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La Virtus Bologna torna alla vittoria e lo fa di nuovo tra le mura amiche vincendo in modo perentorio contro la Stella Rossa: 84-72 al termine di una partita condotta dall'inizio alla fine.

Ora i bianconeri si issano al dodicesimo posto raggiungendo proprio la Stella Rossa a quota 10-12 e superandola per il vantaggio nello scontro diretto.

La gara

La Virtus parte a mille giocando uno dei migliori primi quarti della stagione insieme a quelli visti sempre in casa contro Asvel e Valencia. Energia, ritmo, foga agonistica e lucidità nel muovere benissimo la palla in attacco: il 9-0 iniziale è già un messaggio chiaro agli ospiti. Soprattutto nei primi cinque minuti l'attacco bianconero è quanto c'è di più vicino alla perfezione e scriverlo dopo la prova di Monaco di Baviera non è affatto un dettaglio. Pajola confeziona 6 punti consecutivi e la Virtus con lui si issa fino al 27-9 e poi al 30-14 di fine quarto.

Il secondo quintetto bianconero rallenta un po', ma confeziona comunque ottime cose. La reazione serba passa tutta fra le mani magiche di Luca Vildoza fino al 40-29. La Virtus però continua a martellare facendo un uso magistrale dell'alto/basso trovando sempre tanti punti dai vantaggi creati in post basso. E' 48-35 al rientro negli spogliatoi.

Il terzo quarto vede di nuovo la Virtus uscire molto bene dagli spogliatoi e mantenere il vantaggio accumulato anche grazie a una grande difesa che spesso costringe i serbi all'infrazione dei 24 secondi. Due triple di Weems portano la Virtus sul 59-44 e dopo qualche tentativo ospite di rimanere in partita, i bianconeri piazzano l'allungo decisivo e chiudono il terzo periodo 70-51.

Nel quarto quarto scemano i ritmi: le vu nere si limitano a controllare una Stella Rossa che fatica enormemente ad essere pericolosa in attacco. Non seguono particolari emozioni e ci si dirige così verso il risultato finale, sigillato dalla tripla di Teodosic. Parziale finale che ribalta anche quello dell'andata dando alla Virtus il vantaggio nello scontro diretto: dettaglio decisamente significativo.

Guardando i numeri per lunghi tratti sembra di vedere la gara dell'andata, soltanto a parti invertite. Grande equilibrio a rimbalzo con entrambe le squadre che hanno faticato dall'arco (33% v 27%). A fare la differenza è il rapporto assist/palle perse: stupefacente quello bianconero (28/11!) rispetto a quello mediocre biancorosso (15/14). La differenza nella valutazione globale, infine, certifica la differenza qualitativa vista in campo: 113 v 69.

Stella Rossa, la peggior partita dell'era Ivanovic

Senza dubbio quella di stasera è stata la peggior partita della Stella Rossa di Belgrado da quando Dusko Ivanovic si è seduto sulla panchina biancorossa.

Oltre che dal punto di vista tecnico, gli ospiti hanno giocato una pessima partita anche dal punto di vista dell'atteggiamento e dell'energia messa in campo: fin dalla palla a due sono stati meno tonici, meno esplosivi e meno efficienti rispetto agli avversari. Inoltre i serbi sono riusciti a mettere in campo la loro consueta fisicità soltanto nel modo sbagliato, ovvero commettendo troppi falli (ben 24).

Per il resto la difesa di Ivanovic ha sofferto molto l'attacco bianconero, senza trovare mai veramente delle contromosse alle soluzioni degli uomini di Scariolo. Ma anche in attacco i serbi hanno faticato terribilmente a costruire buoni tiri e a trovare fluidità nella manovra.

L'attacco della Stella Rossa parte e termina da Luca Vildoza. L'argentino sta giocando a livelli da MVP e anche stasera lo ha dimostrato sfoggiando le sue doti sia da playmaker che da realizzatore (20 punti, 3 assist e 3 palle perse). La Virtus, però, è stata brava a mettergli molta pressione addosso magari concedendogli qualche giocata personale ma evitando che mettesse in ritmo tutto il resto della squadra.

Se infatti si riesce a togliere la regia di Vildoza a questa squadra gli si toglie gran parte della sua efficacia. Non a caso, la Stella non ha mai dato l'impressione di poter davvero ribaltare l'incontro o di poter piazzare un parzialone che potesse fare crollare le certezze virtussine.

Ora sono 4 sconfitte nelle ultime 5 per i biancorossi di Belgrado e la classifica non è più così bella dopo essere scivolati al tredicesimo posto proprio sotto la Virtus Bologna. La trasferta imminente di Milano sarà decisiva per valutare se le ambizioni di post-season dei serbi sono davvero definitivamente ridimensionate oppure no.

Virtus, l'attacco al suo meglio e l'apporto dei lunghi

Ieri sera vincere era un imperativo per poter alimentare ancora le speranze playoffs, ma farlo in questo modo dà decisamente una spinta emotiva importante alla Virtus Bologna.

Gara comandata e dominata fin dalla palla a due con la sensazione di aver avuto sempre il controllo sul match. Mesi fa la Virtus questa partita avrebbe potuto perderla. Vedi per esempio quella contro l'Asvel: sopra di 19 punti è seguito il crollo emotivo che ha portato alla vittoria dei francesi. Oggi niente di tutto questo e una vittoria che certifica una crescita evidente in termini di consapevolezza da parte delle vu nere.

Quella vista in campo stasera è stata una squadra totalmente diversa da quella vista a Monaco di Baviera. Più volitiva, più energica, ma soprattutto con le idee chiarissime su quello che doveva fare in campo. Oltre alla presenza difensiva (le prestazioni di Hackett, Pajola e Cordinier, a proposito, sono ancora decisive per intensità e per quello che tolgono al playmaker avversario), quello che è cambiato totalmente è stato l'attacco.

Si lamentava da mesi l'assenza di una fluidità offensiva che fosse in grado di creare qualcosa con l'assenza di Milos Teodosic. Ecco ieri sera si è visto una circolazione di palla offensiva davvero di altissimo livello, che ha coinvolto tutti gli interpreti vedendoli coinvolti in quello che svolgevano. In particolare la ricerca dell'alto/basso è stata encomiabile: con gli handoff la Virtus ha sempre creato dei mismatch favorevoli che poi è andata sistematicamente a sfruttare in post basso trovando tantissimi punti. Piano partita perfetto.

E in questo senso buonissima la prova di Shengelia e buona quella di Jaiteh. Poi, con Ojeleye fermo ai box, è stata grande la risposta nel ruolo di Kyle Weems e Cordinier (13 e 11 punti) che con le rispettive caratteristiche hanno trovato tante ottime giocate offensive oltre a una presenza difensiva più che solida. Unica nota negativa di serata è l'ennesima prestazione abulica di Jordan Mickey, sperando di rivederlo presto al livello che gli compete.

Che altro dire? Quando una squadra confezione 28 assist vuol dire che esprime una grande pallacanestro. La Virtus non è riuscita a fare ciò durante tutto l'anno, ma è anche normale che sia così per un esordiente della competizione. Però rimangono ancora 12 partite da giocare e quindi è giusto provare a farlo da qui alla fine con la consapevolezza che giocando in questo modo ogni avversario è battibile.

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