Virtus Bologna, è sempre la stessa storia: la Stella Rossa vince in volata
Coach Luca Banchi se n'è andato, ma la Virtus Bologna non cambia: le vu nere rincorrono, guidano, si fanno recuperare e perdono nel finale.
La Virtus Bologna cade ancora in casa, cade ancora in Eurolega 87-94 contro la Stella Rossa. Due sconfitte consecutive in un doppio turno casalingo contro Alba Berlino e Stella non era previsto forse nemmeno negli incubi peggiori.
Eppure quest'anno alla Virtus riesce tutto in negativo e la cosa peggiore è che sembra di vivere in un eterno giorno della marmotta in cui la sconfitta arriva ogni volta inevitabile nello stesso identico modo.
Gli avversari che vanno avanti, Bologna che rincorre, ribalta l'inerzia, nel quarto periodo va sul +10 (come contro il Fener), si fa rimontare e nel finale punto a punto non fa più canestro e subisce puntualmente le triple o i canestri fantasiosi degli avversari. Il risultato è sempre lo stesso: la sconfitta.
Virtus Bologna-Stella Rossa, come hanno vinto i serbi
La Stella Rossa non fa nulla di straordinario o di appariscente, ma gioca una partita estremamente solida e con pochissimi errori. Contro una squadra in difficoltà come Bologna, fare pochi errori ed essere solidi (soprattutto a rimbalzo e nelle seconde possibilità) significa molto probabilmente portare a casa la vittoria.
25 assist e 9 palle perse sono l'indice di una partita ben giocata. Il 39% da tre punti è un altro dato pesante, soprattutto perché tante triple sono arrivate nel momento caldo del quarto periodo e perché dall'altra parte la Virtus ne ha segnate solo 3 su 17.
L'altra cruciale battaglia vinta dai serbi si è svolta sotto canestro. Luka Mitrovic e Filip Petrusev hanno combinato per 41 punti (21+20), dominando a rimbalzo e facendosi trovare sempre al momento giusto. Zizic e Diouf si sono fermati a 16 complessivamente, faticando a trovare le misure al dinamismo del duo dei serbi. La domanda è quanto spazio troveranno in futuro nell'assetto di Dusko Ivanovic che ha già mostrato di gradire la soluzione small-ball con Shengelia e Polonara.
Virtus Bologna, da dove ripartire?
Questa è una sconfitta che ha poco a che fare con Luca Banchi (è una ovvietà), ma anche poco a che fare con Dusko Ivanovic (appena arrivato e nemmeno in panchina questa sera).
Ha a che fare con la Virtus 2024/25. I problemi sono realmente risolvibili a prescindere dal cambio di allenatore? Lo abbiamo già detto: questa è una squadra senza tiratori affidabili e infatti le percentuali da tre punti piangono di partita in partita. Ogni canestro bianconero deve essere sudato e conquistato più e più volte, e spesso capita di vedere un vantaggio creato, una penetrazione, uno scarico per un tiro aperto e qualcuno che rifiuta quel tiro (proprio perché non si sente tiratore) e quindi va a bruciare quel vantaggio creato in precedenza, che spesso viene capitalizzato solo se si attacca l'area.
Per di più non si può pensare di vincere se si subiscono 37 (!) punti nell'ultimo quarto. La Virtus era stata brava a resistere, ribaltare l'inerzia con un parziale da 19-4 e prendersi un vantaggio considerevole. Poi subire 37 punti in un quarto, per una squadra che non brilla in attacco e deve partire dalla durezza difensiva, è sinonimo di suicidio.
Sui singoli: Shengelia fa come al solito pentole e coperchi, Polonara viene responsabilizzato, Hackett e Belinelli non riescono ancora a dare nulla, Morgan è impalpabile, Tucker è ancora fuori dalle rotazioni e Clyburn sforna la classica prestazione che a leggere i numeri pare abbia dominato (19+12 e 38 di valutazione), ma in realtà è stato per la maggior parte del tempo impalpabile e nel secondo tempo è quasi sparito.
Ora la palla passa a Ivanovic.
L'MVP di Virtus Bologna-Stella Rossa
Sin dai tempi del famoso playoff di EuroCup in cui l'Unics Kazan vinse contro la Virtus, Isaiah Canaan ogni volta che vede Bologna è come uno squalo quando sente l'odore del sangue.
26 punti, 4/9 da tre punti, 29 di valutazione e soprattutto la personalità di segnare i canestri importanti, quelli che pesano, e di dare puntualmente una scossa emotiva ai compagni.
Coach Sfairopoulos, soprattutto senza Nedovic, con Teodosic fuori forma e Miller-McIntyre silente, aveva dannatamente bisogno dei suoi punti tra gli esterni.
La Stella Rossa continua la propria stagione positiva, al di sopra delle aspettative, e con una solidità mai scontata. Per i serbi è zona play-in con un record di 7-7.