Le parole di Luca Banchi, nella conferenza stampa post-partita di Virtus-Zalgiris, sono all'insegna del rammarico, ma anche della fiducia nel percorso.

Uno 0-3 e la seconda sconfitta casalinga consecutiva sono difficile da digerire. Coach Luca Banchi si presenta in sala stampa con dell'evidente rammarico sul volto. C'è ancora tanto da fare. La Virtus non è costante nei 40' minuti di gioco, ma anche questa volta, come a Lione, ha saputo reagire alle difficoltà nel secondo tempo, ha rimontato e, per un paio di dettagli (anche sfortunati), non ha trovato la vittoria.

Un tema che continua a tenere banco è quello delle rotazioni. Nel primo tempo di ieri abbiamo visto la totalità dei giocatori in campo, poi invece negli ultimi 20' il coach ha stretto le rotazioni per andare continuativamente con alcuni giocatori. La nostra domanda è stata proprio a questo riguardo.

"Sono stati i giocatori che mi hanno dettato le scelte. E' il loro atteggiamento che mi ha convinto che fossimo sulla strada per rimettere in piedi che per molti sembrava compromessi. Quello mi sembrava un quintetto che funzionava, salvo poi gestire falli ed energie, perché poi non puoi giocare con questi livelli di fisicità e intensità per 20 minuti senza mai sederti".

Si guarda il bicchiere mezzo pieno? La reazione del secondo tempo, come quella a Villeurbanne, è il segnale positivo a cui vuole guardare il coach che così ha continuato a rispondere.

"Sì, la reazione c'è stata a Lione, c'è stata stasera. La squadra ha un desiderio che la spinge a rifiutare l'idea oggi di aver collezionato tre sconfitte. Abbiamo dimostrato di aver dei picchi dal punto di vista tecnico, fisico e mentale per potercela giocare. Poi però questo dove rincorrere ti costa molto in termini nervosi, di energie fisiche, lucidità; arrivi nel finale e non sempre riesci a trovare la giocata determinante.

Stasera poi a incidere sul risultato ci sono state quella infrazioni di 24 secondi e un fischio che ribaltano la partita. Queste squadre meritavano di archiviare la gara parlando soltanto di canestri segnati e sbagliati, e non decisioni così errate".

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