Brizuela e Punter matano l'Olimpia. Barcellona vince a Milano
Sconfitta amara nella battaglia campale per la corsa playoff. Il Barcellona gioca una ottima partita e doma un'Olimpia troppo soft e altalenante.

Doveva esser la notte per continuare a credere nel sogno play-off e invece si trasforma in un incubo. L'Olimpia crolla contri il Barcellona 88-98 e complica notevolmente la corsa alla post season europea. Salvo il doppio confronto, che però potrebbe non servire. Grande prova degli ospiti con Brizuela e Punter protagonisti del sacco del Forum.
La cronaca del match
Il Barça arriva allo scontro diretto in condizioni che definire complicate è eufemistico. Il suicidio col Bayern condito dall’ennesimo infortunio season-ending ad un giocatore importantissimo come Metu, hanno reso l’avvicinamento allo spareggio meneghino decisamente complicato. Milano torna da Madrid, sia senza W che senza Causeur, ma sicuramente conscia dell’occasione che il calendario gli presenta.
Sarr in quintetto, Punter e Brizuela dalla panchina e forse ancora più a sorpresa vista la fatiche milanesi contro Tavares, Willy preferito a Fall. Il Barça segue i proclami di unione richieste da coach Penarroya e parte fortissimo. 7-0 e time out istantaneo di coach Messina. 4 subito per Sarr che sfrutta l’approccio soft dei padroni di casa.
La sveglia funziona. Si vola velocemente sul 9-9 con l’attacco che trova ritmo e l’intero Forum che ritrova energia da un’aggressività difensiva ritrovata che porta a 3 perse pressochè consecutive degli ospiti. Sarà purtroppo il più classico dei fuochi di paglia.
La partita non fa mistero della natura ondivaga delle contendenti. I momenti positivi sono repentini così come gli errori banali. Nei primi 5’ sono 8 le palle perse, equamente distribuite.
Mirotic è subito coinvolto (8 nei primi 7’) ma è soprattutto la ritrovata intensità di Milano a metter l’inerzia a favore delle scarpette rosse. Nella metacampo difensiva Milano è vorace, tante deflection e fisicità e si sente l’impatto di Caruso con un paio di giocate che accendono il palazzo e costringono questa volta Penarroya a fermare la partita. Con risultati altrettanto positivi ma per gli ospiti.

Il Barcellona prende spunto dal Real anche se nessuno lo ammetterà mai. Entra Fall e il totem ex Asvel guida l’8-0 di parziale che riporta avanti gli ospiti, anche frutto di 3 rimbalzi offensivi ravvicinati. Deficit non preoccupante (21-25) ma inerzia girata con un finale in calando.
Tra imprecisioni e tensione è ancora il Barcellona a farsi preferire. Punter e soprattutto Brizuela dimostrano il talento offensivo ancora a disposizione dei catalani e allungano sul +9. L’ex Malaga è incontenibile con 11 punti frutto di un 3 su 4 dall’arco. Milano tentenna, esita. La difesa non risulta più efficace come nelle prime battute e praticamente il solo Mirotic tiene in piedi l’attacco. Nel momento del bisogno risponde presente anche Shields che attacca bene il ferro e raccoglie liberi.
Non è abbastanza perché il Barcellona è allacciatissimo, oltre le difficoltà. Un miniparziale da 6 punti di un ottimo Dame Sarr alimenta il parziale di 10-0 che il solito Brizuela benedice col canestro del massimo vantaggio (+15, 35-50). Funziona poco per Milano. La difesa non trova nessuno stop e l’attacco ricade negli atavici difetti. Palla ferma e le percentuali da fuori ne risentono (25 vs 58 dall’arco). L’intervallo accoglie le squadre sul 44-55 e il bicchiere mezzo pieno per l’Olimpia è il -11 che è quasi un affare visti i numeri dei blaugrana, il Brizuela in versione Mamba basco da 17 nei primi venti minuti.
La partita si scalda. Milano ha la missione di riavvicinarsi. Rispondono presenti Shields e Mirotic. 7 punti a testa e l’Olimpia prende la scia del Barça prima che due triple di Punter, da Punter, rimettano distanza di sicurezza per gli ospiti. Il clima è più teso, il Forum prova ad accompagnare i padroni di casa che ogni volta che alternano momenti positivi ricadono in disattenzioni inattese per una serata così importante.
Lo sforzo è vanificato da un Barcellona quasi inedito. Solido, mentalmente in controllo. Probabilmente per questo anche molto preciso al tiro per tutta la sera. E se il -11 dell’intervallo poteva non esser una brutta notizia, il -11 dopo 30’ è di tutt’altra natura. La reazione meneghina (fino al -6, 59-65) non ha dato risultati concreti. Per restare in terra iberica sembra una lotta contro i mulini a vento.
E l’inizio del quarto finale conferma questa sensazione. Milano presenta un quintetto inedito. Bolmaro, Flaccadori (esordio nel match), Brooks, Leday, Caruso. L’impatto non è quello sperato. Parziale 13-2 e i blaugrana volano sul +22 con 6 minuti alla sirena finale. L’esperimento si esaurisce. Rientrano Mannion, Shields, Mirotic e Tonut. L’Olimpia ritrova linfa a partire da un 2+1 di Caruso. 11-0 di controparziale. Milano prova a crederci negli ultimi 3’ cercando di rimontare il -8 dopo 5 punti filati di Mannion.
Ma la firma della serata la mettono i due mvp, entrambi in maglia blaugrana, verde fluo per l’occasione, Punter prima e l’ennesima tripla di Brizuela (27 pareggiato il career-high) rimettono le cose a posto per gli ospiti. Nel finale si gioca per il doppio confronto, salvato con una tripla acrobatica sulla sirena di Tonut. Poco e potrebbe esser inutile visto il vantaggio di due vittorie dei catalani.
La serata di Milano
Un’altalena pericolosa dal quale la squadra di Messina è caduta. Inizio troppo soft , che regala fiducia agli ospiti. Il primo time-out immediato aiuta a tornare in carreggiata ma manca la continuità di concentrazione lungo il corso della partita. L’inerzia che sembrava recuperata va via scemando e la squadra non assorbe i colpi inferti dai catalani.
L’attacco non trova soluzioni facili, la difesa è altrettanto altalenante e anche nelle rare sequenza di buon livello viene sentenziata dalle bocche da fuoco ospiti dopo aver acquisito grande fiducia. La squadra prende gli applausi del Forum all’uscita. Lo sforzo è riconosciuto dal pubblico, ma serviva un’extra per recuperare quanto concesso nella prima parte della gara o per lo meno per tratti della gara, in cui Milano ha sofferto diversi parziali letali.
Il 13-2 di inizio ultimo quarto grida vendetta. Al netto della quasi perfetta serata ospite, scelte sorprendenti e, col senno di poi, non vincenti. Insomma un’altra serata che Milano conclude tra i rimpianti, non la prima di questa Eurolega, potrebbe essere la più amara. Un'altra notte europea che restituisce più dubbi che certezze, specialmente per un atteggiamento troppo umorale a tratti arrendevole, quello che non ci si attendeva in quella che era di fatto una finale, come confermato in conferenza da Messina.
Un doppio turno a cui si approcciava con ottimismo e che invece ha ribaltato gli umori dell’Olimpia. Ora si vola verso un derby italiano che potrebbe valere poco per entrambi, ma delicatissimo per l’umore delle due piazze. Rimane l’ottima serata di Mirotic, 28+9 rimbalzi per 32 di valutazione e di Shields con 18. Mannion,14+8 assist, è apparso ancora troppo discontinuo anche se molto importante nell’ultimo tentativo di rimonta. Fuori dal match, Leday, ancora una volta il termometro dell’Olimpia. Da qualche match non troppo brillante, pur non sottraendosi alla lotta e alle responsabilità. L'ex Partizan non è riuscito, specialmente nella ripresa, a dare il contributo di elettricità e punti che spesso ha fatto gettare il cuore oltre gli ostacoli per i suoi.
Che partita per il Barcellona
Come fu per contro il Pana, Il Barcellona si compatta. Butta le difficoltà nel dimenticatoio e approccia la partita in maniera perfetta. E’ tangibile la differenza di atteggiamento. Nella brutta settimana per il basket italiano di club, la prestazione di Sarr (13 in 17’) rappresenta un bel lumicino in coda ad una sette giorni nera.
Ma la copertina è tutta per le due guardie, partite dalla panchina, ma decisivi sin dal loro ingresso sul parquet. Brizuela, 27 punti con 16 tiri, un primo tempo da 17 totalmente on fire. Non meno silenziosa ma forse ancor più dolorosa è la partita da ex di Kevin Punter. Incontenibile a quota 25 e siglando le giocate tombali per la sua squadra nei momenti in cui l’Olimpia sembrava poter riemergere.
Una partita, una settimana forse, che spiega la stagione del Barcellona. Difficile, inspiegabile ma che mostra lampi di potenziale nonostante tutte le vicessitudini accadute. Impressionante e non troppo abituale la solidità. Al netto dello shock per il triste infortunio di Metu, solo 48 ore fa la truppa di Penarroya cadeva inopinatamente tra le mura amiche dilapidando un vantaggio in doppia cifra contro il Bayern, non proprio una macchina in trasferta.
Oggi i catalani hanno mostrato di non esser certo perfetti, ma concentrati e calmi nei momenti di difficoltà, trovando nelle due guardie top scorer di serata dei punti fermi da cavalcare soprattutto quando contava di più. Difficile fidarsi in questa Eurolega, ma serate come queste possono caricare di fiducia una squadra che stasera ha dimostrato di esser in primis un gruppo. Ora il passo più difficile, riconfermarsi, fino ad oggi un tabù dalle parti del Palau.