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Le parole di coach Luca Banchi, al termine della sfida persa dalla sua Virtus Bologna contro l'Anadolu Efes.

Al termine del match vinto dall’Anadolu Efes ai danni della Virtus Bologna, ha preso la parola coach Luca Banchi, che ha provato a spiegare quale fosse il concetto alla base delle sue rotazioni e quali difficoltà ha dovuto affrontare la sua squadra.

“Gara molto intensa, congratulazioni all’Efes, hanno un roster molto forte e molto profondo. Nel secondo tempo abbiamo sofferto molto a rimbalzo e abbiamo perso troppi palloni e questa è stata una delle chiavi della partita.” - dichiara inizialmente l’allenatore grossetano.

La Vu nera, effettivamente, non è più riuscita a giocarsela alla pari sotto le plance nel secondo tempo, complice, se vogliamo, l’assenza dal campo di Diouf, il miglior lungo dei suoi nei primi venti minuti. La Segafredo non è, inoltre, riuscita a mantenere lo stesso livello di intensità della prima frazione, dimostrando di avere ancora bisogno di lavorare tanto sulla propria condizione atletica, in uscita, come tutte le altre squadre, da una dura preparazione.

Coach Banchi arriva, poi, a parlare delle sue scelte nella gestione dei vari interpreti: “Io ho cercato di mettere in campo la squadra migliore possibile, anche se chiaramente ci sono giocatori con condizioni atletiche diverse, alcuni chiedono il cambio stremati, per quello che è il livello di fisicità di gare di questo tipo.” La guida tecnica bianconera sostiene di avere scelto a quali giocatori affidare le varie fasi del match in base alle condizioni di ognuno.

Dopo una pre season fatta di acciacchi ed assenze, era prevedibile che la Virtus non arrivasse all’esordio in Eurolega al cento per cento della propria forma, tuttavia alcuni singoli sono stati esclusi dalle rotazioni, mentre altri sono stati maggiormente cavalcati, nonostante il campo stesse fornendo risposte diverse: a Cordinier è mancata, per lunghi tratti del secondo tempo, lucidità, ma coach Banchi ha preferito non affidarsi a Tucker, Zizic ha avuto ampio minutaggio, benché Diouf avesse reso meglio, Morgan è stato assoluto protagonista degli ultimi due quarti, ma non ha mai calcato il parquet nei venti minuti iniziali. 

 “Loro hanno avuto vantaggi in termini di centimetri e chili in tanti ruoli che dobbiamo compensare - prosegue l’allenatore della Virtus - “L’Efes oggi ha iniziato con Bryant in guardia, Thompson play, Johnson in ala, con due lunghi che ci davano chili e centimetri. Io ho cercato di allungare le rotazioni per distribuire le energie. Poi credo che nell’ultimo quarto Larkin abbia fatto qualcosa di strepitoso.

Gli arbitri hanno concesso tanti contatti, da una parte e dall’altra, con Poirier e Oturu che hanno parcheggiato in area e la loro presenza sotto canestro si è fatta sentire tanto nel corso di tutta la gara e ci ha tolto le nostre geometrie di gioco.” La bravura di coach Mijatovic nel leggere le difficoltà dei padroni di casa ha portato la compagine turca ha giocare lunghi tratti di gara con tre lunghi in campo, con l’obbiettivo di sfruttare il ridotto margine di manovra della formazione felsinea sotto canestro: Willis, Poirier, Oturu, Osmani e Smits, ognuno dando il suo contributo, sono stati la chiave tattica più importante dell’incontro.

Al termine del suo intervento, Luca Banchi spiega perché non si è voluto affidare a Will Clyburn nei minuti finali e, con coerenza, torna sul tema della condizione fisica individuale: “I tempi di reazione cambiano in gare di questo tipo, devi saperti prendere tiro in ritmo perchè se ritardi solo un attimo poi ti vengono addosso. Dobbiamo migliorare per competere in una Eurolega di livello altissimo, forse il più alto di sempre. Clyburn? Nel finale non ha giocato per scelta tecnica, non ci sono problemi fisici. Ho cercato di tenere in campo quintetti più efficaci possibili, per cercare di tamponare qualche gap fisico. In ogni posizione l’Efes ti propone giocatori sovradimensionati.”

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