Il primo capitolo dell'anno di Olimpia-Virtus porta con sé un nuovo confronto in panchina, tra Messina e Banchi

La Virtus vince. È il primo episodio stagionale di un'ennesima serie di sfide eterne, per certi versi tra l'altro è un dejavù della semifinale dell'anno scorso: due cantieri aperti de facto, con Bologna che prevale e resiste nella volata finale.

Messina Brescia 2023 - Euodevotion

Nella sala stampa del PalaLeonessa Messina comincia e ha il tono di qualcun che avrebbe senza dubbio preferito un epilogo diverso, seppur molto consapevole del momento della stagione.

"La partita è in due statistiche. Noi abbiamo avuto 10 assist e 19 palle perse. La partita è tutta là, raramente abbiamo costruito un vantaggio pulito e ci siamo rifugiati in situazioni individuali."

Nonostante i 26 punti di Shields, infatti Messina parla di un dato degli assist "allarmante". Vuol dire, quindi, che "abbiamo dato troppo la palla a chi ne aveva di più, non abbiamo creato dei vantaggi di squadra. Abbiamo sprecato una gran partita di Shavon."

La leadership nel manico di Milano è mancata, con un Pangos discreto, ma privo di quell'imposizione di personalità che può dare un'impronta decisiva ad una squadra ad una gara. C'è chi ha provato a fare staffetta nel portare palla e tra questi anche un'insospettabile. Uno che Messina enziona: "Una nota positiva è la partita di Giordano (Bortolani, ndr), che ha dimostrato di poterci stare a questo livello."

"È un ragazzo che ha qualità, si sta sforzando di essere più competitivo in difesa, che era il suo tallone d'Achille. Se continua così, ci darà una grossa mano."

Abbiamo chiesto a Messina come ha trovato la squadra rispetto a quello che si aspettava. "Mi aspettavo una partita difficile. Uno, perché loro, siccome non hanno Teodosic e hanno cambia allenatore, sembrava che fossero diventati una squadra di sfigati. Avete detto tutti che hanno costruito una squadra molto fisica e propensa a giocare un certo tipo di pallacanestro: l'hanno fatto e sono stati premiati. In più, a noi sono arrivati i reduci dal Mondiale e siamo stati un po' incasinati: i nostri sono giocatori importanti. Il fatto stesso di non farli partire nei primi cinque non è stata una decisione facile."

"Lo è arrivato e si è allenato veramente pochissimo. Probabilmente avrei dovuto farlo giocare per avere un playmaker in più. Non l'ho visto in grande forma e non volevo metterlo in difficoltà, tornassi indietro lo farei giocare."

Indubbiamente il tedesco sarà un fondamentale puntello per l'Olimpia di Messina, proprio per quella creazione del gioco che tanto è da tenere d'occhio. "Questa partita ci ha fatto vedere dove dobbiamo lavorare", così ha chiosato il coach.

Luca Banchi invece arriva in sala stampa con la prima vittoria ufficiale da coach della Virtus. Dice che "si è trattato di una partita solida, seria".

Ed è vero, con tutti i caveat del caso. "Le due squadre chiaramente non sono pronte e io sono arrivato da pochi allenamenti". Fatti, dalle squadre in costruzione, al suo impatto, che per ora è fatto molto coi piedi di piombo. Abbiamo visto ancora una Virtus abbastanza scariolesca.

"Siamo stati competitivi, spero con il tempo di avere una qualità di gioco adeguata", laddove per motivi di forza maggiore, secondo Banchi, le squadre non hanno espresso un livello da squadre di Eurolega quali sono.

Le pecche? Banchi dice di essersi lamentato all'intervallo per le troppe palle perse. "Nel secondo tempo abbiamo controllato i possessi e cercato di trovare tiratori. Ci siamo limitati a solo tre palle perse, la nostra partita ha preso un po' questa direzione."

È molto forte nel nuovo coach delle Vunere la volontà di dare la giusta dimensione a questo successo in campo: queste partite "lasciano il tempo che trovano". "Mi porto a casa la volontà e la capacità della squadra, di applicare un piano partita che doveva rispondere alle tante possibilità che poteva mettere in gioco Milano."

Una di queste chiamava in gioco l'approccio alla pressione sulla palla, tantissime volte Milano è stata costretta ad affidarsi ai suoi lungi per una più sicura gestione del pallone. Abbiamo coinvolto il neo coach virtussino sul tema.

"Milano porta palla coi lunghi a prescindere da quello che fai, perché è parte del loro sistema. Te puoi fare la pressione che vuoi, ma loro lo fanno e lo fanno in modo efficace. L'assenza di Flaccadori può avere contributo ad esporre Pangos nelle situazioni centrali in cui sa essere più incisivo, ma stasera una volta di più Shavon Shields ha dimostrato chi è il playmaker occulto di questa squadra".

"Noi abbiamo cercato di spalmare la pressione su tutti e cinque i giocatori in campo, perchè ogni piccolo errore viene punito sistematicamente."

Il prologo è finito quindi. Olimpia e Virtus si aspettano, la prima a riflette su sé stessa, la seconda nn ha tempo per pensarsi e ha già l'occasione di un trofeo.

Il ruggito di una carichissima Leonessa e il mugolio di un attacco da strutturare sono già i pensieri fissi di Banchi e Messina, la rinnovata coppia di luminari del parquet che scalderà il basket italiano.

Photo credit: Virtus Bologna e Olimpia Milano Facebook

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