Teodosic predica nel deserto: la Virtus frena contro uno Zalgiris solido e roccioso
Finisce la striscia positiva della Virtus Bologna: lo Zalgiris Kaunas espugna 87-77 la Segafredo Arena e conferma la superiorità negli scontri diretti contri i bianconeri.
Una partita indirizzata fin da subito nel verso giusto dai lituani, bravi a incassare i tentativi di rimonta dei padroni di casa e tenaci nel saper resistere e mantenere il manubrio della sfida.
La gara
L'avvio dello Zalgiris è subito forte, quello delle vu nere è quasi horror. L'area virtussina spesso è sguarnita dopo la prima penetrazione, la difesa in generale balbetta e l'attacco non riesce ad avere alcun tipo di fluidità. I lituani si portano sul 6-16 con la Virtus che trova il primo canestro dal campo solo a 4'58" del primo quarto. Kaunas trova il massimo vantaggio sul 6-20.
Nel secondo tempo, complice la presenza in campo di Teodosic, la Virtus si risveglia e inizia a produrre una buona pallacanestro: si va negli spogliatoi sul 36-40.
Però è ancora lo Zalgiris a rientrare meglio tornando sul +9. Tuttavia, le vu nere si rifanno sotto con le giocate di Teodosic e la solita furia agonistica di Pajola. A fine terzo quarto arriva anche il primo vantaggio bianconero (59-58) e si entra così nel quarto finale con la gara che è tutto da decidere con i ritmi e la qualità delle giocate che si sono decisamente alzati.
Il quarto periodo vede ancora meglio lo Zalgiris che si affida al talento offensivo del neoarrivato Taylor. Scariolo è così costretto a rimettere in campo subito Teodosic a circa 7 minuti dalla fine. Con una tripla di Ojeleye la Virtus arriva fino al 66-68, ma da quel momento l'attacco lituano non sbaglia quasi più nulla e ne approfitta per prendere definitivamente il largo e così vincere la partita.
I numeri, anche in questo caso, parlano chiaro. Ennesima debacle a rimbalzo che condanna i bianconeri: 24-38. L'altro dato che fa la differenza è quello dei tiri liberi: 15/22 per le vu nere, 28/33 per i biancoverdi. Insomma, Kaunas ne ha tirati molti di più e li ha tirati meglio. Si potrebbero leggere anche altri numeri, ma le chiavi di volta della partita sono tutte qui.
Zalgiris, ora non si può più parlare di favola
E' iniziato il girone di ritorno e la squadra di Maksvytis vince di nuovo e vanta un record in classifica di 10-8. Ormai non si può più decisamente parlare di sorpresa o favola. La squadra di Kaunas, nonostante le previsioni a bocce ferme dicessero il contrario, è una delle squadre più solide e ben allenate della competizione.
Oggi, tutto questo è stato confermato e dimostrato sul campo. Innanzitutto, i lituani, a differenza dei bianconeri, non regalano nulla e giocano ogni minuto con la stessa precisione e lucidità. Anche questo è un fatto non da poco.
Poi l'impressione è che davvero questa sia una squadra con le idee chiarissime su quello che deve fare quando si trova sul parquet. La difesa è solida, precisa e rocciosa; l'attacco si muove spesso a memoria, muovendo bene la palla e insistendo su dei principi rodati che non smettono di funzionare.
La bravura della società, poi, sta nell'essere prontamente intervenuta sul mercato nel momento in cui si è infortunato il miglior giocatore a roster, andando a prendere un altro giocatore di ottimo livello che potesse perfettamente prendere il posto dell'infortunato. Taylor, esattamente come Evans, attacca magnificamente dal pick&roll centrale e il parziale che indirizza la gara a inizio quarto quarto è tutto suo. Intelligente e mirata è anche la presa di Polonara. Stasera non è stato lucido - avrà bisogno di spazio e minuti per ritrovare fiducia - ma il suo impatto nella squadra potrà essere importante.
Parlando degli altri giocatori, l'MVP è decisamente Roland Smits. Mente pulsante in campo: fa sempre la cosa giusta ed è sempre al posto giusto. 17 punti, 5 rimbalzi, 2 assist e 2 rubate di un giocatore completamente revitalizzato dopo l'esperienza a Barcellona. Poter schierare poi Brazdeikis da ala piccola è molto vicino ad essere un lusso (17 punti e 5 rimbalzi). A questi si aggiungono anche l'intelligenza e l'estro offensivo di Ulanovas, e la presenza sotto canestro di Hayes (solo 2 punti, ma 9 rimbalzi e la sensazione di stare controllando quello che accade nei pressi del ferro).
Insomma lo Zalgiris è squadra ordinata, precisa e solida. Vale, ad oggi, il posto che ricopre in classifica.
Virtus, un passo indietro: Teodosic stasera è troppo solo
Dopo i successi contro Fenerbahce e Barcellona, un passo indietro per gli uomini di Scariolo. Se in terra catalana era stata elogiata una grandissima prestazione qualitativa di squadra, stasera proprio la coralità è mancata. Teodosic è stato al solito grandissimo, ma tutti gli altri sono venuti meno.
Poi, a questi livelli, regalare un quarto non è mai accettabile. E allora quel primo quarto in cui mentalmente si è rimasti negli spogliatoi è stato un duro macigno sul match. Rincorrere per tutti i 40 minuti non è mai facile e ancora meno facile e uscire dalla disputa con la vittoria. Rincorrere significa dover costantemente premere sull'acceleratore, con la consapevolezza di non poter sbagliare, sprecando così anche molte energie mentali. Mentre la squadra che conduce sa di potersi permettere di sbagliare qualcosa e quindi può giocare più liberamente.
Poi, nella notte in cui Lundberg torna a faticare, in cui Hackett è chiaramente non al meglio, in cui Shengelia è ancora alla ricerca della condizione migliore e in cui Jaiteh continua a faticare dannatamente sotto canestro, Teodosic è l'unico riferimento della squadra. Brillante, sfolgorante, ma troppo solo.
La dipendenza che la squadra ha nei suoi confronti, soprattutto in questa serata, è clamorosamente evidente: banalmente senza di lui in campo l'attacco non riesce a creare nulla di buono. O comunque non riesce a farlo con la minima continuità. 21 punti, 12 assist e 28 di PIR: prestazione, come detto, scintillante, ma non può bastare.
L'altro che si salva è Semi Ojeleye: sempre centrato mentalmente, sempre utile e generoso e imprescindibile per questa squadra (11 punti e 5 rimbalzi). Ma è pur sempre un giocatore di ruolo e per vincere serve l'apporto anche di altri giocatori. Apporto che non arriva.
L'impressione è che la squadra di Scariolo stia vivendo un momento di flessione a livello fisico. Ed è anche normale per diversi motivi: per lo sforzo fatto nelle precedenti gare di Eurolega, per i continui acciacchi e infortuni e per un calendario di gennaio che è veramente fitto. Gli altri aspetti ormai costanti sono le difficoltà croniche a rimbalzo e spesso la mancanza di un riferimento offensivo oltre a Teodosic. Per la questione a rimbalzo forse sarebbe necessario intervenire sul mercato, ma la società ha chiuso la porta in quel senso. Sarà curioso attendere le evoluzioni della situazioni.
Giovedì intanto arriva a Bologna l'Olympiacos; la settimana dopo il Panathinaikos. Non c'è tempo per piangere sul latto versato; occorre subito rialzarsi.