PARTNERS
Shavon Shields
Shavon Shields

Un altro pessimo primo quarto condanna l'Olimpia Milano. A Madrid, gli uomini di Messina partono male e sono costretti a inseguire per tutta la partita, perdendo la seconda gara di fila contro una diretta concorrente. 

Alla Movisar Arena finisce 96-89.

La partita

Nonostante i dubbi della vigilia su Campazzo e Fernando, il Real si presenta al completo, mentre Milano deve rinunciare solamente al solito Nebo.

Come successo a Parigi, Milano inizia con il freno a mano tirato: dopo 4 minuti è già 12-3 per il Real e Messina deve chiamare timeout. A mettere in grossa difficoltà i biancorossi è Tavares, che fa il vuoto sotto canestro, dove l'Olimpia non ha nessun corpo in grado di arginarlo. Milano è poco combattiva e anche Garuba segna più volte con relativa facilità. A fine primo quarto, il Real è già a quota 31, mentre l'Olimpia, che non riesce a sbloccarsi da dietro l'arco, è ferma a 16.

Nel secondo quarto, la squadra di Messina torna in campo più aggressiva e, infatti, i Blancos non segnano più con la medesima semplicità. Tuttavia, in attacco Milano non riesce a cavalcare i suoi leader come al solito. Mirotic, in particolare, appare insolitamente sconesso dal gioco, come dimostrano alcune sue conlcusioni forzate. Il Madrid, dunque, rimane stabilmente in vantaggio, guidata dai canestri di uno scatenato Musa e dell'immortale Sergio Llull, autore anche del buzzer beater a fine secondo quarto, che fissa il punteggio sul 54-41.

Nella ripresa, il Real vola subito a +17 con i canestri di Campazzo e Tavares. Milano è brava a non demoralizzarsi e a reagire immediatamente con un parziale di 9-0. Garuba commette un'ingenuità enorme, che il Madrid paga con quattro tiri liberi consecutivi di Mirotic. Il lungo viaggio in lunetta mette in partita il montenegrino, che segna anche nelle due azioni successive, riportando l'Olimpia a -4. 

Nel momento più complicato della partita viene fuori l'infinito talento del Real Madrid: prima Campazzo e poi Hezonja, silente fino a quel momento, firmano un parziale di 12-2 per i padroni di casa, che tornano a controllare la partita. 

Nell'ultimo quarto sembra esserci spazio solo per il garbage time, ma i Blancos si rilassano un po' troppo e commettono una serie piuttosto banale di errori, consentendo a Milano di ricucire il divario e di conservare almeno il vantaggio nella differenza canestri. 

Real Madrid

Le chiavi della partita

La lezione di Parigi non è servita all'Olimpia, che, esattamente come nella capitale francese, è scesa in campo troppo leggera e ha immediatamente subìto un parziale importante, che ha compromesso tutta la gara. È vero che il Real sovrasta Milano per fisicità (41-25 la sfida a rimbalzo), ma, come hanno dimostrato gli altri tre quarti, con una maggiore organizzazione difensiva era possibile contenere Tavares e Garuba, che invece hanno banchettato nei primi 10'. 

I problemi inziali nel tiro da 3 hanno sicuramente penalizzato Milano, squadra che ha la miglior percentuale di tutta l'Eurolega da dietro l'arco e che anche questa volta ha chiuso con un buon 38,7%. Tuttavia, la prima tripla della serata è arrivata solamente con Mannion a due minuti dalla fine del secondo quarto dopo un inziale 0/10. Senza una delle sue armi principali, l'Olimpia ha naturalmente faticato ad entrare in ritmo in attacco. Così come ha faticato ad entrare in ritmo Nikola Mirotic, che non è quasi mai riuscito a trovare vantaggi in post alto: un'altra arma piuttosto importante per l'attacco meneghino a cui Messina ha dovuto rinunciare a causa della fisicità del Madrid

Nonostante tutte queste difficoltà, i biancorossi hanno avuto l'opportunità di riaprire la sfida, sfruttando l'unica sfuriata offensiva del montenegrino, propiziata dall'antisportivo del tutto evitabile di Garuba. Tuttavia, una volta riportati i suoi a -4, Mirotic ha sbagliato due tiri liberi molto pesanti. Errore che il Real non ha perdonato, riprendendo subito in mano la gara.

Ora l'Olimpia, per raggiungere la post-season, dovrà quasi sicuramente vincere tutte e tre le partite rimaste contro Barcellona, Virtus e Baskonia. 

Nikola Mirotic

Vittoria pesante per il Real Madrid

Quarta vittoria nelle ultime cinque partite e un altro primo quarto da 30 punti (il terzo di fila): il Real Madrid non ne vuole sapere di restare fuori dalla post-season e lo sta dimostrando. Pur continuando a fornire prestazioni altalenanti e non del tutto convincenti, i Blancos si sono risollevati dopo le tre sconfitte consecutive di inizio febbraio che avevano fatto uscire la squadra dalle prime 10.

Contro Milano, Tavares ha replicato la grande partita della settimana scorsa ed è stato un'altra volta il migliore dei suoi (19 punti + 7 rimbalzi). Non è certo una novità che il capoverdiano sappia essere un fattore con la sua sola presenza in campo - specialmente contro squadre “piccole” come l'Olimpia - ma nelle ultime gare è tornato a dominare come non succedeva da diverso tempo.

Poi, c'è sempre Facundo Campazzo (11 punti, 6 rimbalzi 6 assist), che rimane uno dei migliori giocatori della competizione. L'argentino era in dubbio prima della sfida, poi ha giocato e, quando è stato in campo, ha fatto, come sempre, la differenza. Il Real viaggia ad un altro ritmo quando il Facu è sul parquet e il primo quarto lo ha mostrato piuttosto bene. Senza dimenticare quella tripla dall'angolo nel terzo quarto che, dopo lo 0/2 di Mirotic, ha permesso al Madrid di respirare nel momento più duro della partita.

Notizie correlate
Torna al successo l’Asvel. Vittoria anche per il Partizan
Eurocup: Bahcesehir e Valencia non sbagliano, 1-0 e fattore campo confermato

💬 Commenti