Shengelia e Voigtmann in Virtus-Bayern
Virtus-Bayern

Dopo un primo quarto di spessore, da 25 punti segnati, la Virtus esce dalla partita e ci fa entrare il Bayern, che nel terzo quarto tocca anche il +16. Poi negli ultimi dieci minuti c'è la reazione virtussina, l'ennesima rimonta tentata che, però, di nuovo, è destinata a sfumare, gelata dalle triple di Weiler-Babb e Napier.

Una qualità globalmente al ribasso

Ancora una non bella partita di pallacanestro; e sta diventando una costante quando parliamo di Virtus e Olimpia. Entrambe le squadre tirano malissimo dall'arco nel primo tempo e se i bavaresi registrano un 6/4 di assist/palle perse, le vu nere si fermano a un brutto 4/8. Le cose cambiano leggermente alla sirena finale: 13/12 Bayern e 13/10, figlio della reazione del quarto quarto.

La serata al tiro dalla lunga distanza degli ospiti rimane negativa (27.6%) ed è piuttosto una novità rispetto alle precedenti gare. E' bastato, però, per vincere, visto che la Virtus quest'anno non è ancora mai stata solida dall'arco.

L'impressione globale, in ogni caso, è quella di aver assistito a una gara umorale, comandata dai nervi, dalle giocate individuali e dai singoli episodi, piuttosto che sintonizzata su due proposte di pallacanestro ben delineate, nonostante una delle due abbia in mente molto più chiaramente dove vuole tendere.

Shengelia e Voigtmann in Virtus-Bayern
Virtus-Bayern

I piccoli del Bayern, la (non) panchina Virtus e gli infortuni

26 punti di uno straripante Carsen Edwards - chi, in Europa, ha aspettato di vederlo al massimo delle sue potenzialità, ora può goderselo -, 16+5+7 di Napier che fa cose meno appariscenti ma molto utili alla squadra, oltre alla tripla della vittoria, più 14+7+3 di un Weiler-Babb che è stato metronomo e pietra angolare: oltre alla solita affidabile presenza difensiva, aggiunge anche una prova balistica determinante.

Il Bayern di Herbert ruota attorno a questi tre giocatori, al loto talento, alla loro capacità di creare vantaggi, attirare l'attenzione della difesa avversaria e di conseguenza guidare il resto dei compagni. A questi si aggiungono Obst, e Booker e Voigtmann sotto canestro con caratteristiche differenti, e la squadra è composta.

Rotazioni ristrette, non un'infinità di soluzioni, ma un'identità che ci sembra già chiara e che, in questo momento della stagione in cui molte altre squadre stanno faticando a trovare un equilibrio, sta dando già dividendi importanti.

Un tema, invece, della serata virtussina è la totale mancanza di apporto dalla panchina, fatta eccezione per Polonara. Senza contare il marchigiano, infatti, i punti che Banchi ha dalle sue seconde linee sono esattamente 2, quelli di Rayjon Tucker, che è stato sul parquet per poco più di 4 minuti. E' vero che quei 4 minuti sono stati alquanto confusionari, ma questa Virtus non può fare a meno dell'ex Reyer, soprattutto se al suo posto c'è un Belinelli che, in questo momento, può dare poco o nulla in Eurolega.

Grazulis ancora non è in condizione (lo sarà mai?) e Hackett, prima della scavigliata, non dà continuità alla buona prova di Belgrado. Si aggiungano le assenze di Pajola, Cacok e Zizic, e alla fine gli uomini su cui può contare Luca Banchi non sono mica tanti. Altroché profondità.

Cordinier in Virtus-Bayern
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Quale identità?

Ad oggi non si sa bene quale identità la Virtus Bologna stia inseguendo. E' chiaro che questa squadra ha bisogno di difendere forte per poi correre il campo in transizione. Shengelia, Cordinier, Clyburn, Morgan e Tucker sono giocatori da transizione. E infatti questa squadra a difesa schierata fa una fatica immane a segnare, a maggior ragione se Pajola è assente e Hackett non è al meglio.

Perché Morgan, se ancora non lo si fosse capito, è tutto fuorché un play puro. Sa guidare la transizione, ma non guidare l'attacco con la difesa avversaria schierata. E infatti questa sera è stato utilizzato sostanzialmente da guardia, con Cordinier a coordinare la manovra offensiva.

Tutto ciò fa specie se dall'altra parte del campo, nella squadra avversaria, ci sono due giocatori come Napier ed Edwards, che hai inseguito e cercato di firmare per lunga parte dell'estate. Due giocatori che, appunto, quando i ranghi sono serrati, sanno comunque creare un vantaggio e trovare un canestro o un assist vincente (vedi quello di Edwards per la decisiva tripla del pareggio di Weiler-Babb nel finale).

Poi ci sarebbe anche il tema Clyburn. L'ex Cska è sempre stato un giocatore altalenante, soprattutto negli ultimi anni. Ma, a prescindere dalle serata negative al tiro, per essere utile a questa squadra deve chiedere più la palla in mano e coinvolgersi nella fase offensiva. In oltre 30 minuti in campo si è preso solo 6 tiri: sono troppo pochi. Bologna non può prescindere dai suoi punti e anche dai suoi isolamenti.

In sintesi, resta da capire dove questa Virtus voglia andare. Però il tassametro in Eurolega dice 1-5 e dopodomani sarà già vivere o morire contro Milano. Al tramonto di ottobre il rischio che la stagione di Eurolega possa essere altamente compromessa è piuttosto elevato.

Diouf e Shengelia
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