Una Virtus straripante batte la Reyer in G4 e vola in finale scudetto
La Virtus straripa nel secondo e nell'ultimo quarto e passa sul campo della Reyer, sancendo l'eliminazione degli oro-granata in Gara 4 di semifinale scudetto e trovando - così - la quarta finale consecutiva, nuovamente contro Milano, che ieri sera ha fatto a fette Brescia in Gara 3. Come due giorni fa le V-Nere vanno all'intervallo avanti in doppia cifra facendosi rimontare poi nel terzo periodo, ma un'astinenza della squadra di Spahija per 6' nell'ultimo periodo chiude ogni discorso. Finisce 79-96 Gara 4 al Taliercio.
Tre giocatori in doppia cifra per la Reyer ed anche per la Virtus. Gli oro-granata ne hanno 21 di un ottimo Heidegger, 12 di Simms e 10 di Tucker, i bianco-neri ne hanno 29 da un Shengelia leggendario, 22 da Belinelli e 15 con 11 rimbalzi da un eccellente Abass. Ancora un impatto negativo di Spissu in casa veneziana (4 punti e 5 falli) e di Hackett per le V-nere (0 punti e 4 falli).
La partita
Parte aggressiva la Reyer, che per la prima volta nella serie ha un approccio davvero solido ed importante sulla partita: gli oro-granata hanno in Heidegger, Simms, Tucker e Wiltjer ottime sorgenti di punti, la Virtus soffre il ritmo alto ma ne esce comunque in maniera positiva limitando i danni ed impattando, prima dei due siluri di Casarin e dello stesso Simms che danno un bel +4 alla squadra di Spahija sul 27-23.
Nel secondo quarto il 2+1 di Simms e la schiacciata tonante di Parks regalano il massimo vantaggio agli oro-granata, ma sarà - di fatto - l'ultimo sussulto del primo tempo. Le V-Nere hanno in Belinelli ed in un insospettabile Lomasz due bei grimaldelli che aprono la difesa lagunare, che incassa un terrificante 6-20 in 6' precipitando sotto di 8 punti. Abass acuisce la difficoltà veneziana, De Nicolao da 3 regala ossigeno, Belinelli con 3 liberi regala il +12 agli ospiti all'intervallo con un secondo quarto da 34 punti.
Nel terzo quarto riparte con un quintetto piccolo la squadra lagunare, che alza i ritmi e trova in Heidegger la scintilla che permette a Venezia di riequilibrare le sorti del match. La tripla di Simms per il -5 costringe Banchi alla sospensione dopo 2'30", Shengelia è un uragano e riporta i suoi sul +7 con antisportivo di Tessitori, Tucker si riaccende e rimette la squadra di casa a -2 prima dell'ultimo canestro del +4 del solito georgiano.
Nell'ultimo quarto la formazione di Spahija prova a rimettersi completamente in scia e ci riesce trovando il -1 grazie ai due siluri di Spissu ed Heidegger dopo 1'30", ma il quinto fallo di un nervoso play sardo regala linfa alle V-Nere, che piazzano un terrificante break di 0-13 (6' senza segnare per i padroni di casa) indirizzando la partita. Gli ultimi possessi servono solo a stabilire il finale, che dice 79-96: è finale scudetto per i bianco-neri, che eliminano la Reyer 3-1.
Virtus show con Shengelia da "5" ed un grande Abass
La Virtus trova due fughe nella sua partita, la prima viene rintuzzata nel terzo quarto dalla Reyer, la seconda negli ultimi 8' è quella determinante che taglia le gambe ed indirizza in maniera inevitabile Gara 4 e tutta la serie verso i colori bianco-neri. Le due fughe hanno due interpreti principali diversi: la prima è diretta da Marco Belinelli, la seconda è determinata da un devastante Toko Shengelia, che ha giocato tutta la seconda parte di match da "5", mandando in crisi la formazione di casa.
A dire il vero - però - è stato l'impatto positivo di Lomasz ed Abass a creare i presupposti per il ricongiungimento e sorpasso, con capitan Belinelli bravo a trovare le sue solite soluzioni da fuori per la fuga. Nel primo strappo l'uscita per infortunio di Zizic è potenzialmente decisiva: la coppia Polonara-Shengelia crea spazi per gli esterni e soprattutto permette di trovare le giuste spaziature in un attacco che gira davvero a meraviglia con i 34 punti realizzati.
Nella massima difficoltà la V-Nera si appoggia sulle spalle del suo totem georgiano, che fa malissimo ad una Reyer incapace di contenerlo: post basso, aprendosi oltre l'arco, partendo fronte canestro, il giocatore ex CSKA e Baskonia fa a pezzi i pari ruolo avversari, costringendoli ai falli ed alle maniere forti (antisportivo di Tessitori) per cercare di arginarlo. Nel complesso rispetto alle 3 precedenti uscite la squadra di Banchi non ha mai perso la bussola nonostante il rientro lagunare: credere nel piano partita senza cadere nelle isterie è la vera chiave difensiva.
Reyer con poche energie, Spissu tradisce la causa
La Reyer si è presentata a Gara 4 con poche energie fisiche, ma nonostante tutto ha giocato una partita gagliarda per circa 30', subendo la fisicità della Virtus nel secondo quarto prima di trovare la giusta ed ottima reazione per il -1 dell'avvio di ultimo quarto. Tanti i fattori che hanno condizionato la partita lagunare, dalla pessima prova di Marco Spissu alla percentuale davvero tragica in lunetta ad una difficoltà generale nel trovare aggiustamenti al quintetto ospite con Shengelia da 5.
L'aggressività è stata principalmente la chiave di volta che ha dato ai padroni di casa chance interessanti ed importanti di arrivare a giocarsi Gara 4 negli ultimi 5' di partita: quando tale indicatore è calato la squadra di Banchi ha pigiato il piede sull'acceleratore, finendo per andare in fuga non una ma due volte. La seconda spallata è quella buona, piazzata da Shengelia che piazzato da "5" ha fatto letteralmente a pezzi la difesa oro-granata, devastata dalla qualità e fisicità del georgiano. La sua pericolosità da fuori, spalle e fronte a canestro hanno tolto riferimenti ai padroni di casa, affondati senza speranze.
La prova da 4 punti e 5 falli con tanto nervosismo di Spissu (1/7 dal campo) è un ulteriore fattore decisivo per i bianco-neri, che sono stati anche aiutati dal terribile 9/21 dalla linea della carità dei padroni di casa. Un 42% che grida vendetta e che porta Venezia ad innervosirsi ulteriormente, perdendo lucidità. Per fermare l'attacco bianco-nero serviva una energia difensiva davvero diversa nell'ultimo quarto e mancando ciò è stato facile infilzare gli esterni ed i lunghi per Abass e Shengelia. Le rotazioni affannose del coach croato di Venezia non hanno prodotto effetti, con il georgiano che ha imperversato senza gravi difficoltà.
Foto credit Reyer e Virtus