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Clyburn contro De Colo

La Virtus Bologna di Dusko Ivanovic continua a crescere e soprattutto a vincere. Arriva la terza vittoria nelle ultime quattro partite: a cadere, questa volta, è l'Asvel in una partita a senso unico sin dalla palla a due e chiusasi sul 83-69 finale.

I francesi, reduci da cinque vittorie nelle ultime sei di cui le ultime due a Belgrado e a Kaunas, giocano una partita al contrario alla Segafredo Arena: scollegata in difesa e confusionaria in attacco.

Già nel secondo quarto la Virtus vola sul 25-7 e non si guarda più indietro: vantaggio stabile intorno ai 20 punti, transalpini incapaci della minima reazione e, quest'anno strano a dirsi, vittoria comoda per vu nere

Virtus, le chiavi della vittoria contro l'Asvel

Prima di ogni altra cosa la difesa. E la voglia di dare battaglia. E' la prima cosa che coach Ivanovic ha menzionato da quando è arrivato a Bologna ed è la cosa che continua a ripetere a ogni piè sospinto. Le vu nere, se vogliono competere e vogliono vincere, devono partire dalla propria metacampo, dal senso di sacrificio e dalla fame di gettarsi su ogni pallone.

Questo ha fatto oggi la Segafredo per tutti i 40', quando dall'altra parte ha trovato invece una squadra che non si è sporcata le mani, si è estraniata dalla lotta e non è mai riuscita a entrare dentro la partita.

Se la difesa funziona, è aggressiva e concede così poco, poi la squadra ha più spazio per correre in transizione, trovare buoni tiri e avere la fiducia per segnarli. Non è un caso che Bologna ha trovato questa sera una delle sue migliori prove al tiro da tre punti: poco prima dell'intervallo tocca addirittura il 53%, poi chiude con il 34.5% e la bellezza di 10 triple segnate.

Se tutta la squadra è connessa in questo modo, poi, anche molti altri dettagli vanno al posto gusto. La percentuale ai liberi (92% con un superlativo 23 su 25), la gestione del pallone e soprattutto la lotta a rimbalzo. Proprio contro quella squadra che all'andata aveva sofferto dannatamente contro Sako e i lunghi francesi. Sako questa volta fa 12+9, ma è molto di più una prestazione da statistiche che di sostanza. Tanto che Ivanovic, per lunghi tratti, si è potuto permettere di giocare senza centro di ruolo, cavalcando il quintetto piccolo. 

Una serata in cui è davvero funzionato tutto.

Marco Belinelli appoggia al tabellone

Tutte le note positive della Virtus

Se il collettivo è stato di una compattezza granitica per 40', non da meno sono stati i singoli che sono andati a comporre quella forza del collettivo. 

Pajola gioca una prova superlativa per la capacità di condurre con ordine l'attacco e soprattutto di essere assatanato in difesa, producendo l'ennesima masterclass difensiva. Zizic e Diouf confermano ormai di essere una coppia dalla grande solidità, Morgan è in costante crescita, Cordinier si può prendere una serata con meno responsabilità dopo la gara vinta col Barça, mentre Clyburn gioca una partita da veterano: forzando poco o nulla, difendendo forte, mettendoci il fisico e segnando i canestri in alcuni momenti cruciali. Lui e Pajola hanno limitato decisamente Maledon, costringendolo quasi soltanto alla lunetta, oltre ad aver quasi tolto dalla gara Ajinca.

Da segnalare positivamente anche la prova di Rayjon Tucker. Dato in partenza la scorsa settimana, poi rimasto a bordo, viene rimesso in campo e in 12 minuti offre una prova di grande sostanza, soprattutto di caparbietà difensiva, in generale senza sbavature. E' un buon punto da cui ripartire.

Non è un dettaglio che mancassero all'appello due giocatori come Shengelia e Hackett. Certo, l'Asvel ci ha messo del suo, vivendo la più classica delle giornate no, come ha detto senza giri di parole il suo allenatore in conferenza stampa post-partita. 

Ma la bontà della prova bianconera rimane e va sottolineata con decisione.

L'MVP di Virtus Bologna-Asvel

Achille Polonara. 17 punti, 9 rimbalzi, 3 assist, ma soprattutto una delle sue prove che trasudano carattere, attributi e leadership emotiva.

Con Shengelia ai box, il marchigiano ha ritrovato un minutaggio che negli ultimi mesi si era assai ridotto. Non sarà sempre così, ma l'ex Baskonia ha dimostrato ancora una volta di essere vivo e, in una squadra che fa del sacrificio una delle sue forze maggiori, lui ci può stare benissimo. 

Tiene da solo in piedi un reparto e la sua energia permette a Ivanovic di utilizzarlo a lungo come “5” tattico, a tal punto gli avversari non riuscivano a contenerlo. Da qui l'ottima convivenza con Grazulis, ma anche con un Akele che ha avuto ancora qualche minuto sul parquet.

Siamo sempre più convinti che questa soluzione sarà sempre più utilizzata dal coach montenegrino, soprattutto nei momenti caldi delle partite.

La Virtus continua a vincere, lo fa contro una squadra che nelle ultime settimane ha imperversato in Europa e prosegue il proprio percorso di riscoperta e riscatto.

passaggio no look di Polonara

 

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