L'Unicaja Malaga strappa Gara 1 al Santiago Martín

I ragazzi di Ibon Navarro tengono la barra dritta per 40' e vincono con grande carattere contro una balbettante versione di Tenerife. Malaga si porta così avanti nel confronto e mette pressione agli avversari che dovranno lottare per la sopravvivenza in terra andalusa.

I biancoverdi agguantano il trionfo per 72-59 in una gara non certo per esteti del gioco.

La partita dominata da Malaga nel consueto format di racconto di Eurodevotion.

Pantani offensivi

Una variabile che caratterizzerà ampi spaccati di gara, una scarsa vena realizzativa che investirà a tratti entrambe le contendenti.

In particolare Tenerife, che da subito cerca di giocarsela con il marchio di fabbrica del pick and roll Huertas-Shermadini, ma non riesce per nulla a capitalizzarlo, per imprecisione da un lato, ma anche per merito dell'attenzione difensiva di Malaga.

Difesa su Shermadini Malaga - Eurodevotion

Gli andalusi piazzano la prima zampata, poi vengono ripresi, infine riconquistano caparbiamente il vantaggio, sembrando decisamente più frizzanti degli avversari. Nemmeno nella seconda parte del primo quarto gli attacchi sembrano decollare, tant'è che la frazione di gioco si chiude con due recuperi consecutivi degli isolani e successivi contropiedi infranti miseramente sul ferro.

I primi 10' non particolarmente esaltante si chiude per 13-9.

Accelerazioni andaluse

Gli andalusi dimostrano con continuità una marcia in più in aggressività, mentre gli isolani continuano a rimanere un po' al palo, con l'MVP Shermadini che sbatte più di una volta contro il muro difensivo di Malaga.

Ritmo e condivisione del pallone danno inizio ad un crescendo offensivo, all'Unicaja basta salire un po' di colpi per acquisire una supremazia più decisa nel punteggio.

I biancoverdi proseguono a rompere le certezze offensive degli isolani, continuando a trovare grande collaborazione nella difesa di recuperi sul pick and roll centrale. Mentre Tenerife ristagna, le vittorie difensive ospiti danno occasione di un po' di utile transizione, coadiuvata da ritmo e condivisione del pallone.

Il tentativo di Sasu Salin di scuotere i suoi è vano e la tendenza si conferma nel decisivo approccio al secondo tempo.

Un paio di episodici attacchi riusciti al pitturato dei canari vengono offuscati da una Malaga letale in transizione. Un uno-due da tre che imprime il ritmo è preludio di corsa ed esaltazione.

Il +20 raggiunto dagli andalusi soffoca la partita, gli assalti domestici dell'ultimo quarto che vanno a segno sono solo preliminari ai definitivi titoli di coda.

I protagonisti

Il protagonista principale della gara, nella contesa tra uno degli attacchi più brillanti di Spagna e una delle retroguardie più competenti della Liga, è la difesa che Navarro ha saputo opporre all'oliato impianto offensivo amarillo, in particolare su quel malefico pick and roll centrale.

E' di conseguenza protagonista in negativo l'MVP stagionale Giorgi Shermadini, soli 10 punti con 4/8 dal campo, e neanche lontanamente il consueto impatto a trecentosessanta gradi sull'attacco canario.

Ci hanno provato a trainare Tenerife Fitipaldo e un buonissimo Bolmaro da 11 punti, 4 rimbalzi e 4 assist.

Per Malaga sarà determinante riproporre la stessa aggressività difensiva, continuando a essere efficaci in transizione.

L'hanno interpretata molto bene Kendrick Perry e Dylan Osetkowski, che hanno capitalizzato dall'arco un'importantissima fetta del bottino realizzativo andaluso, per loro 7/12 combinato. 16 punti per il leader tecnico del backcourt, 11 per il lungo statunitense.

Photo credit: acb.com, Unicaja Malaga e Lenovo Tenerife Facebook

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