Le parole di Messina, più pesanti della sconfitta?
Messina in sala stampa, dopo l'inatteso e comunque pesante KO contro Trento, ha risposto ad un paio di domande in modo assai diretto. E' lo specchio della situazione milanese?
Ettore Messina in conferenza stampa dopo la sconfitta assai inattesa contro Trento (84-85) in gara 1 di quarti di finale Playoff 2024 è stato chiaro e diretto nel sostenere quali siano i problemi che hanno causato la caduta.
L'impressione che Milano rimanga favorita ed abbia tutto per ribaltare lo 0-1 resta evidentissima, in fondo le serie iniziano soltanto quando arriva un successo esterno, tuttavia è difficile non raccogliere i messaggi che il plenipotenziario meneghino ha inviato.
Riconosciuti con sportività i giusti meriti degli avversari, che vanno oltre un successo maturato all'ultimo tiro, l'allenatore biancorosso parte dai problemi in difesa: «Abbiamo subito mentalmente prima ancora che tecnicamente».
Si parte da qui, evidentemente. Questa squadra sin dalle primissime uscite stagionali, non ha mai mostrato quell'equilibrio che l'esperta guida tecnica e la presenza di giocatori di livello molto alto facevano pensare a molti, non tutti, potesse esser automatica. Qualcosa è sembrato essersi rotto sin dall'estate e ricomporlo non è operazione riuscita. Quasi automatico che, in queste condizioni, mentalmente si tratti di un gruppo non certo roccioso.
Viene fatto notare al Coach come abbia stupito la presenza di Billy Baron escludendo un lungo, con la guardia sorprendentemente riattivata dopo che la sua stagione era data per terminata da qualche mese. Il rendimento dei lunghi di Trento ha fatto la differenza, con un Derek Cooke da 10/11. Quindi quell'eventuale lungo in più?
«Siamo convinti di avere bisogno di una guardia in più e penso che Melli e Hines siano sufficienti. Se non sono sufficienti non è che dobbiamo aggiungere... E' un tema, credo, di aspettativa di qualità à di prestazioni individuali. Quindi se Melli e Hines non sono sufficienti a giocare contro Cooke abbiamo un problema, non è che aggiungiamo un altro lungo. Questo mi sembra abbastanza evidente».
Qui la risposta è diretta e "non fa prigionieri": difficile interpretarla diversamente da una chiara insoddisfazione per la prestazione dei due giocatori indicati. Quel «se Melli e Hines non sono sufficienti... abbiamo un problema» non fa sconti. Ci verrebbe da dire un Messina un po' "alla Ataman"in questo caso.
Certo, poi potremmo disquisire a lungo sul fatto che Milano affronti una gara di Playoff con soltanto due lunghi, dei quali Melli non è un 5 ed Hines, 38 anni a settembre, non sia certamente stato fortezza inespugnabile in questa stagione.
Si prosegue con Massimo Pisa (Repubblica) che fa correttamente notare come, oltre al risultato, di negativo vi siano stati diversi segnali negativi a livello di tensioni tra giocatori e tra giocatori e panchina. Ovvio il riferimento ad un Kyle Hines (sì, proprio lui) molto nervoso verso la panchina e ad un cambio in cui Shabazz Napier non ci pensa nemmeno a dare il "cinque " ad uno Shavon Shields che... se lo dà da solo. Il Coach conferma e manda un messaggio diretto.
«Certo, perchè sanno perfettamente che durante l'anno queste cose qui le abbiamo già viste e già vissute e quindi bisogna che ci si dia un taglio se no è difficile vincere la serie con Trento. Non siamo qua per far dei begli allenamenti ma siamo qua per vincere le partite».
Qui va capito bene a cosa si riferisse Messina.
Se il riferimento è ai problemi tecnici affrontati in stagione che si sono riproposti per l'ennesima volta provocando un forte nervosismo tra i giocatori allora il problema ha un determinato peso.
Se invece «queste cose qui le abbiamo già viste e vissute e quindi bisogna che ci si dia un taglio» è riferimento ad un nervosismo latente che si è spesso riproposto, allora la cosa diventa assai più complicata perchè quei brutti segnali sono stati colti diverse volte, vedi la settimana della doppia trasferta tra Atene ed Istanbul ad esempio, ed il fatto che non siano diventati di pubblico dominio non li cancella certamente.
I Playoff di Milano, ultimo e disperato salvagente stagionale, sono già ad un bivio dopo una sola partita.
(Photo credit : Twitter Olimpia Milano)