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Real Madrid di ottimo livello quello che passa al Palau Olimpic di Badalona. Mario Hezonja è una goduria per chi ama questo gioco.

Serata di gala al Palau Olimpic di Badalona dove arriva il Real Madrid, impegnato nella rincorsa alla due capolista Barça e Baskonia. La Penya cerca un successo che, oltre ad essere estremamente prestigioso, rappresenterebbe un ulteriore passo avanti in classifica verso i Playoff.

Ad un orizzonte molto vicino c'è, per entrambe le contendenti, una settimana europea fondamentale. I "blancos" attendono il Partizan martedì e giovedì per le prime due gare di Playoff, mentre i "verdinegro" se la vedranno con Gran Canaria, in una gara secca in trasferta che qualificherà alla finale di 7 Days Eurocup.

Non bastasse il fascino di una sfida che non può mai essere banale da buste parti, aggiungiamoci pure che per la squadra di Chus Mateo una sconfitta potrebbe voler dire grandi possibilità di arrivare terzi a fine stagione, visto lo 0/2 attuale sia contro il Barça che contro il Baskonia.

Nella splendida ed al solito entusiasta cornice dell'impianto che tenne a battesimo il vero ed unico Dream team nel 1992, gremito da 9603 spettatori, vince il Real 76-86 dopo una prova solida ed efficace.

LA GARA

18-30 il primo quarto ed i "blancos" non si voltano più indietro.

Ogni tentativo "verdinegro" di rientro viene respinto con la forza del più forte, nonché quella di chi gioca meglio.

E' evidente che il Madrid che affronterà i momenti chiave della stagione sarà quello con Adam Hanga in posizione di PG. Troppa la differenza di solidità che garantisce l'ungherese alla squadra rispetto a qualunque altra soluzione.

Ed è altrettanto evidente come sia il reparto ali quello che può fare maggiormente la differenza a favore dei campioni di Spagna in carica: Hezonja, Deck, Musa e Yabusele garantiscono tutto il possibile in campo e sono rebus irrisolvibile per chiunque, in Liga come nel maggior palcoscenico di Eurolega.

Quando Badalona ci prova viene regolarmente respinta da giocate chiave di questo quartetto che offre mismatch, tiro da tre e leadership offensiva diffusa, il tutto a livelli altissimi. 20, 16, 13 e 6 sbagliando solo 3 tiri da due e con 6/13 dall'arco il fatturato.

La Penya lotta, fa bene soprattutto a rimbalzo, unica ragione per cui a metà gara è solo a meno 7, tuttavia è semplicemente di un abbondante gradino inferiore ai rivali. Non aiutano 15 perse, che è come sanguinare davanti ad uno squalo.

LE CHIAVI

Madrid va inaspettatamente sotto a rimbalzo nella prima metà gara e Chus Mateo non dimentica di sottolinearlo nell'intervista di metà gara. Ridurre il gap nella seconda parte sarà una chiave per volare sino al +20.

58% contro 42% da due fa tutta la differenza del mondo, in una gara nella quale dal perimetro si fa meglio degli avversari. Ma appunto è decisivo come Madrid chiuda l'area ed intasi ogni linea di gioco catalana, tanto da rendere ogni giocata un vero e proprio incubo per la squadra di Duran.

Infine, come detto, le 15 perse della Joventut, troppe di fronte a chi alimenta una parte della propria efficacia offensiva con queste situazioni.

MVP

Mario Hezonja è di una bellezza semplicemente straordinaria.

Non c'è nessuno che possieda quel talento, che abbia quella pulizia e che sia in grado di renderla efficace e decisiva contro ogni potenziale rivale.

Banalmente, "Supermario" fa quello che vuole ed all'80% dipende da lui.

20 in 22'02" sbagliando solo tre tiri e realizzando alcune triple che sono, ancora una vota, catalogabili solo come onnipotenza.

Quello che sarà d'ora in poi, nella fase calda della stagione, è uno dei contenuti più interessanti che possono derivare dalle prossime settimane.

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