Sassari da urlo, lezione pesantissima per la Reyer in G2
Lezione pesantissima per una Reyer irriconoscibile: gli oro-granata crollano in G2 contro una super Sassari e perdono - così - il vantaggio del fattore campo. Una partita senza storia nel secondo tempo, con gli isolani che chiudono la difesa e spengono letteralmente la luce ad un attacco lagunare davvero impalpabile e spuntatissimo. Dopo le ottime percentuali dall'arco di G1, nel secondo round del Taliercio di fatto succede l'esatto contrario, con Venezia che si eclissa offensivamente e difensivamente si scolla piano piano.
55-81 il finale in favore della Dinamo, con una Reyer troppo brutta e spenta per essere vera in una Gara 2 che dal 20' in poi ha avuto un solo padrone. Sono 5 i giocatori in doppia cifra per gli ospiti, con Diop a quota 20 come miglior realizzatore ed a seguire 14 per Dowe, 12 per Jones e Robinson ed 11 per Kruslin. Venezia porta i soli Spissu e Parks in doppia cifra, con 10 punti ciascuno.
La partita
Un bel primo quarto al Taliercio, la Reyer ha una gran folata di Bramos in avvio (5 punti consecutivi) e cerca subito di imporre un ritmo alto alla partita, scappando sul 7-2. Dura poco, pochissimo la mini-fuga dei lagunari, perché un ispirato Jones ed il solito Dowe rimettono in carreggiata una Sassari che fatica a trovare ritmo e fa affidamento sui rimbalzi offensivi. Venezia sbaglia tanto da due ma chiude avanti 22-20 al 10' con 7 punti di un Granger in ritmo e fiducia.
Nel secondo quarto si sporca la partita, i ritmi si abbassano e la Dinamo serra i ranghi in difesa concedendo 14 punti ai padroni di casa, segnandone 17. Ci pensano l'ottimo Diop ed un presente Kruslin a rovesciare l'inerzia ed a dare il vantaggio agli ospiti. Venezia soffre tremendamente a rimbalzo come in Gara 1, spreca tante occasioni ghiotte vicino al ferro e si trova ad inseguire tirando meglio dall'arco (40% contro il 25% degli isolani) e perdendo meno palloni.
Nel terzo quarto i primi forti segnali dello sgretolamento reyerino: Dowe, Diop e Jones continuano a colpire senza pietà, gli oro-granata segnano 4 punti in 7' e si trovano costretti ad inseguire con gravi difficoltà realizzative. Le percentuali della squadra di Spahija crollano, quelle bianco-blu si alzano ed il vantaggio in doppia cifra è una conseguenza. C'è solo Spissu che prova a tenere a galla i suoi, ma al 30' è 46-57.
Nell'ultimo quarto l'astinenza offensiva prosegue, anzi, peggiora: Sassari è in trance totale e colpisce anche a giochi rotti, Venezia si sbriciola letteralmente tra le sue difficoltà ed anziché cercare una rimonta difficile, naufraga. A pochi minuti dalla fine la squadra di Bucchi tocca anche il 28 (38'), con gli oro-granata che segnano 19 punti in 20', subendone ben 44.
Difesa, energia e Diop: questa Sassari è uno spettacolo
Va detto, sottolineato e ri-sottolineato: Piero Bucchi è uno stregone. L'ex tecnico di Roma ha preso una Sassari in grossa difficoltà nel novembre 2021 e la sta conducendo con maestria, ingegno e soprattutto grande impeto. Il coach bolognese sta letteralmente facendo un capolavoro con la sua Dinamo ed oggi se ne è accorta a sue spese una Reyer davvero inconsistente e travolta dall'ondata isolana. I bianco-blu dopo aver sfiorato l'impresa in Gara 1 hanno devastato Gara 2 nel secondo tempo con un 19-44 che consente zero appello.
Entriamo però nel dettaglio di questa Gara 2 dominata e sconquassata da Kruslin e compagni nel secondo tempo. Partiamo dal primo fattore determinante, ossia la differenza nettissima a rimbalzo. Se in Gara 1 il 30-39 in favore della squadra bianco-blu ha pesato il giusto visto che Venezia ha preso il punto dell'1-0, oggi in Gara 2 il 24-42 è solo che emblematico. La Dinamo stava controllando le carambole già all'intervallo con un 13-23 parziale, da lì in poi complici le scarse percentuali oro-granata è stato un crescendo.
Energia, energia ed energia: la squadra di Bucchi gioca con enorme energia nelle due metà campo e ciò si traduce in tiri ad alta percentuale, giocate "facili" al ferro nella metà campo offensiva. In quella difensiva l'energia porta ad imbavagliare le bocche da fuoco lagunari, con un Bramos da 2/9 dal campo, Granger 3/9 e Willis anestetizzato ad un 2/5. Tutto qua? No, perché logicamente la difesa e la grande pressione mandano in tilt le menti veneziane, con Spissu e Granger incapaci di creare gioco e dare fluidità ad un attacco senza grandi riferimenti.
Poi, a chiudere... Ousmane Diop. Il gigante della Sassari che sta meravigliando ha dominato Gara 2 in lungo e largo, scrivendo una prova da 20 punti e 7 rimbalzi con 2 errori dal campo, 1 stoppata, 4 falli subiti e 29 di valutazione. Presenza difensiva ed offensiva devastante, capacità devastante di rollare al ferro intendendosi a meraviglia con un Robinson sempre preciso nelle letture offensive ed un Dowe ispirato anche da passatore. Grande crescita in stagione, oggi dominatore assoluto di Gara 2, sono i playoff di Ousmane Diop.
Reyer, una Gara 2 da dimenticare: niente da salvare in 40'
Niente da salvare. La Reyer tracolla pesantemente in Gara 2 e deve ora andare in Sardegna a vincerne una per poi ritornare al Taliercio per Gara 5. Naturalmente obiettivo ed idea saranno quelli di conquistare 2 vittorie e chiudere la serie sull'isola, ma la realtà dice che sarà complicatissimo vincerne anche soltanto una, come sempre è stato al Pala Serradimigni. Certamente un ko di questa portata nessuno se lo aspettava, tantomeno coach Spahija, che è il primo ad essere dispiaciuto, rammaricato e probabilmente arrabbiato per il risultato.
Cosa lascia il -26 del Taliercio? Di sicuro non lascia molto, non c'è nulla di particolare da salvare, la percentuale al tiro è scadente, sia da 2 che da 3 che ai tiri liberi, i rimbalzi sono una mattanza a favore di Sassari ed il ritmo offensivo è davvero basso. Imprevedibilità tendente a zero, Spissu e Granger hanno faticato tantissimo a creare gioco e si è visto notevolmente: soli 4 assist in due per i play-maker oggi impegnati da Spahija.
La sconfitta netta di questa Gara 2 però può e deve essere salutare: il ko tecnico rimediato è pesante e non fa certamente piacere, ma proprio per questo motivo ci si attende da Venezia una reazione forte, emotiva e di carattere in Gara 3 sull'isola. Giovedì alle ore 21 sarà certamente battaglia, gli oro-granata devono reagire a tutti i costi e dovranno sicuramente presentarsi con una faccia, un piglio ed un abbrivio diversi, oltre che con maggior determinazione.
Cosa fare e cosa non fare? Di sicuro la Reyer dovrà controllare meglio i rimbalzi, limitare le palle perse e - soprattutto - giocare con più ritmo in attacco indipendentemente dal riuscire a correre o meno in transizione. Gara 1 ha detto che Watt può e deve essere cavalcato contro Stephens e Diop e che Bramos - se riceve in uscita dai blocchi - può fare male, malissimo. Ma di sicuro sarà necessario avere le due menti ben connesse sul match e sarà fondamentale creare qualche situazione di gioco per un Willis ad ora fuori dalla serie.
In Gara 2 come ha dichiarato Spahija non ha funzionato nulla, le difficoltà e gli errori sono gli stessi di Gara 1 e ciò è preoccupante: l'impressione è che Venezia abbia perso l'abbrivio creato con la rincorsa di fine stagione, ma è chiaro che la serie playoff può cambiare rotta nuovamente da un momento all'altro e che la Reyer da squadra esperta e ricca di giocatori talentuosi può trovare le contromisure adatte per neutralizzare una Sassari che ha meritato il punto del pareggio. Le carenze a rimbalzo ed in creazione di gioco sono evidenti, in Gara 3 servirà molto di più.
Foto credit Reyer e Sassari