Baskonia inseguimento vincente. il Partizan cade a Vitoria
E' vincente il ritorno a casa di Pablo Laso (nativo di Vitoria), sulla panchina del Baskonia. I padroni di casa, partono bene guidati da Cabarrot. Il Partizan, reagisce e poi prova la fuga con i suoi lunghi, Jones e Davies. Baskonia non molla, vola con le proverbiali folate di Moneke e Howard, e quando ritrova il vantaggio con un'improbabile tabellata di Forrest, sembra chiaro chi il destino ha eletto come vincitore. Si chiude 88-82 per i baschi.
Partizan a livello di guardia
Una rondine non fa primavera, specialmente quando è appena iniziato l'autunno, ma questa giornata lascia un qualcosa di paradossale, se non un vero e proprio equivoco tecnico rispetto alle scelte estive bianconere. Carlik Jones, Lundberg, Ntilikina, Brown, Mike, Marinkovic, in attesa dell'auspicabile ritorno di Washington. Un back court intrigante, dal potenziale elevatissimo, a cui aggiungere anche due ali dal gioco esterno come Bonga e Pokusevski.
La prima partita, ripetiamo prima, ci ha raccontato invece di Tyrique Jones e Brandon Davies, quali elementi imprescindibili, sia per i minutaggi (unici oltre i 30') sia per produzione (entrambi oltre i 20 punti). Coloro che sembravano i due centri che si sarebbero dovuti alternare in quintetti spesso "da corsa" hanno condiviso spesso il campo (sin dal quintetto), risultando anche la miglior arma per Obradovic.
Davies, in grande serata dal perimetro (3/6), con un numero elevato di tentativi dall'arco, potrebbe risultare una notevole arma tattica. Dunque rimane la domanda. Forse un lungo in più?
Baskonia oltre le certezze
Bella vittoria per i baschi. Una partita alla Baskonia, folate, giocate di energia e diversi errori. Rimane ancora la Baskonia dei Sedekerskis, di Howard, di Moneke. Imprescindibili anche per il nuovo corso di coach Laso. I tre combinano per metà del fatturato totale, e danno un contributo costante per tutto l'arco della partita, di fatto non permettendo al Partizan di dare un colpo decisivo.
Potrà esser Luwawu-Cabarrot la quarta freccia? A veder la serata di stasera, decisamente si. Talento fisico e tecnico non son mai stati troppo in dubbio, ma la discontinuità e la qualità di scelte e letture, non hanno mai pienamente convinto nell'ala passata anche da Milano. Il francese ha fatto mostra delle sue qualità chiudendo con 15 punti e qualche giocata degna della top10 settimanale.
Ora starà a Laso e ai nuovi innesti, costruire un'intelaiatura solida intorno ai "big three" baschi, anche per rimandare al mittente i dubbi sulla lunghezza e la qualità del roster, atavico problema che ha accompagnato Baskonia non solo nelle estenuanti campagne europee, ma anche tra i confini iberici.
L'emozione della prima
Volti nuovi, volti noti e meno noti, come ovvio, erano al debutto nella prima nottata di Eurolega della stagione. Grande attesa per due firme molto interessanti, al loro battesimo nella massima competizione europea.
Trent Forrest, arrivato per ricalcare le orme di Codi Miller-McIntyre, che ricorda per caratteristiche e misure e forse anche per i dubbi che lo accompagnano in questo suo debutto europeo. Doppia cifra, tripla decisiva (e fortunata) per indirizzare la partita e 4 assist. Numeri pulitissimi (1 solo errore dal campo e 1 palla persa), regia e leadership da rivedere. Una sfida intrigante per Laso e il suo staff.
Sponda Partizan, ancora più attesa era la prima di Carlik Jones. Ex Mvp della G-League, tra i migliori delle campagne mondiali e olimpiche del Sud Sudan, ha cercato di sfruttare il pick and roll, riuscendo ad esser più efficace nell'innescare i compagni (soprattutto l'omonimo Tyrique) che in fase di realizzazione. Uno scotto anche fisico, a cui dovrà abituarsi, per poter ammirare il realizzatore mortifero firmato da Obradovic e soci.
photocredit: Baskonia X