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Giro di boa dell'Eurolega superato e doppio turno in archivio: è al momento di tornare con qualche pensiero sparso.

  • A fine ottobre Chus Mateo veniva messo sulla graticola: cosa normale per chi siede sulla panchina madridista. Poche parole o gesti eclatanti e tanto lavoro. Il Real Madrid, con il 19esimo round finito, si trova al primo posto in solitaria. Secondo chi scrive è la squadra più forte della competizione, ma tutti quei campioni insieme vanno gestiti. E soprattutto vanno ruotati con intelligenza e raziocinio. Cosa che Mateo sta facendo alla grandissima. La cosa che dovrebbe spaventare le altre è che questa squadra ha ancora tantissimi margini di crescita.
  • Lo abbiamo già detto che il Barcellona non convince? Forse un milione di volte negli ultimi tre anni e puntualmente ci risiamo. Contro un Asvel super rimaneggiato (senza De Colo, Lauvergne e Lighty) fatica tantissimo per vincere e contro l'Efes perde perentoriamente in casa, dopo essere stato sotto ben oltre la doppia cifra per lunghi tratti di gara. Siamo sempre lì: i campioni ci sono, tutti i ruoli sono coperti, ma in attacco si fa la solita fatica e le sensazioni sono quelle di una squadra che fatica ad esprimersi al meglio.
  • Calo Baskonia. Era inevitabile: soprattutto tenendo il conto anche dell'energia e della soglia d'attenzione che i baschi devono mantenere anche in campionato. Avessero avuto la profondità di roster delle big sarebbero ancora lassù in alto, ma non ce l'hanno. La loro stagione fino ad ora è stata straordinaria: vedremo se riusciranno a superare questo calo fisico fisiologico per mantenersi ai piani alti della classifica. Anche se le tre sconfitte contro Alba, Bayern e Partizan non ce le aspettavamo. Soprattutto la prova offensiva di Belgrado (65 punti) ha detto quanto davanti ci sia bisogno di rifiatare e quanto si sia dipendenti da Markus Howard (chi non lo sarebbe?).
  • Dopo 5 sconfitte consecutive si rialza il Fenerbahce: due vittorie fondamentali contro Pana e Bayern per riprendere il rullino di marcia. Anche se sono state tutt'altro che brillanti: ora il periodo di flessione, dal punto di vista del gioco, sta diventando lungo. Rivedremo il Fener dei primi due mesi? E, soprattutto, quando potremo vedere finalmente in campo Nemanja Bjelica? Nella prestazione monstre di Motley contro il Bayern (22 punti, 17 punti e 38 di PIR) c'è tutta la dipendenza sotto canestro di una squadra verso un centro che al primo anno in Eurolega sta facendo cose straordinarie.
  • Doppio turno amaro per la Virtus: due sconfitte in due gare giocate bene in cui si meritava di raccogliere qualcosa in più. Però due sconfitte rimangono. Peccato, perché vincerne almeno una avrebbe voluto dire rimanere molto attaccati al treno playoff. Ora però ci sono tre gare decisive per continuare a sognare la post-season; tre gare da non fallire. Pana in casa, Bayern fuori e Stella Rossa in casa. Il mantra deve essere mantenere il livello di pallacanestro dell'ultimo mese e allora le vittorie arriveranno.
  • E' chiaro ormai che definire lo Zalgiris come favola o sorpresa è riduttivo? La squadra di Maksvytis è una macchina da rimbalzi, è squadra estremamente fisica e solida, e gioca bene a pallacanestro. Ovvero, in questo momento è ampiamente squadra da playoffs. La doppia vittoria italiana in questo doppio turno ha dato dimostrazione della forza di questa squadra che, al momento, contro le competitors per i playoffs sa solo vincere. I lituani non devono più stupire o essere sottovalutati: sono questi e bisogna applaudirli.
  • Sembrava essere arrivato il baratro per Valencia. Infortuni a lungo termine anche per Rivero, Harper e Claver e la stagione che pareva compromessa. Ma i taronja ci hanno ormai insegnato che quando sembrano spacciati vincono. Ed ecco servite le due vittorie importantissime contro Efes e Asvel. Due vittorie nel segno dell'ottima pallacanestro mostrata fin da inizio anno da Mumbru: circolazione offensiva che è una delle migliori d'Europa. Con un po' di fortuna e ferocia agonistica in più questa squadra avrebbe potuto essere più in alto. Nonostante tutto è a una vittoria dai playoff. PS: molto bravo Radebaugh a sfruttare le assenza nel ruolo per assumersi responsabilità e prendere confidenza con la competizione. E' molto salito di livello nell'ultimo mese facendo rivedere il giocatore che ha dominato l'anno scorso la BCL.
  • E, per ultimo ma avrebbe potuto essere primo, il Partizan. Se ne parla molto poco, ma la squadra di Obradovic viene da 5 vittorie nelle ultime 6 partite. Vittorie contro Efes, Fener, Monaco, Bayern e Baskonia, con l'unica sconfitta in Israele. I serbi della Stark Arena, zitti zitti, si sono rilanciati verso i playoffs con preponderanza insistendo sulle armi che li stanno premiando: intensità a mille, ferocia agonistica, rapidità di esecuzione, muscoli ed energia. Una squadra a cui piace più l'attacco della difesa - giustamente, visti gli interpreti a disposizione. 60% dall'arco contro Monaco (15/25), 56.5% contro il Baskonia (13/23): banalmente una squadra che se è in serata dall'arco può soccombere l'avversario. Ci sono decisamente anche loro per quell'ottavo posto.
  • Postilla. Efes, occhio a giochicchiare. L'ottavo posto è molto risicato; davanti corrono e dietro soffiano in parecchi. Non c'è molto margine d'errore.
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