PARTNERS

Il Real Madrid risponde al Partizan con la stessa moneta: doppia vittoria in trasferta e allora serie che va sul 2-2, ma che soprattuto torna nella capitale spagnola per la decisiva gara 5!

La gara

Parte bene il Real: centrato e presente; molto più contratto invece il Partizan che sa che portare la serie a gara 5 con l'inerzia ribaltata sarebbe un grande rischio. Emblema dell'ottimo inizio blancos è l'avvio di Hanga: 8 punti dei 10 di squadra con due triple consecutive dall'angolo. Il primo allungo ospite è quello del 7-17: attacco madrileno sin qui perfetto contro un Partizan insolitamente disordinato e confuso. E i serbi non riescono a trovare soluzioni mentre Hanga continua a giocare la sua partitissima. Il primo quarto è monologo Madrid: 15-27.

Lo spartito nel secondo periodo è lo stesso con la difesa serba che inspiegabilmente concede tante penetrazioni facili agli avversari. La scossa, forse, arriva con le giocate di Papapetrou, uno che era stato molto silente all'interno della serie. E finalmente l'energia e l'attitudine serba cambiano portando in poco tempo al -2, un miraggio fino a poco prima. Ora il Real fatica ad attaccare fluidamente come in precedenza. A 1' dall'intervallo la schiacciatona di LeDay, il vero uomo partita Partizan, la Stark Arena si accende e ora l'energia si è ribaltata. Si va negli spogliatoi sul 42-45 dopo la furbata di Sergio Llull.

L'inizio di terzo quarto è caratterizzato dalle difese con l'equilibrio che rimane intatto. Si arriva al 49 pari con LeDay che fino ad ora sta giocando una gara impeccabile per lucidità e precisione. Poco dopo, a 15' dalla fine, c'è il primo vantaggio Partizan con i serbi che hanno alzato decisamente la qualità e l'aggressività difensiva. Il Real nel momento di difficoltà offensiva si appoggia a Tavares che continua a essere il solito rebus per i padroni di casa. La zona 3-2 riproposta da Mateo continua a dare frutti e allora Madrid va nel quarto finale sul +6.

Si scambiano colpi di fioretto: la tripla di Exum, la mano di Papapetrou e la contro-tripla del Chacho. E' un momento in cui i madrileni beneficiano delle giocate di Rodriguez e della zona che continua ad essere efficace; dall'altra parte quello di LeDay è un vero e proprio clinic offensivo dal post e dal mid-range: è lui il go-to-guy di Obradovic in questa gara. A +6 a 1'30" dalla fine il Real compie la frittata: regala due punti e poi fa addirittura un auto-canestro inspiegabile. Nel minuto finale, però, il Partizan sbaglia due ottime triple aperte e Musa manda in ghiacciaia la partita. E' 78-85 Real Madrid ma soprattutto è 2-2 nella serie!

Al Partizan è mancato Punter

Anche questa sera al Partizan è mancato Kevin Punter come l'aria. L'impressione, in diversi momenti, è stata proprio che l'ex Olimpia Milano fosse proprio la ciliegina che mancava sulla torta della squadra di Obradovic.

I serbi giocano la peggiore gara della serie (peggiore perché le altre tre erano state perfette, se non eroiche) commettendo diverse sbavature in più rispetto alle partite precedenti. Per esempio: i serbi non avevano mai concesso momenti di blackout agli avversari. Mentre ieri sera hanno concesso di fatto l'intero primo quarto dove è mancata completamente la transizione e la presenza difensiva oltre che la giusta energia.

Delle piccole sbavature che, però, in questo momento possono sembrare dei crateri vista la rinnovata condizione fisica e mentale di un Real Madrid che ha ritrovato giocate, sicurezze e consapevolezze. E allora, obiettivamente, il Partizan non è mai sembrato poter vincere questa partita. Anche quando è arrivato a contatto gli uomini di Obradovic non hanno mai dimostrato di poter mettere la testa avanti e condurre l'incontro com'era stato nelle gare madrilene e anche per lunghi tratti di gara 3.

Stupenda la prestazione di uno Zach LeDay sontuoso che ha dato sfoggio di tutta la sua qualità e intelligenza cestistica rimanendo in campo per ben 38:58 minuti e registrando 25 punti con un candido 12/14 da due, 3 rimbalzi e 25 di PIR. L'altra grande prova serba arriva da un Ioannis Papapetrou che finalmente ritrova le sue qualità di attaccante e gioca la sua migliore partita dell'anno (18 punti e 4 rimbalzi).

Ma non basta. Troppo poco da un Lessort fin troppo intimidito da Tavares e da Smailagic e Madar (6 punti insieme), due che abbiamo capito essere decisivi per questa squadra. Oltre anche alla prestazione completamente anonima di Nunnally.

E' stata, insomma, una serata no per i bianconeri. La brutta notizia è che due sconfitte di fila alla Stark Arena fanno male e che ora il Real ha il vento il poppa. La buona notizia è che tornerà Kevin Punter.

Ora il Real Madrid c'è davvero: inerzia ribaltata

Dopo due gare il Real Madrid sembrava morto e sepolto. E lo sembrava a dire il vero anche dopo 13' di gara 3. Poi qualcosa è cambiato e il merito è anche di Chus Mateo che ha saputo sparigliare le carte, dare nuove soluzioni ai suoi e capire su quali uomini costruire questa piccola rinascita.

L'ottima notizia per i madrileni è che ora tutti i giocatori sembrano incarnare questo nuovo spirito di rivalsa che ha portato a due vittorie in terra serba alla vigilia decisamente insperate. Anche stasera, come nei 25' minuti di gara 3, il Real ha giocato una gara coscienziosa, lucida e sempre molto in controllo. Anche nei momenti di difficoltà gli uomini di Mateo sapevano cosa fare, dove continuare a insistere e a chi affidarsi.

Poi è ovvio che l'uomo chiave di questa serie è Walter Tavares: quando non c'è stato, in gara 2, è stato un KO tecnico per il Partizan. Quando c'è tutto cambia e arride ai giocatori castigliani. Perché nessuno nel roster serbo può contenerlo; neppure Lessort se subisce questo tipo di intimidimento. E allora il capoverdiano attira continuamente falli, raddoppi e quindi debolezze altrui. 15 punti, 7 rimbalzi e 11 falli subiti per lui.

Ma sono da segnalare anche ottimo l'impatto di Hanga e quello del rientrante Deck che segna 15 punti quasi senza fare accorgere di sé, in modo silente. Mateo ha continuato poi a dare fiducia a Musa dopo la pessima gara 3 ed è stato premiato: 14 punti e 8 rimbalzi del bosniaco. Ma in generale tutto Madrid ha funzionato, fino a un Rodriguez che è stato decisivo nel finale e che ha permesso al Real di giocare i suoi minuti migliori con lui in campo.

Chi se lo aspettava che si sarebbe tornati a Madrid per gara 5? Poche persone credo; noi compresi. Se si torna a Madrid il merito va a Mateo per aver ribaltato tatticamente una serie che sembrava finita. E ora battere un Real Madrid così in fiducia ci sembra difficile. Anzi, diciamo di più: in tutto l'anno non abbiamo mai visto un Real Madrid così compatto, unito lucido con in questa ultima partita.

partizan real madrid
Liga Endesa, Jornada 31: Baskonia, che spettacolo nella gara dell'anno!
Maccabi-Monaco: le dichiarazioni dopo gara 4