Chi è e come gioca Guglielmo Caruso, nuovo arrivo in casa Olimpia
Guglielmo Caruso, come ormai noto da mesi, è stato ufficializzato dall'Olimpia Milano. Un breve viaggio nelle sue caratteristiche attraverso il parere di diversi esperti.
Guglielmo Caruso, centro di 208cm nativo di San Sebastiano al Vesuvio il 3 luglio 1999, è il primo nuovo volto di Olimpia Milano in vista della stagione 2023/24.
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— Olimpia Milano (@OlimpiaMI1936) June 27, 2023
Prodotto di Santa Clara, ateneo californiano famoso per aver avuto tra le sue glorie Kurt Rambis e Steve Nash, lascia Varese dove ha disputato le ultime due stagioni, che lo hanno portato anche all'esordio in Nazionale nel successo di Caceres contro la Spagna lo scorso febbraio, quando ha messo a segno 19 punti.
Da ricordare che con la sezione azzurra U19 vinse l'argento mondiale del 2017 contro il Canada di RJ Barrett, da compagno di Alessandro Pajola.
Qui le sue statistiche dell'ultima stagione in LBA.
Biografia a parte, abbiamo voluto sentire alcuni esperti di mercato e di talenti, sia oltre oceano che europei, per capire che tipo di giocatore è e potrà essere in ottica Olimpia, che vuol dire LBA ed Eurolega.
Siamo partiti con Sam Meyerkopf (nextstep-basketball.com) analista del gioco di stanza a Boston, che ce lo ha descritto così.
«Centro di ruolo con mani molto dolci, ha ottimo tocco all'interno dell'arco, con discreta abilità e rapidità nel mettere palla per terra dal gomito».
«In generale è dotato di una solida mobilità, può aprirsi verso la linea dei 3 punti, tuttavia limitatamente».
«Non il giocatore più duro che ci sia, ha un certo deficit a livello di fisicità e di forza».
«Abile nel finire al ferro, muovendosi attorno al difensore, grazie ad un buon tocco ed al controllo delle movenze. Tuttavia il suo corpo necessita di tempo. Dovesse diventare più tosto fisicamente, le qualità per fare bene ci sono».
«Difensivamente si muove bene ed è abile nella protezione del ferro, anche perchè mobile per la sua stazza. Complessivamente buono per il livello della conference universitaria in cui ha giocato».
Oltre allo scout statunitense abbiamo avuto modo di sentire ulteriori voci dal vecchio continente, che possiamo riassumere come segue.
Dotato di buonissima tecnica individuale, però leggermente frenata da una certa pigrizia di base. E' molto bravo ad adeguare il suo rendimento al livello in cui gioca, come dimostrato anche dalle scelte in carriera sinora, prima senior poi un college non tra i più noti, tuttavia poi capace di giocare subito bene in Nazionale.
La sfida da vincere è rappresentata oggi dal saper mantenere alta l'asticella dell'attenzione sia a livello di attenzione che fisico, in risposta alle esigenze altissime che una squadra come Milano richiede. E' una situazione importantissima, una sfida che a questo livello è necessario vincere.
In riferimento alla difesa ha la tendenza ad essere lungo che predilige il contenimento, facendoti passare per poi provare a stopparti, dove ha ottimi tempi. Non è dotato di piedi rapidissimi ma è in possesso di una certa malizia che arriva a costringere l'avversario a prendersi un tiro forzato grazie comunque a taglia ed intelligenza. Deve sopperire alla mancanza di pressione per via di una fisicità non clamorosa al pari della mobilità laterale. Questo può essere un grosso punto interrogativo a livello di Eurolega e delle richieste, altissime da questo punto di vista, di un Coach come Ettore Messina.
Ragazzo molto furbo ed intelligente, sa dove stare in campo così come nello spogliatoio e coi compagni. Questo può essere importantissimo, soprattutto se saprà comprendere e legarsi alla metodologia di lavoro di campioni che lo affiancheranno come ad esempio Nik Melli, uno che può essere il suo vero esempio da seguire in questo senso.
Lo spazio sembra garantito nel campionato italiano, mentre in Eurolega ad oggi è tutta un'altra storia.
In sostanza, potremmo concludere, la base su cui lavorare c'è, la sfida europea da vincere è certamente dura e necessita di tempo. Qui tempo che un accordo al 2027 potrebbe garantire.