Vittoria netta e orgogliosa quella in gara 6 di una Virtus Bologna che non accetta di mollare nulla e porta la serie a Milano per la decisiva e finale gara 7. Il punteggio finale di 85-66 non lascia spazio a interpretazioni: una squadra ha dominato questa partita, l'altra è rimasta aggrappata a lungo ma poi è venuta meno nel quarto finale.

Strano, perché Milano aveva ribaltato diverse partite in questa serie e aveva dato il meglio di sé proprio negli ultimi quarti. Questa sera è successo l'opposto nei 10 minuti finali che hanno confermato i 30 precedenti di un'Olimpia imprecisa, spesso in ritardo sulle seconde palle e poco lucida in alcune circostanze.

Coach Messina, ovviamente, non può essere contento di come i suoi abbiano sprecato il primo match point a disposizione. Ridando tra l'altro energia e inerzia agli avversari. Come al solito, si prende il suo tempo, poi arriva in sala stampa meditabondo. "Complimenti alla Virtus che ha meritato la vittoria giocando con più energia, fisicità e ritmo di noi. Non ho molto altro da aggiungere, ci vediamo venerdì".

Laconico, ma pronto alle domande. La prima si domanda è su cosa sia successo tra primo e secondo tempo dove c'è stato un calo di prestazione evidente dell'Olimpia. "Se lo sapessi, avrei provato a fare qualcosa. Abbiamo avuto troppa poca intensità difensiva. Ci hanno attaccato con grande decisione dentro l'area sia con le penetrazioni che con la posizione profonda dei lunghi: ci hanno massacrato, molto semplicemente. I punti in area sono stati il fattore decisivo della partita. Non ci siamo opposti né fisicamente né mentalmente".

E ovviamente l'inevitabile domanda su gara 7. "Bisognerà fare una partita migliore di questa". Ancora laconico e concentrato. Poi si torna su uno dei grandi minus della serie Olimpia, ovvero la prestazione di Napier. Messina si era già detto preoccupato ai nostri microfoni dopo gara 3. "Ovviamente ora sono ancora più preoccupato come puoi immaginare. Però non ho un commento da fare. Sicuramente è stata una partita di poco livello".

Visto che si parla di grandi temi eccone un altro: il fattore campo. Che è stato legge inappellabile fino ad ora. Quindi, inevitabilmente, la domanda: lo sarà anche per gara 7? Il coach biancorosso, però, vuole evitare ogni falso sofisma ed evitare di entrare nel ginepraio della psicologia. "Saranno 48 ore in cui comincerà la litania secondo cui ci deve essere una trasferta e secondo cui la pressione deve essere sulla squadra di casa".

E aggiunge, in modo perentorio. "Lo dico fin da adesso: i Golden State Warriors hanno perso una finale NBA a gara 7 in casa, lo stesso hanno fatto i Celtics quest'anno. Se perdiamo andiamo in vacanze e poi ad agosto cominciamo a cercare di fare meglio. Non possiamo stare qui a fare filosofia. Chi gioca meglio vince e chi gioca peggio va a casa".

E la fatica sarà un fattore? "Per forza di cose. Sia noi che loro stiamo dando tutto. Qualcuno arriverà più stanco, qualcun altro troverà le forze di fare un'altra grande partita. Entrambi abbiamo bisogno che i nostri leader facciano buone partite".

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Disponibile, anzi disponibilissimo alle domande: il che non è un dettaglio dopo aver perso una gara 6 di 19 punti. Preoccupato ma in controllo: coach Messina guarda verso gara 7 con concentrazione e lucidità. Ora tocca a coach Scariolo che è sempre il solito: sguardo da cui non traspaiono emozioni, gioia nascosta dietro alla concentrazione e rivolto a gara 7.

"Ringrazio i tifosi che hanno vissuto una grande stagione. Hanno accompagnato la squadra che li ha resi orgogliosi con lo sforzo con cui ha attraversato tutta la stagione nonostante dei momenti difficili. Contenti della partita: abbiamo difeso bene, giocato di squadra, senza necessità di eroismi, con un'energia difensiva adeguata dopo il primo quarto. Tutto qua, ora riposeremo un po' e ci prepareremo sulla prossima".

Tre giocatori bianconeri stanno incidendo questa serie: Hackett, Cordinier e Belinelli. Parlando del francese non si può non notare gli enormi passi in avanti offensivi per letture e scelte oltre alle già note straordinarie doti difensive. E coach Scariolo non può che coccolarsi un giocatore che è sempre stato nelle sue grazie e che è cresciuto tanto sotto la sua guida.

"Di Isaia posso solo dire bene. Sta crescendo nell'altra parte del campo, dopo che era già grande in quella difensiva. Io lo vedevo da tempo; non abbiamo dubbi sulle sue qualità e sui suoi margini di miglioramento. E mi rallegro del fatto che ora abbia maggiore considerazione dopo che quest'anno è stato massacrato dagli infortuni. Ma è rientrato sempre con ottimo atteggiamento ed ha lavorato a testa bassa".

La Segafredo Arena ha poi tributato un grande omaggio a Kyle Weems in quella che con tutte le probabilità è stata la sua ultima presenza nella casa bolognese. Il coach bresciano ha speso parole di grande rispetto e affetto verso il suo giocatore che si possono riassumere così: "Se non lo allenerò più rimarrà in un gruppo davvero ristretto di persone di qualità superiore capaci di esprimere leadership e attaccamento. Sono due mesi che non gioca ed è sempre il primo ad arrivare, il primo a consigliare e incoraggiare col sorriso addosso".

Poi Scariolo rallenta i commenti su gara 7. Il primo pensiero è rivedere gara 6 e riposare. Poi, volenti e nolenti, si torna sulla psicologia che, furbecamente, il coach della Virtus piega a sua favore. "Non abbiamo un grande peso sulle spalle di pressione e responsabilità. Ma abbiamo voglia di continuare a competere con grande orgoglio come abbiamo fatto fino adesso".

Poi saluta, con uno scatto quasi leonino, e ritorna negli spogliatoi. Concentratissimo, come sempre. Cosa aspettarsi da gara 7? Impossibile dirlo in una serie che ha cambiato facce mille volte. Impossibile dire chi darà lo scacco matto.

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