50 minuti di un pazzo Clasico: Il Real espugna Barcellona
Il Real vince El Clasico di Euroleague al Palau dopo due OT e una partita di un'intensità clamorosa. Campazzo decisivo, Tavares esagerato per la prima vittoria in trasferta di Madrid
Ci son voluti 50' per decidere El Clasico di Euroleague numero 37 e per sparigliare il bilancio (18-18). E' il Real a prendersi vantaggio statistico, ma soprattutto la partita, con il punteggio di 90-97.
La cronaca della partita
Una delle rivalità più sentite del mondo, due delle compagini di maggior livello, come conseguenza una partita dall'intensità straripante, ben percepibile anche da dietro lo schermo. Partiamo dalla fine. Un andamento estremamente equilibrato, pochi strappi, nessun vantaggio in doppia cifra, cambi di leadership frequenti, il pathos che ti aspetti da questi duelli.
E allora che fosse un finale in volata, è stata la partita stessa a suggerircelo. Certo magari non così folle. Tonnara, con diversi contatti (ci torneremo dopo), tiri liberi Barca, che ottiene un effimero +3. Campazzo trova Tavares per 2 punti, a sorpresa non troppo rapidi. Parker non trema dalla lunetta, ancora +3. Con meno di 10'' dalla sirena, palla a Campazzo che non trova Hezonja. No Hay Problema, pensa l'argentino, tripla in faccia ad Anderson. Overtime e Penarroya, perplesso per risultato e per la domanda assicurata nel post partita sul commettere fallo.
La gestione, farà la differenza. Il Real ha dimostrato freddezza tutt'altro che iberica, orchestrando al meglio i finali. Non si può dire lo stesso per i padroni di casa. Barcellona che esce dalla serata, con tanti rimpianti. Sicuramente, quello già raccontato, ma anche la conclusione del primo OT. Scivolone di Campazzo, Punter rinuncia a forzare un contropiede visto il countdown favorevole, Abrines che prende una tripla in ritmo libero in transizione ma forse affrettata, sicuramente fuori. Musa che fallisce il match point sulla sirena.
Altro finale, altra gestione scellerata Barcellona. Ultimi 2' senza marcare punti, un parziale subito di 8-0 dopo la tripla di Parker (1/8 da 3), la palla persa di un deleterio Satoransky. La fine di una serata che prometteva bene, finita come peggio non si può.
Le chiavi del match
Abbiamo interrotto un periodo di sconfitte (ndr in trasferta) che ci metteva ansia e in un campo non facile. Ho giocatori fantastici, che credono, hanno orgoglio e cuore. Questo ci aiuta a rimetterci in gioco quando le cose si fanno difficili
Parole importanti per coach Mateo. Che ricordano discorsi già fatti due stagioni orsono che hanno portato un titolo e la famosa conferenza con Tavares ad encomiare il suo coach. Ma questa, di stagione, è ancora giovane e la vittoria di stasera, la prima lontana dal Wizink in Euroleague, potrebbe aver tolto almeno la proverbiale scimmia dalla spalla del Real.
Il cuore, l'orgoglio sì, ma anche la regia di Campazzo e l'intesa con Tavares. Campazzo-Tavares monopolizzano l'attacco blancos, rinverdendo la sequenza dei loro nomi, come se fossero Stockton to Malone al Delta Center a fine anni 90'.
Per il Barca, sicuramente si sente l'assenza della leadership Laprovittola, connazionale della nemesi di serata, Campazzo. Punter non si è mai tirato indietro, come ai fasti del Partizan, ma è sembrato meno adatto a metter in ritmo i compagni, monopolizzando molti possessi offensivi, facendosi trovare comunque sempre pronto a prendersi responsabilità. Neto, subito 5 punti con i primi due palloni, ha visto il campo solo per 3' prima di fermarsi per un problema fisico. Quando chi ben comincia non è a metà dell'opera, per lo sfortunato brasiliano.
Certo gli infortuni sono un vera preoccupazione. E per entrambe le squadre, le rotazioni si sono molto ristrette andando avanti col match, sia per il flusso della partita, sia per delle panchine che ancora non danno un apporto di totale affidabilità. Non a caso diversi rumors hanno investito le due big di Spagna in questi giorni.
Reale problema di serata per i blaugrana, il tiro da 3. 23% totale su 34 tiri. Serata nerissima per Parker e Abrines, tiratori oltre il concetto di affidabilità, stasera 2/14 combinato. Sanguinosa la tripla sbagliata da Abrines sul finire del primo supplementare, frettolosa si, ma un tiro con pochi eguali per qualità. Ultimo canestro della partita del Barca, l'unica tripla di Parker per il 90-89. 90-97 però il finale.
2/8 anche per Punter, forse troppo accentratore viste anche le percentuali. Percentuali che hanno consentito al Real di potersi concentrare sul chiudere l'area, intasando gli spazi, come visto sulla persa finale di Satoransky. E forse tanti, troppi minuti di Satoransky e Anderson, non tiratori e soprattutto stasera “rifiutatori” non hanno aiutato a trovare soluzioni diverse alle conclusioni di Punter (22 tiri totali).
Il tema arbitrale…Purtroppo
Non vogliamo prendere cattive abitudini. Saremo sintetici, anche per le emozioni di una partita splendida. Questo livello di sfida e di agonismo merita un livello arbitrale maggiore. Pur consci della difficoltà del mestiere, diversi fischi, specialmente nel finale, lasciano interdetti.
In una stagione in cui si va spesso al tavolo a rivedere situazioni assolutamente secondarie o poco chiare, per regolamenti altrettanto grigi, la spinta nel finale dei regolamentari di Campazzo su Anderson, si può dire esser giudicata con un metro al quale non siamo abituati. E così diversi altri fischi, onestamente difficili da spiegare.
E' sacrosanta la massima “lasciamola che a decidere le partite siano i giocatori” ma una coerenza e una discussione interna anche sugli errori, assolutamente legittimi, non è cosa da metter in secondo piano. Con tutto il rispetto, meglio i giocatori che gli arbitri stasera, e allora di loro è più giusto e preferiamo trattare.
I protagonisti del match
Se si leva il grido “Hala Madrid” al Palau Blaugrana il merito è della coppia Campazzo-Tavares. Come per le capitali dell'Olanda, ci riserviamo due premi. Mvp “amministrativo” non può che esser Tavares. Il centro capoverdiano registra numeri impressionanti. 24+18 rimbalzi con 39 di valutazione, giocando oltre 36'. E pensare che ha doppiato quota 10 punti solo a 3' dalla sirena del quarantesimo. Certo, fatica ad esser esplosivo (anche se non è mai stata la sua miglior caratteristica), come dimostra la spettacolare stoppata di Parra, ma nel momento decisivo non sbaglia nulla.
Mvp per “acclamazione” Facundo Campazzo, 18 punti con 10 assist. La tripla che rimanda all'overtime, le giocate e la gestione dei finali, la ciliegina sulla torta dell'ankle-breaker su Anderson che suggella la vittoria Real. Va detto, serata di grazia, anche nel senso giuridico della parola. Lo spintone sullo stesso ex Virginia e lo scivolone del primo OT, due leggerezze che potevano esser letali, risolte senza conseguenze e cancellate dalle giocate vincenti in coppia con Tavares. Sottovalutato anche l'apporto difensivo dell'argentino. Come dimostra anche l'ultima recuperata proprio in coppia sempre con lo stesso Tavares.
Ottimo anche l'apporto di Hezonja, 23 con 7 rimbalzi, e un parziale di 12 punti consecutivi personali nel terzo quarto, a ricordarci del talento di questo ragazzo, che quando servono punti, proprio non fa fatica a segnarne.
Sponda catalana, 27 i punti per Kevin Punter, con 22 tiri, e probabilmente un'eccessiva concentrazione di responsabilità, figlia anche delle serate storte dei compagni. Altra grande prestazione di Jan Vesely, 20+ 8 rimbalzi, un vero maestro del pick and roll, specialità della casa short roll del quale forse è il giocatore in Europa con maggior numero di soluzioni, tra mid-range, 1vs1 e assist. Il tutto in una serata contro un cliente come Tavares.
photocredit: Basketball-evolution X