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Barça già con le spalle al muro: il Real Madrid non ha fatto prigionieri nelle prime due gare, è già sul 2-0 e si è guadagnato tre match point. Inutile dire che tutta la pressione ora è sui catalani.

E' il più classico dei "win or go home" per i blaugrana che devono giocare per non vedere finire la propria stagione con zero trofei e per non subire un umiliante cappotto dai rivali di sempre. I blancos, invece, vogliono continuare a procedere a tappe forzate verso la conquista della Liga.

La notizia prima della palla a due è che Nikola Kalinic è fuori dai 12 per scelta tecnica; al suo posto c'è Oriol Pauli. Aria di saluti tra il serbo e il club catalano?

LA PARTITA

Subito grande energia da parte del Barça, com'è normale che fosse. Ma il Real non disdegna questi ritmi e inizia quindi a correre, portando già i catalani dentro al frullatore: dopo le triple di Causeur e Campazzo è già parziale ospite sul 7-14. Brizuela porta un po' di freschezza dalla panchina, ma Rubio commette due falli sanguinosi su Campazzo e Yabusele è chirurgico dall'arco: sono già 28 punti segnati in un quarto. Se questa è la difesa blaugrana...

Nervosismo che sale fra i padroni di casa e intanto il punteggio corre con un Madrid sinora perfetto: 20-33. Quando piove, grandina: terzo fallo di Vesely, proteste, tecnico: aveva già preso un antisportivo prima, quindi, dopo 12', è espulsione per il lungo ceco! L'episodio, però, incendia il Palau e provoca un moto d'orgoglio locale: 11-1 di parziale, -3 e partita totalmente riaperta. Nel caos generale di una partita che è difficile leggere, il Barça inizia a trovare anche le triple (due di Hernangomez e altrettante di Parker, a 16 punti). All'intervallo è 45-49, dopo un primo tempo in cui hanno disfatto e fatto i padroni di casa.

Poster di Jabari Parker su Tavares a cui risponde l'inchiodata di Hezonja! Non male come inizio di terzo quarto. E dopo tempo immemore è parità: il Barça vuole lottare. Seguono 10 minuti tecnicamente imperfetti ma molto intrattenenti, fatti di sorpassi e controsorpassi, comandati dagli attacchi, in cui la bagarre provocata dai catalani sembra prevalere. Il Real difende obiettivamente male, concedendo oltre 30 punti con tripla di Rubio sulla sirena. E' 76-72 prima dell'ultimo quarto; con l'inerzia completamente ribaltata.

Grimau, vista l'emergenza, si gioca la carta "small ball" con Da Silva da "5" e il Barça continua a giocare la sua partita frenetica e caotica che sta dando fastidio al Real. Nel finale punto a punto il Madrid non sbaglia una scelta. Campazzo slalomeggia tra gli avversari e segna un canestro decisivo, fa 4 punti di fila e in mezzo gli uomini di Mateo fanno una difesa perfetta. Il Barça non riesce a rispondere e allora è game, set & match. Il Real vince 92-95 e chiude la serie con un netto 3-0.

LE CHIAVI

Partita dall'andamento bizzarro. Prima il Real Madrid che parte con uno dei suoi classici primi quarti spacca-partite, poi l'episodio dell'espulsione di Vesely che accende il Barça e il suo pubblico. Da quel momento, i catalani sono stati intelligenti a portare i blancos su un terreno scivoloso, ovvero dentro a una partita molto fallosa, frenetica, fatta di non pochi errori. Per rimanere a galla e giocare punto a punto per i blaugrana sono state fondamentali le percentuali dall'arco, cresciute in modo decisivo nei quarti centrali. Ma, allo stesso modo, l'1/8 dell'ultimo quarto è stato letale.

In ogni caso si deve parlare di una partita estremamente entusiasmante e travolgente. 26 assist da una parte, 24 dall'altra: solo la Liga Endesa regala uno spettacolo del genere in tutta Europa.

81% v 59% ai tiri liberi: il Barça conferma di essere la peggiore squadra di Liga e di Eurolega dalla lunetta. Ed è una tendenza che anche stasera gli costa la partita. Grimau paga poi i pochi punti arrivati dagli esterni: solo 24 complessivi da quattro bocche da fuoco come Laprovittola, Abrines, Brizuela e Rubio. Mentre Mateo, come al solito, ha avuto tanti piccoli contributi da più zone del campo, con minuti importanti di Causeur e Llull.

Alla fine il risultato è che il Real Madrid ha dominato questa serie e il Barça non è riuscito nemmeno a vincere una partita. Una serie in cui i blancos sono stati sinonimo di "dominio" e in cui hanno dimostrato di voler alzare la Liga più di ogni altra cosa.

MVP

Facundo Campazzo, senza alcun dubbio. Dopo aver giocato delle Final Four forse al di sotto delle aspettative e delle sue possibilità, il Facu si è rialzato e ha giocato una gara 3 di grandissimo livello, da riferimento offensivo della propria squadra, anche come creatore in proprio quando nei possessi decisivi c'era da decidere la partita. Quello slalom in palleggio per il canestro decisivo del 90-94 è spettacolo per gli occhi. Poi presenza difensiva e la solita direzione dell'attacco madrileno. I numeri, infine, parlano chiaro: 21 punti, 6 assist e 27 di valutazione.

Dal lato opposto la palma di migliore in campo sarebbe sicuramente andata a Jabari Parker. Quando tutto il Barça era nervoso e non riusciva a giocare, lui è stato l'unico a rimanere serafico e a continuare a fare canestro a ripetizione. Ha riacciuffato lui la partita nel primo tempo. Poi, quando la gara è entrata nel vivo, è un po' sparito dalla partita (è questo uno delle sue più grandi lacune?). Ma i 27 punti e 6 rimbalzi rimangono.

Ora il Madrid aspetta la vincente di Murcia-Malaga con gli universitari avanti 2-1 che hanno un altro match point in casa.

Il favore del pronostico, in ogni caso, sarà tutto dalla parte dei madrileni che hanno confermato, se qualcuno avesse avuto qualche dubbio, di essere tornati in versione carrarmato.

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