Paris 2024 #5 | La Germania che infligge la figuraccia ai francesi, il Canada rampante e l'addio di Rudy
Paris 2024, ultima giornata per i gironi A e B: si decidono le prime quattro qualificate ai quarti di finale. Ma anche grande attenzione agli scarti per decretare le migliori terze.
Si parte con GIAPPONE-BRASILE che non è esattamente la gara più interessante della giornata, ma chi vince si prende il terzo posto dietro a Germania e Francia, quindi conta. I giapponesi, dopo lo psicodramma con la Francia, si presentano alla sfida senza Rui Hachimura, il più importante dei nipponici. Le speranze sono così ridotte al lumicino, i brasiliani lo sanno e stravincono, guardando alla differenza canestri. 102-84 e +18.
Gara perfetta dei sudamericana che fanno 17/28 dall'arco: un irreale 60.7%. A cui si aggiungono ben 24 assist e solo 12 perse: praticamente la gara perfetta. Il dominatore assoluto della partita è Bruno Caboclo: 33 punti, 4/4 dall'arco, 17 (!) rimbalzi e 43 di valutazione. Se solo avesse una testa diversa con quelle qualità tecniche...
Poi ecco servito il colpo di scena: la GRECIA batte l'AUSTRALIA e ribalta gli equilibri del girone di ferro, alias girone A. I greci giocano la gara perfetta, si prendono una vittoria che è meritata per quello che hanno espresso nelle tre gare del girone chiudendo 77-71 con un +6. E' una vittoria pesantissima che assicura agli ellenici il terzo posto.
Il 12-28 del secondo quarto ammazza e decide la partita. Gli ellenici tirano ancora male dall'arco (9/22, ovvero il 28% circa), ma controllano l'area e fanno 22/14 di assist/perse. Giannis e compagni avevano giocato bene anche le due gare precedenti; perse ai dettagli. Il successo, a sorpresa, con l'Australia, è un giusto riconoscimento del mini-percorso ai gironi. La stella dei Bucks fa 20+6 ma soprattutto gioca con intelligenza, bene ancora il solito Toliopoulos (una delle rivelazioni di questa Olimpiade) e decisivo l'apporto di Thomas Walkup che, oltre alla solita fase difensiva, aggiunge un attacco da 18 punti con 4 triple di rara pesantezza.
D'altro canto sono venuti a galla alcuni limiti dell'Australia, come quello di essere, alla fine, dipendente dalle creazioni di Patty Mills. Oltre all'avere una rotazione solida, ma non eccelsa per qualità. I boomers erano stati cinici fino a ieri, ma alcuni punti deboli li hanno eccome. In ogni caso il secondo posto nel girone è un grande risultato.
CANADA-SPAGNA è un win or go home per gli uomini di Scariolo che, dopo il trionfo con la Grecia, pensavano di avere il terzo posto almeno quasi in tasca. I canadesi, che hanno dimostrato di essere la seconda migliore squadra del torneo sinora, non vogliono lasciare nulla per strada. Quelli con la foglia d'acero, dopo la fuga nel secondo quarto, sono avanti per tutta la partita; ma, lo sappiamo, le furie rosse non muoiono mai.
Scariolo spariglia le carte con la panchina, Brizuela e Pradilla gli danno tanto, Llull è il pericolo numero uno per gli avversari: alla fine gli iberici arrivano a un possesso di distanza, ma non basta. I biancorossi non tremano e chiudono 88-85, vincendo 3 partite su 3 e chiudendo in testa la girone A.
La differenza l'hanno fatta la qualità degli esterni canadesi, sia chiaro: sia offensiva che difensiva. Perché la qualità, la fisicità e la mobilità degli esterni canadesi in difesa è la migliore del torneo. Il quintetto con un lungo e Shai, Dort, Brooks e Barrett contemporaneamente insieme è impressionante per intensità difensiva e varietà di soluzioni offensive. Sono, ad oggi, gli avversari numero uno degli Stati Uniti.
I singoli? Murray continua a essere un fantasma (4 punti), Shai e Barrett i migliori davanti, Brooks e Dort sontuosi dietro e Nembhard come sesto uomo perfetto. Lorenzo Brown si è confermato deludente, così come Garuba e i fratelli Hernangomez. Il migliore del torneo iberico? Ancora una volta lui: Sergio Llull. E intanto è stata l'ultima partita su un campo di pallacanestro di una leggenda come Rudy Fernandez.
Tempo di ultima gara di giornata, quella che deciderà la capofila del girone B. E' atteso un grande equilibrio per GERMANIA-FRANCIA, e invece no ... i teutonici offrono una sonora lezione di pallacanestro ai supponenti francesi, mettendo in evidenza quella che è la differenza fra una squadra ben assortita e costruita negli anni, e una compagine piena di talento ma completamente priva di identità di gioco e unità d'intenti.
Il punteggio finale è 85-71, ma il parziale di 24-9 nel secondo quarto ammazza la partita dopo il +6 dei primi 10 minuti. La Germania poi staziona intorno al +20 e controlla la contesa senza mai rischiare, contro una Francia che non riesce mai a impensierire i campioni del mondo in carica. La squadra di Collet aveva rimandato la figuraccia contro il Giappone; stasera si è materializzata. Inutile ribadire che questa squadra è mal allenata e che in questo modo sarà eliminata presto dal torneo.
Esterni con pochi punti nelle mani, quintetti ultra-difensivi senza propensione offensiva: di certo le scelte del coach non aiutano la compagine francese. La coppia Batum-Wembanyama sembra l'unica in grado di poter risollevare i transalpini, ma tutto il resto è troppo confusionario.
La Germania invece? Uno spettacolo. La squadra ormai gioca in memoria, l'attacco gira alla perfezione, la difesa ha a disposizione dei lunghi il cui QI cestistico è elevatissimo, Schroder è l'uomo al comando, Franz Wagner incanta. Il suo poster? Semplicemente straordinario. Come tutto quello che il giocatore degli Orlando Magic fa su un campo da basket. I due citati fanno 26 punti a testa: con la maglia nazionale si trasformano. I tedeschi rimangono fortissimi e in gara secca vanno battuti. Al momento solo USA e Canada sembrano poterlo fare.
Ricapitolando. Il Canada vince il girone A, Australia seconda, Grecia terza e Spagna eliminata. Nel girone B Germania dominante, Francia al secondo posto, Brasile terzo e Giappone eliminato. La differenza canestri dice -8 per la Grecia e -7 per il Brasile: i sudamericani sono quindi dentro ai quarti di finale. Domani gli ultimi verdetti.