Chus Mateo: Non ne segneremo 100 contro l'Olympiacos. Bartzokas? Modello e gentiluomo
Chus Mateo protagonista della conferenza stampa alla vigilia della partenza per Berlino, dove venerdì prendono via le Final 4 2024.
"Rueda de prensa" per Coach Chus Mateo alla viglia della partenza per Berlino, dove giovedì sarà giorno di allenamento e venerdì si disputeranno le semifinale di Eurolega, con il Real impegnato alle 2100 contro l'Olympiacos nel remake della finale di Kaunas 2023.
Per il "Coach of the Year" di Eurolega, nella ricostruzione di AS e di Marca, si parte dalla pressione per un evento di tale importanza...
«La pressione? E' quella che ci poniamo noi. Abbiamo le stesse chance della oltre tre squadre. Due anni fa, quando presi in mano la squadra, credevo fosse una chimera pensare di vincere due volte di fila l'Eurolega. Ma oggi siamo qui con la possibilità di scrivere una pagina importante nella storia del club, una doppietta che non arriva dal 1968. Ho sempre pensato al lavoro quotidiano, accompagnato dal rumore delle pacche sulle spalle e delle critiche. Oggi è la voglia di sfida quella che ci muove».
Sullo stile di gioco rivale e sulle similitudini tra le due squadre...
«L'Olympiacos ha uno stile di carattere, da gladiatori che non mollano mai. Non puoi fidarti, sono sempre lì. Noi abbiamo il nostro, differente ma con una caratteristica comune: siamo campioni, come tutte e tre le altre squadre a Berlino».
Sull'importanza di Campazzo...
«Facu ci dà ferocia e fame di vittorie. Ci aiuta a comprendere meglio come incastrare i ruoli rispetto all'anno scorso».
Sul Chus Mateo allenatore a distanza di un anno...
«Oggi sono un allenatore con maggior fiducia dopo un anno di esperienza per capire il mio ruolo nel club, nelle competizioni... A livello personale spero non cambi nulla e di essere sempre lo stesso. Sono arrivato in questo club, un giorno me ne andrò, spero tardi perchè è il club della mia vita. La vita è più importante della pallacanestro».
Sui valori dei rivali...
«L'Oly è indistruttibile. Noi abbiamo un gioco fluido e loro cercheranno di impedircelo. Sono solidissimi in difesa, gradiscono un ritmo basso a pochi possessi senza concedere vantaggi. E' una squadra campione che ha fatto grandi cose nella storia. I club sono fatti di grandi persone ed all'Olympiacos ce ne sono. Bartzokas è un leaders assoluto, dà personalità al club è un modello da seguire come allenatore ed un gentiluomo».
Sullo sforzo necessario per un grande traguardo...
«Serve dare naturalezza ad una partita di pallacanestro. Non è facile quando la sala stampa è piena. Se di solito fai uno e due sforzi, stavolta ne serviranno tre o quattro. Abbiamo davanti una pagina importante per la quale bisogna lottare con le unghie e con i denti».
Sulla difesa e sul punteggio alto o basso della gara...
«Se pensiamo solo alla difesa come un mezzo per non subire canestri allora la serie col Baskonia ci inganna. Loro amano giocare a tanti possessi, è normale arrivare a certi punteggi. Ma lo abbiamo fatto anche noi. Con l'Oly non segneremo 100 punti, te lo dico già io. La difesa è comunque una chiave per vincere e ci ha portato sino a qui, ma serve anche attaccare e prendere rimbalzi, sono le tre cose fondamentali».
Sui lunghi rivali...
«Loro hanno giocatori per darle per prenderle tra i lunghi: Fall, petrusev, Milutinov, Wright, Peters... Hanno tante risorse. Sono straordinari, non li scopriamo ora, ma anche noi abbiamo i nostri valori».
Sulle due torri, risorsa unica per il Real...
«Tavares e Poirier hanno una relazione straordinaria, sono sempre felici l'uno per l'altro quando fannno bene. Poirier ha fatto un anno clamoroso facendo la differenza per noi ed è in un momento molto buono. Tavares è determinante per noi e per i nostri rivali. Sono felicissimo di avere entrambi, sono grandi persone e lavorano senza sosta».
Sulla possibilità di vincere, per il club, Eurolega e Champions...
«Non so se ci spingiamo reciprocamente, però tutto ciò dice molto di cosa sia il Real Madrid, con la sua voglia di vincere e continuare a farlo. Siamo ambiziosi e con fame di titoli. Nel 2018 fu straordinario e possiamo ripeterlo. Carlo Ancelotti è il miglior allenatore possibile per questo Madrid. Mi incanta come guida la squadra e come supera le difficoltà. Non ci sentiamo quotidianamente, ma quando ci vediamo parliamo molto. Gli auguro il meglio».
Al solito un equilibrio esemplare nelle parole di una persona di altissimo valore che sa bene cosa fare, come farlo e, soprattutto, dove lo sta facendo. Perchè il Real è un privilegio ma anche una dovere assoluto, vincere, vincere e soltanto vincere. Alzasse l'Eurolega, Chus sa che in fondo gli diranno che «con quella squadra avrebbe vinto chiunque», la dovesse perdere sentirà l'eco dei «chiunque avrebbe vinto allenando quelli». Lui, come si augura, resterà sempre lo stesso perchè «la vida es mas que el baloncesto».