LBA: 45' di lotta a Verona ma la Reyer è salva: Willis decide il derby
45' di lotta. La Reyer espugna Verona in un derby tesissimo e riscatta il doppio ko in LBA, dando continuità al successo esterno arrivato in casa del Bursaspor mercoledì. Una partita equilibratissima con le due squadre a scambiarsi la leadership per 30', finché i giallo-blu guidati da Casarin, Anderson e Johnson provano a prendersi uno strappo rintuzzato a fatica e nel finale dalle giocate di un ottimo Parks.
Nel supplementare scappano di nuovo i ragazzi di Ramagli, che trovano la fuga buona del +7, ma è l'ultimo metro a mancare: Willis, Parks e Granger gelano il Pala AGSM AIM, con l'ex Brindisi che scaglia dall'angolo la tripla che manda all'inferno gli scaligeri: un epilogo beffardo per Rosselli e compagni, che hanno giocato una grandissima partita al cospetto di una Reyer sì qualitativamente superiore, ma tremendamente pasticciona. 92-95 il finale.
La partita
Un match complicatissimo, reso ancor più difficile per Venezia dalla prova di enorme orgoglio che la Scaligera ha prodotto nell'arco dei 45' di gioco disputati al Pala AGSM. Alla fine la spuntano gli oro-granata grazie al cinismo dei propri frombolieri, ma i giallo-blu hanno avuto 3 volte in mano l'opportunità di blindare la partita e l'hanno sempre sprecata: ingenuità ed un po' di inesperienza hanno fregato i ragazzi di Ramagli.
Per quel che riguarda il match, il primo periodo è stato equilibratissimo con la Reyer capace di trovare il primo strappettino al 6', ma Verona grazie ad Anderson mette la testa avanti in un quarto di punteggi abbastanza bassi (16-16), soprattutto condizionati dalle 6 perse prodotte dagli ospiti.
Nel secondo quarto Granger prende per mano i suoi e li guida al vantaggio: 8 punti in pochissimo dell'ispirato play uruguagio rovesciano il margine risicato di Rosselli e compagni dando una mini-spallata al match. Una giocata da "campetto" dell'ex Baskonia chiude la frazione sul 38-42, con gli ospiti che hanno realizzato 26 punti nei secondi 10'.
Botta, risposta ed altro doppio scambio di break appena usciti dall'intervallo: i gialloblu producono un 6-0 che rovescia il match, ma è Parks a restituire lo stesso parziale incassato rimettendo avanti i suoi. Altro break di 7-0 degli ospiti, Parks ancora protagonista con la bimane che stampa il 50-57 del 25', ma non è finita: Casarin al 30' chiude il contro-break di 9-2 che scrive la parità.
Nell'ultimo quarto succede di tutto, Verona trova il +6, Spahija viene espulso e la Reyer barcolla senza però dare l'impressione di voler cedere: è il preludio ad un finale di fuoco, Cappelletti porta i suoi avanti, Parks trova due liberi e con freddezza glaciale li realizza entrambi per il 78-78 che vale l'overtime.
Nei 5' di extra-time Bortolani fa esplodere la Santa Barbara, i giallo-blu corrono e giocano, gli oro-granata perdono il bandolo della matassa: al 43' è 89-82 per un match che sembra indirizzato, ma l'orgoglio e la qualità di Granger e Parks a riaprire tutto. Poi succede quello che ci si aspetta da una squadra esperta, con i locali anestetizzati nel possesso decisivo e Willis che dall'angolo spara il siluro del game-set and match. De Nicolao in lunetta sigilla il colpo esterno che sa di medicina per i veneziani.
Verona: per il colpaccio in LBA serve più lucidità e cattiveria
Una partita di grande senso di responsabilità e di grande qualità non basta ad un'ottima Verona per battere una Reyer chirurgica ma decisamente convalescente: gli scaligeri giocano un match ruvido al punto giusto e di grande presenza mentale oltre che fisica, ma si perdono nei momenti topici, quando era da chiudere il discorso e stendere l'avversario tramortito.
Questo è probabilmente il "sunto" del match disputato dai ragazzi di Ramagli, orgogliosi e volenterosi fino oltre ogni limite, ma non pronti ad azzannare la preda quando invece era da farlo. La sofferenza mostrata in fase difensiva nel contenimento nella propria area permette a Venezia di rialzare la testa, rimettersi in linea di galleggiamento e colpire in maniera chirurgica il vascello veronese.
Decisivo anche l'attacco, in negativo: troppo sterile la fase offensiva, con Rosselli e compagni incapaci di leggere le situazioni offensive presentatesi dinnanzi e mai in grado di costruirsi vantaggi nel momento topico. Il 13/30 evidenziato da coach Ramagli in conferenza fa riferimento al dato di conclusioni da dentro l'area della Scaligera: sofferta la fisicità e la struttura lagunare, con la poca lucidità di lettura dei cambi offensivi.
Se questo aspetto fa la differenza in negativo e costa un ko pure immeritato per la neo-promossa, è corretto comunque sottolineare le cose positive: lo sforzo prodotto in termini di energia ed intensità nell'arco dei 45' è stato quasi commovente, con Verona che ha impattato alla grande a rimbalzo ed in termini di presenza difensiva, con tanti protagonisti in positivo. Una profondità che però è venuta a mancare nel finale e che costa un ko tanto amaro quanto immeritato.
Alla fine saranno 6 in doppia cifra per i padroni di casa: Cappelletti e Casarin (grande impatto per il grande ex) a 13, Anderson a quota 17, Bortolani 16 e Johnson in doppia doppia da 10 e 10 rimbalzi. Il 46.5% da due condanna i padroni di casa: un dato percentuale di molto inferiore al 62% lagunare, bravi e chirurgici nel colpire al momento giusto.
Reyer: due punti, Willis e Parks certezze ma... il paziente è convalescente
Paziente ancora convalescente. Si può riassumere così la Reyer vista a Verona. Una partita scorbutica che non aiuta certo gli oro-granata dopo le tante energie spese in Turchia mercoledì sera, ma vincere aiuta a vincere e - così - in terra scaligera arrivano 2 punti che in trasferta mancavano dal 18 dicembre quando a cadere fu Reggio Emilia, casualmente prossima avversaria dei lagunari in LBA, anche lì dopo overtime (2).
Paziente malaticcio, che sta cercando di riprendersi e che sta provando a trovare soluzioni diverse per continuare questo percorso riabilitativo che è lungo ma che deve fortificare: la Reyer vincente in terra veronese continua a dimostrare un grave problema di palle perse che non fanno altro che interrompere il flusso offensivo. Gli oro-granata giocano anche una partita seria senza mai affondare il colpo e senza colare a picco, ma i possessi regalati agli avversari vanno ridotti.
I ragazzi di Ramagli lottano e cavalcano l'onda dei 10 recuperi, la squadra di Spahija fatica a trovare continuità e filo logico concedendo tanti possessi alla squadra di casa in maniera gratuita: si può descrivere così la partita del Pala AGSM, con Bramos e compagni glaciali e chirurgici nel colpire al momento giusto e nel momento più difficile.
Le giocate qualitativamente importanti di giocatori come Granger, Parks e Willis rovesciano l'inerzia e danno i due punti che sanno di ossigeno agli oro-granata: il controllo delle percentuali di tiro in area (62%) è frutto di una ricerca continua - andata in porto a tratti - di soluzioni favorevoli per le situazioni di 1vs1 e per la fisicità di cui Spahija predispone nel pacchetto esterni e nel reparto lunghi, con Watt, Willis e Parks a dominare la scena.
Nel finale il successo arriva con la forza della lucidità e della tranquillità: una squadra con giocatori esperti e vincenti nel momento di massima difficoltà poteva precipitare negli abissi ed in una zona retrocessione caldissima oppure reagire da gruppo coeso e portare via due punti pesanti. La soluzione è la seconda: la lucidità con cui Parks ha trovato i punti del pareggio al 40' e con cui Granger ha colpito ed affondato Verona testimoniano proprio quanto il gruppo sia coeso e concentrato.
Menzione particolare per un Willis che ora sta trovando continuità ed è in grande fiducia: il lungo ex Brindisi e Badalona gioca una partita a tutto tondo contro la Scaligera, almeno per quanto riguarda qualità nelle giocate e solidità a rimbalzo. In 33' di utilizzo il #35 produce una doppia doppia da 16 punti ed 11 rimbalzi con 3 assist, 5 falli subiti ed un ottimo 5/8 dal campo, con tanto di tripla della vittoria a 9" dal termine. Lucidità, presenza e qualità, è questo il Willis che ci si aspetta a Venezia.
La squadra può migliorare e crescere molto, il tempo è poco, ma è importante trovare abbrivio da queste sfide, queste situazioni: vincere un finale punto a punto in una condizione difficile è buon segnale. Di certo serve meno "pressapochismo" e meno superficialità in attacco, dove con 18-20 palle perse a partita si ha poche possibilità di costruirsi un nuovo futuro.
Foto credit: Reyer e Verona