Folata biancorossa, il finale dell'Olimpia stende il Bayern
L'Olimpia dilaga nell'ultimo quarto e abbatte il Bayern
Il Bayern si perde nel momento forse a lui più favorevole, l'Olimpia controlla la gara e si rende protagonista di una furente folata nell'ultimo quarto. Così conquista la prima vittoria del 2024 per 76-72.
Uno sguardo sul match conquistato dalle scarpette rosse proveremo a darlo nella nostra consueta analisi per punti.
Approccio
L'approccio dell'Olimpia si rivela subito uno strappo, uno slancio verso il vantaggio, verso il coinvolgimento del pubblico, possibile grazie a un impatto positivo del quintetto iniziale, capace di valorizzare l'insolito protagonismo di Poythress, autore di 8 punti nel primo quarto in interpretazione diligente dello short roll.
La difesa è solida al punto da consentire una buona serenità offensiva. L'attacco è disciplinato, ordinato e distribuito, tanto che Milano riesce a mettere insieme 7 assist nel solo primo quarto.
Nel secondo quarto è Hall che comincia a prendere parte alle danze, attaccando con caparbietà: sarà solo un assaggio del seguito della gara. Il Bayern dall'altro lato gioca con serietà e impegno, ma rimane subordinato alla maggior presa sulla partita dell'Olimpia.
I tedeschi provano a cercare rifermenti, a trovare le ricezioni di Obst, ma appaiono disorientati. Reagiscono e non agiscono nei confronti della difesa attenta che si trovano davanti, che sembra soffocarli quando ottiene i cambi difensivi che pare bramare.
Carsen Edwards, la più nitida scintilla, almeno in potenza, del backcourt bavarese, è scarico e pasticcione, non riesce in alcun modo a imporre le sue energie sulla gara e la subisce. Lato milanese, Bortolani punzecchia con la tripla che porta il vantaggio in doppia cifra di Milano, ormai in agevole controllo.
La gara arriva così all'intervallo senza particolari sussulti, premiando i i biancorossi.
Olimpia, controllo e timore
L'inizio del secondo tempo biancorosso continua a essere particolarmente coinvolgente, la squadra propone diverse diverse aggressive ben assestate e capaci di mandare fuori giri l'attacco tedesco.
Come racconterà coach Messina in conferenza stampa, nella preparazione della partita l'aspetto difensivo, particolarmente sul perimetro, era stato uno degli elementi attenzionati con maggiore interesse dallo staff. Se ne vedono in campo gli effetti.
Nonostante tutto, la partita conserva costantemente lo stesso divario, a cavallo della doppia cifra.
Per certi versi per l'Olimpia sembra un po' un momento come quello evocato da Laso nella nostra intervista di ieri, uno di quelli dove dovresti essere sopra di 15, invece lo sei solo di 8/9 e poi magari puoi pentirti.
Questo pensiero intrusivo inizia a introdursi sempre di più quando Milano comincia ad attaccare in modo sempre meno lucido. La manovra è meno fluida, diventa stanca e inespressiva.
Il Bayern, dal canto suo, comincia a invertire l'inerzia e mette in mostra la migliore versione di sé della serata.
La presenza a rimbalzo, la fisicità e l'energia della squadra di Laso rendono possibile insinuare il dubbio nell'Olimpia. La difesa stressante su Napier, sia con il corpo di Bolmaro, sia con gli aiuti anche alti del lungo a togliergli il pallone dalle mani, e un ritrovato protagonismo di Edwards fanno la differenza. Oltre alla solita ubiquità di Ibaka.
Il folletto americano spara un paio di volte libero, per la prima volta dall'inizio del match, quando Milano si perde in un paio di drop avventati sul blocco per l'ex Celtics. Hall però sentenzia la tripla sul finale di terzo quarto, che allunga di nuovo il muso di Milano davanti in vista dell'ultimo quarto.
20-2
Edwards da tre impatta ancora, Hall segna di nuovo, eroicamente, il vantaggio domestico. Il Bayern sta ancora sperando, ma la gara sta per assumere una via senza ritorno.
L'ex Bamberg continua a guidare le danze con grande carattere e consente a Milano di tornare a sciogliere la matassa offensiva. È infatti una tripla di Pippo Ricci a chiudere un primo 8-0 che sarà sigillo sulla partita.
Ma non è ancora finita. Il Bayern è in confusione, Edwars, come a Bologna, viene sostituito da Laso a 7' dalla fine. Lo dovrà rimettere poco dopo, come ultima speranza, quando gli ospiti rimangono bloccati a quota 50 per minuti senza nessuna parvenza di risposta offensiva.
La festa milanese si amplia, arriva Bortolani a fare da direttore d'orchestra. L'italiano scocca quindi una tripla d'autore che sublima il parziale milanese.
L'Olimpia così si avvia a dilagare, e infine dilaga, piazzando un incredibile 20-2 di parziale e godendosi un garbage time di molto anticipato, come poche altre volte in stagione.
Laso anche per questo è parso abbastanza insoddisfatto della performance dei suoi in conferenza stampa, dove ha puntato il dito sull'incapacità di controllare il ritmo, un tema incredibilmente caro all'ex Real, patita dal primo minuto. Messina, invece, quando dice "we're still alive" rende molto bene il senso di una vittoria solida messa in cascina e di un percorso che continua a dare segnali di vita positivi.
In attesa che questi segnali si possano trasformare in un ancor più consistente filotto di successi, quando i play-in distano due vittorie.
Photo credit: Olimpia Milano Facebook