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La Baviera è ancora fatale per la Virtus: gli uomini di Banchi calano d'intensità nel secondo tempo, si fanno schiacciare dalla fisicità del Bayern e cedono 90-76.

Insieme alla gara d'apertura con lo Zalgiris è il primo vero passo falso delle vu nere in questa Eurolega. Ma può essere la classica sconfitta che può essere salutare per continuare a mettersi in discussione e quindi crescere con lo sguardo già rivolto verso il doppio turno casalingo di settimana prossima.

Il racconto della partita

La Virtus parte forte: 4-9 e ottime letture. L'inerzia iniziale è bianconera; dall'altra parte Booker fa vedere di essere in partita. Il 13-20 a 3.39" dalla fine del primo quarto conferma l'ottimo primo quarto offensivo di Bologna, ma i bavaresi iniziano a fare la voce grossa a rimbalzo: sarà una costante della partita. Le vu nere toccano il +8, segnano 28 punti nel quarto e mostrano ottimi segnali.

Parziale di 2-12 e 20-32 di punteggio: la Virtus sembra portare la gara sui binari giusti. Bologna continua a correre benissimo in transizione e a trovare tanti punti da quelle situazioni. Dunston è a 10 punti e 4 rimbalzi e finora è un fattore. I bianconeri galleggiano intorno alla doppia cifra di vantaggio, però a fine quarto commettono qualche errore non forzato di troppo; i bavaresi prendono fiducia, Ibaka giganteggia vicino al ferro e allora 44-46 all'intervallo. La Virtus paga gli ultimi due minuti insufficienti.

Belinelli chiude il parziale bavarese di 10-0, ma il Bayern ha ora una faccia totalmente diversa, soprattutto a rimbalzo. Sulla tripla di una scatenato Ibaka, trova allora il primo vantaggio della partita (56-53) e da quel momento non guarda più indietro. La Virtus perde ora molta fluidità offensiva riuscendo anche a sfruttare meno la transizione. Le parti si sono invertite: ora è Bologna che stringe i denti per restare a contatto. Torna l'equilibrio sul finire di quarto fino al 70-66.

L'attacco virtussino rimane però macchinoso, mentre dall'altra parte gli esterni bavaresi trovano tante scorribande al ferro vincenti. La Virtus va in apnea, il Bayern invece tira fuori le energie migliori: le triple di Francisco e soprattutto quella successiva di Brankovic dell'84-73 sono un presagio chiarissimo. Monaco è ora in transagonistica e mentalmente in controllo: la Virtus non ha quella freschezza fisica e mentale necessaria per piazzare un break importante. Gli ultimi minuti sono allora totale controllo del Bayern e maturamento di un parziale finale fin troppo marcato.

Bayern, la pazienza e la solidità valgono la vittoria

Lo avevamo detto alla vigilia: il Bayern è squadra molto solida, estremamente fisica e oltremodo rognosa. Esattamente l'identikit della squadra che ha battuto la Virtus. E lo ha fatto senza Lucic, Bolmaro e Obst: ovvero senza due dei suoi giocatori migliori. Non va dimenticato.

I bavaresi hanno resistito nel primo tempo nel momento di maggior smarrimento e poi sono saliti incredibilmente nella seconda frazione, doppiando i virtussini in termini di energia e fisicità in campo.

Ovviamente i rimbalzi sono stati la prima chiave, come era prevedibile: 43-33. E, in una partita di questo tipo, è già un dato che ha fatto la differenza. In più è bastato il 100% ai liberi (17/17) e l'ottima presenza in area, senza il bisogno di fare chissà quanto male dall'arco (29.2%).

Ibaka ha dominato sotto canestro in lungo e in largo (doppia doppia da 24+13), ma tantissimi punti sono arrivati dalla coppia Francisco/Edwards che, dal palleggio, ha saputo costantemente battere gli esterni virtussini e creare costantemente vantaggio per i propri compagni (25 punti e 10 assist in due).

Tutta qua la vittoria del Bayern che è più nella compattezza del gruppo e nella voglia a rimbalzo che in altri aspetti altisonanti. La vittoria è di quelle che pesano tanto e che portano i bavaresi in scia play-in.

Virtus, un secondo tempo di sbavature: stanchezza o altro?

Coach Banchi nelle sue conferenze stampa cita spesso la parola "continuità", un aspetto che fino ad ora la sua Virtus ha dimostrato di avere. Questa sera, tuttavia, è mancata proprio quella. Infatti la gara bavarese racconta di una Virtus perfetta per 18 minuti e poi di una squadra diversa, molto più imballata, con le idee meno chiare.

Il secondo tempo, in certi tratti, ha ricordato una qual certa Virtus contratta vista sotto la gestione Scariolo. E questa non vuole essere una frecciata al coach bresciano, ma semplicemente la constatazione di una situazione in cui le vu nere spesso si sono trovate nella scorsa stagione nei momenti di secca in fase di creazione, in assenza della spregiudicatezza offensiva predicata da Banchi.

Stanchezza e quindi difficoltà a livello fisico? Può essere questa la chiave di lettura. Perché il Bayern ha vinto la partita con i rimbalzi, aspetto nel quale la Virtus era partita molto bene ed poi calata drasticamente alla distanza. Un calo fisico che potrebbe spiegare anche l'offensivamente povero quarto periodo in cui la palla si è mossa poca così come i giocatori stessi lontano da essa.

Una stanchezza che si è notata anche dalla facilità con cui gli esterni virtussini si sono fatti battere dai rispettivi bavaresi. A ben vedere, proprio gli esterni bianconeri sono mancati: eccetto uno straordinario e mai domo Belinelli da 22 punti, nessuno degli altri è andato oltre i 6 punti. Troppo poco.

Insomma, dopo la Zalgiris è la prima volta che Bologna mostra alcuni dei suoi difetti. Difetti che nessuno si era dimenticato in queste settimane, ma che Banchi aveva nascosto tanto bene. In ogni caso perdere a Monaco è accettabile e la classifica dice 7-4. Il prossimo doppio turno casalingo ci dirà molto della condizione della Virtus.

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