Il Pana fa il trabocchetto all'Olimpia, biancorossi ko nel finale
La squadra di Ataman trionfa al Forum piazzando la zampata nell'ultimo quarto
Le scarpette rosse si inchinano nel finale di fronte a un Pana coriaceo e capace di abbracciare il talento del suo profeta Nunn. Milano vive momenti di grinta e ispirazione, ma non riesce mai a tradurli in egemonia.
I greci raccolgono la vittoria per 76-68 e continuano il loro percorso di crescita in Eurolega.
Raccontiamo il match nei consueti tre punti di Eurodevotion.
L'approccio di Milano
L'Olimpia adotta da subito il modus operandi, che caratterizzerà il meglio della sua prestazione. Comincia lanciandosi in contropiede, costruito difendendo e trasformando quell'energia in corsa e potenziale offensivo.
Il Pana dei primi minuti è il Pana dei grandi ex, è il Pana che cerca Mitoglou, che apre con un jumper chirurgico, ma poi si perde in varie imprecisioni ed è il Pana che trova la tripla subito assertiva di Jerian Grant.
L'Olimpia gioca accelerata, trova e alimenta Voigtmann, che si fa trovare più volte e in varie situazioni, valorizzato dal gioco meneghino.
La squadra di casa trova la scossa nel coinvolgimento delle sue ali, il tedesco e Melli galvanizzano l'attacco di Milano, che li sa trovare, li sa mettere nelle migliori condizioni di colpire e si nutre della loro intelligente energia.
La difesa ospite lascia troppo campo libero alle penetrazioni e tante volte l'Olimpia, con più o meno precisione, riesce ad arrivare al ferro. Ma il Pana è anche capace di una crescita di intensità offensiva, che è evidente nel finale primo quarto, poi viene rivista da Shields e da una tripla delle sue.
È lì che però le scarpette rosse cominciano a lasciare uno spazio rilevante agli ospiti, incontrando diversi problemi di esecuzione offensiva e subendo la concretezza e la durezza dei biancoverdi. La poderosa schiacciata di Lessort nel cuore del pitturato è il segnale della volontà di dominio ospite.
Ma è anche insieme il preludio di un ritorno dell'Olimpia, che si torna a illuminare d'improvviso. Si ritrova nella sua difesa e riprende la fuga in campo aperto che tanto aveva reso. È capitanata con grandissima autorità da un tonante Tonut, capace di tagliare come il burro la difesa degli ateniesi con le sue precipitazioni perentoree.
Lo switch positivo in termini di decisione e fiducia è palpabile, le scarpette rosse produrranno il meglio del repertorio proprio in questi minuti. Il Pana di contro continua a tenere la presa sulla partita, così si presenta un testa a testa per la chiusura di quarto, tanto incerto che nessuna delle due contendenti riesce a prevalere. È parità al Forum dopo 20'.
Il terzo quarto
L'Olimpia del secondo tempo fa una fatica tremenda in attacco, attraversando un vero e proprio crollo offensivo. Non trova più nessuno spunto, mentre, se il Pana non brilla, trova nella vivacità di Kendrick Nunn e nei sussulti dei suoi la chiave per allungare le mani sul punteggio.
I padroni di casa si aggrappano a Shields, che, nonostante il bracconaggio di Grant, è capace di cose fantascientifiche. Una tripla sbilenca con il fallo subito galvanizza il Forum, un and one dalla lunga di maestà cestistica.
L'Olimpia continua comunque a compiere disattenzioni: ha grinta, ma poca freddezza. Consente in rapida sequenza un'inchiodata di Antetetokounmpo in area e una tripla d'autorità di Grant. Eppure si troverebbe ancora lì, sotto di tre a fine terzo quarto...
Bortolani piazza la tripla per aprire il quarto quarto, l'EA7 sembra riprendere a correre e riesce addirittura a mettere il musino davanti. Un'altra sciocchezza evitabilissima delle scarpette rosse consente però a stretto giro a Grigonis di recuperare il vantaggio ateniese.
Milano ci ritenta, prima destata dal pogo stick Poythress, autore di due stoppate consecutive poderose, quindi con Flaccadori, che con grande coraggio e personalità si mette sulle spalle una squadra intera e prova a diventare l'inattesa spina nel fianco per gli uomini di Ataman.
I greens però tengono ancora una volta la via, trovano con continuità Lessort in area, poco prima che si faccia male. L'Olimpia commette una serie di leggerezze filate e non ha alcun flow offensivo che possa garantire un ribaltone efficace.
Shields è trascinatore di mondi, ma il suo appoggio decisivo non riesce e arriva Nunn nei panni del giustiziere dell'Olimpo, infila un middie e una tripla che chiudono i conti. Hall fa airball, Milano china il capo, il Pana festeggia.
Olimpia, in attesa di Shabazz
Ha fatto anche cose buone. Una frase che abbiamo sentito più volte e non solo in ambito cestistico. Cosa c'è quindi di vero nel dire che l'Olimpia vista ieri è da salvare, in quanto in fondo avrebbe fatto quello che poteva contro una grande squadra?
Qualcosina c'è. Principalmente, si è vista un'idea di gioco riconoscibile e una struttura di squadra che l'ha messa in pratica, qualcosa che non era per nulla evidente settimane fa.
Altri motivi per cui essere ottimisti? Milano oggi si ritrova un ambiente che ha retto il peggio della buriana, con una classifica negativa, ma anche un'Eurolega che, fuori dal Real, è molto fluida, i play in a disposizione e, soprattutto, una situazione analoga all'anno scorso, ma con Mirotic sotto mano e un play due mesi prima. Peraltro lo stesso, tatticamente perfetto e già conosciuto, che si potrà avvalere di un supporto nel reparto anche più pronto di Mitrou-Long/Baldasso come Lo/Flaccadori.
Le condizioni per fare un girone di ritorno diverso ci sono tutte.
Aspettando Shabazz Napier, è vero però che dei problemi ci siano stati e il Panathinaikos visto al Forum sia stato convincente, ma neanche tra i migliori della galassia. L'Olimpia ha sbagliato, ancora una volta, tutte le scelte nei momenti catartici e, come ha giustamente sottolineato Messina, ha fatto un passo indietro nella pazienza con cui ha gestito le difficoltà e gli attacchi di spessore.
E questi sono sempre i soliti errori, imperdonabili ancora per una squadra che ha bisogno di risollevarsi.
Se è vero che, come dice Ataman, i greci hanno giocato "una delle migliore difese" della loro stagione, l'Olimpia è stata ancora una volta povera in attacco. E nessuno, neanche se viene dal Massachussets e porta una fascetta in testa, potrà agire con il tocco magico se certi aspetti non verranno a implementati in un costante e adeguato processo di crescita.
Photo credit: Olimpia Milano Facebook, Panathinaikos BC X e olimpiamilano.com