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Partizan-Olympiacos è stata ennesima dimostrazione della grandissima crescita dei serbi che dominano contro la miglior squadra di Eurolega.

Non può esserci cornice migliore della Stark Arena per una sfida tra due squadre che per ragioni differenti rappresentano l'eccellenza di Eurolega.

Vi avevamo già anticipato nel nostro #euroleagueweekly della settimana scorsa come guardando alle ultime 16 gare i record di greci e serbi sia stato lo stesso, a quota 12 vittorie e 4 sconfitte, con situazione statistiche notevolissime che hanno viaggiato anche di pari passo.

La crescita esponenziale della squadra di Obradovic ha fatto sì che oggi il Partizan potesse giocarsela nelle alte sfere della competizione. Purtroppo l'influenza che ha colpito Coach Bartzokas ci ha tolto il duello diretto tra due menti cestistiche assolute, tuttavia la notte della Stark Arena ci ha regalato una sfida vera ed un verdetto importantissimo in ottica postseason.

Il 90-75 finale è chiarissima dimostrazione di una squadra di alto livello che non lo era nemmeno lontanamente ad inizio stagione. Giova ripeterlo, se ti allena il migliore di tutti i tempi è più semplice che ciò accada.

LA GARA

Partenza a razzo dei padroni di casa che coinvolgono ulteriormente un ambiente che non ha nemmeno troppo bisogno di ulteriore benzina per prendere fuoco.

La Stark Arena è spettacolo nello spettacolo, il Partizan fa canestro sempre, l'Oly trova panieri solo da vicino, mentre l'arco è un disastro. Se una squadra fa 8/15 da tre e l'altra 0/12 è quasi poco un divario da 48-34 a fine primo tempo. Nunnally è straordinario, Punter chirurgico, Lessort ha energie ben poco "umane".

La transizione offensiva serba è dominante, sono quasi tutti tiri in ritmo perfetto, mentre i greci sono troppo passivi, forse resi più innocui dal tappo che pare esserci sul canestro per loro quando alzano la mano da lontano.

Dai lunghi e gloriosi corridoi che portano agli spogliatoi del tempio belgradese escono però dei "reds" diversi dopo l'intervallo. Attenzione ai dettagli, voglia di rallentare il ritmo avversario e così si nutre un attacco che comincia a funzionare.

Un tipico canestro "alla Vezenkov" dice 50-46 a 4'49" e sembra di essere sul punto di aver cambiato completamente canale.

Qui però il Partizan si ricompatta e riesce a chiudere sul 60-52 dopo 30'. L'anima greca è McKissic, quella serba è sempre condivisa anche se Dante Exum decolla per un paio di voli che da queste parti non si vedono esattamente spesso.

Quelli del Pireo provano a rimanere in scia ma quando oltre ai soliti noti Exum e Punter compare anche Papapetrou con la tripla del 76-62, siamo ai titoli di coda.

LE CHIAVI

Il ritmo delle entrate nei giochi del Partizan è determinante. Quando la squadra del mago Zele accelera e non si perde in palleggi inutili poco "offensivi" diventa incontenibile. Quando la transizione difensiva dell'Oly ha la meglio, come nel terzo quarto, il sistema serbo è meno efficace.

La miglior notizia per i padroni di casa arriva però proprio nel momento più difficile, quando l'Oly si avvicina pericolosamente. Si soffre, si lotta e si riprende il filo del discorso per dare il via all'assalto finale tornando a suonare note alte.

I "reds" sono troppo morbidi difensivamente nei primi 20' e se dai questa fiducia a questo tipo di avversari rischi di pagarla cara, come regolarmente avviene.

La difesa serba, poi, è molto ben organizzata e toglie tantissime soluzioni sui ribaltamenti e sul famoso lato debole che ha fatto le fortune dei ritmi della classe sinora. Tutte le soluzioni sui tagli sono rese assai complicate da un perfetto posizionamento.

MVP

Veramente dura indicare qualcuno, si può svariare senza alcun problema tra Exum, Nunnaly, Punter o Lessort.

Il Partizan è una squadra vera e se anche Papapetrou ritrova la miglior forma fisica, riavvicinandosi a quel livello da campione che abbiamo conosciuto, i paladini dei "grobari" potranno diventare bruttissimo cliente per chiunque in una postseason che è sempre più vicina.

Dobbiamo proprio scegliere? Dante Exum, ci perdoneranno gli altri.

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

«Grande partita contro i migliori, possiamo battere chiunque in Eurolega!» Mathias Lessort è deciso come sul parquet. «Ora vado a ballare coi grobari...».

«Partita importante ma domenica ce n'è un'altra, poi martedì e giovedì ancora». James Nunnally è tutta concretezza, senza voli pindarici.

«Abbiamo giocato bene contro la squadra più forte della lega, a parte il terzo quarto. Abbiamo concesso troppi tiri facili vicini al ferro ma in generale è stata una grande partita». Zeljko Obradovic non perde di vista l'obiettivo finale senza troppi facili entusiasmi.

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