Il Fenerbahçe brilla dall'arco e dilania il Partizan
I turchi sconfiggono i serbi con un'ottima prova balistica
Il Fenerbahçe domina la sfida in casa contro il Partizan, costruendo la sua vittoria su un vantaggio sempre più consolidato a partire dalla seconda metà del primo quarto.
Il successo per 89-72 è l'emblema di un'efficacia offensiva molto diversa tra le due rappresentative, che ha sottolineato un importante divario tecnico.
L'inconcludente manovra del Partizan
La partita inizia in maniera un po' congestionata per entrambi gli attacchi, ma la squadra di Obradović manterrà le sue difficoltà offensive invariate per tutta la gara.
Oltre a una scarsa fantasia e leadership sul perimetro, la squadra ospite ha cercato con grande (e inspiegabile) continuità la soluzione interna.
Il Partizan è una delle squadre che tirano meno da due dell'intera Euroleague e ha anche una scarsa “paint frquency”, ovvero il numero di volte che conclude in media nel pitturato è piuttosto basso (22%, al 12esimo posto).
D'altro canto il Fener è la quinta squadra che concede meno punti per tiro nel pitturato (0,90), grazie alla presenza di un ottimo sistema difensivo e di lunghi abili, fisici e intelligenti a proteggere il loro canestro.
Cionostante, il Partizan ha tirato 6 volte da due più della sua media stagionale (40 volte vs 34,5) e ha continuato a cercare i suoi lunghi e in genere il gioco interno, sia con isolamenti, sia con degli alto-basso poco convinti.
Inutile dire che questa impostazione ha portato a risultati nulli, anche grazie a una certa imposizione difensiva del Fener che ha sempre avuto la meglio sui più remissivi avversari, mettendo sempre pressione aggressiva e coordinata sulle iniziative avversarie.
La scarsa riuscita di queste soluzioni ha azzoppato i serbi e ha impedito qualunque sviluppo del dialogo dentro-fuori che un attacco funzionante dovrebbe avere.
I frombolieri del Fenerbahçe
A Istanbul il Partizan è stato affossato da una moltitudine di arcieri con il fez calcato sul capo. una selezione di tiratori scelti che ha capitalizzato il ritmo di gioco turco e ha certificato la vittoria.
Hayes-Davis, Biberovic, Hall, Pierre e Guduric: tutti con almeno due triple a segno, tutti con almeno il 40% individuale. I gialloblu tentano 37 tiri dall'arco con il 51% di conversione e prendono a cannonate la difesa serba.
L'inizio offensivo turco non era stato dei migliori, con la ricerca sistematica del post degli esterni che non aveva porta grandissimi frutti e una lucidità presente in fase di conversione.
La produzione di un ritmo sostenuto e l'attacco convinto e ben orchestrato, con l'aggiunta di una mira riguardevole degli interpreti porta il Fener a trovare la chiave di volta della partita nel tiro da tre punti.
Il Fenerbahçe punirà inesorabilmente gli avversari sempre da fuori in tutti i momenti cesura della gara. Il primo nello squarcio di Hayes-Davis a metà primo quarto, l'ultimo forse lo show di Biberovic a inizio ultimo quarto.
Il tutto si spiega con un mix di ragioni psicologiche - fiducia che si autoalimenta -, ma soprattutto tecniche, ovvero di una creazione del vantaggio che è convinta, senza fronzoli e arriva spesso nei primi momenti dell'azione.
Wade Baldwin è stato ottimo stantuffo e ha incarnato bene proprio questi principi (8 assist).
Photo credit: Fenerbahçe Beko e KK Partizan X