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La Virtus Bologna cade di nuovo in Eurolega contro la meno quotata Asvel: non basta una volitiva rimonta dopo un primo tempo horror.

La Virtus a Lione doveva vincere senza sé e senza ma: se si hanno velleità di post-season le sei gare contro Alba, Asvel e Parigi devono corrispondere, più o meno, a sei vittorie. I transalpini, in ogni caso, si sono dimostrati squadra ben più intrigante dello scorso anno: con maggiore talento, maggiore profondità e uno spiccato atletismo che si convoglia in alcune individualità davvero interessanti.

Ma il modo in cui la Virtus ha ceduto - 87-85 è il punteggio finale - è in larga parte inaccettabile. E ora proviamo a capire perché in qualche punto mirato.

Si può non difendere per un tempo?

Ovviamente la domanda è retorica. No, non si può non difendere per un tempo. Subire 57 punti in 20 minuti di gioco è qualcosa di inconcepibile e pensare che poi hai rischiato di vincere, perdendo di sole due lunghezze, dovrebbe farti comprendere ancora di più le proporzioni del disastro del primo tempo.

Se la Virtus avrebbe vinto ora non faremmo questo discorso ed elogeremmo una rimonta incredibile, tirando forse in ballo anche la parola "miracolo"? Forse non parleremmo del primo tempo in questi toni, ma nella sconfitta le sbavature sono e saranno sempre più grandi.

E' vero: nel primo tempo e nel primo quarto i lionesi hanno segnato qualsiasi tiro e hanno avuto percentuali irreali - che, poi, com'è normale che sia, sono scese. L'errore grave, però, è aver concesso canestri facili fin da subito agli avversari, in modo che prendessero fiducia, capissero di poter vincere l'incontro e volassero sulle ali dell'entusiasmo. Perché quando un gruppo è giovane, talentuoso e atletico, la fiducia può fare la differenza. E nel caso dell'Asvel si è visto molto bene.

Troppe penetrazioni facili al ferro lasciate impunemente, una miriade di seconde occasioni concesse (ne riparleremo meglio dopo), la totale mancanza di aiuti e giocatori che rimangono sulle gambe e vengono facilmente battuti dopo un primo passo.

Theo Maledon (17 punti e 5 assist), grande talento e dinamismo, ha dimostrato perché ha giocato a lungo in NBA; Shaquille Harrison (13+7+2) allo stesso modo ha dato prova della sua solidità e Nando De Colo (16 punti e 8 assist, di cui alcuni dalla qualità sopraffina) è tornato il campione delle grandi serate.

La Virtus ha commesso l'errore di lasciare a questi giocatori un'autostrada per prendere fiducia ed entrare dentro la partita. E poi non ha saputo metterci una pezza. Quanto tutto va male serve ripartire dalla difesa, eppure stasera è proprio quella ad essere mancata.

La (non) condizione di alcuni giocatori

Grazulis gioca ancora zero minuti: non è arruolabile. Hackett ne gioca cinque di minuti, ma è totalmente fuori condizione, spaesato in mezzo al campo. Clyburn sembra ancora lontano dall'essere parte coerente nel progetto tecnico di questa squadra: improvvisa qualche giocata, fa un paio di canestri da campione, ma poi basta, sparisce, si vede poco. Morgan sembra poter e dover essere fondamentale per questo gruppo, ma fatica ad incidere e prendere in mano le operazioni. Tucker, invece, non vede il campo, quando invece nelle ultime uscite ci era sembrato uno dei più convincenti.

Anche Belinelli e Shengelia sembrano lontanissimi dalla condizione migliore. Alla fine su chi può contare davvero Luca Banchi? Su Isaia Cordinier, Alessandro Pajola e Momo Diouf, a quanto pare. E' un po' poco.

Il francese è ancora strepitoso, ma ancora una volta predica da solo nel deserto. 23 punti, 5 rimbalzi e 6 assist di altissimo livello: è l'anima della Segafredo.

Ma in questa competizione si vince con almeno 8/10 uomini che fisicamente stiano bene. E intanto il tassametro corre: la Virtus è già 0/2 e la prossima settimana c'è un delicatissimo doppio turno.

Può essere questo un reparto centri? Zizic è impresentabile

Lo ripetiamo: non si può pensare di affrontare l'Eurolega con solo Ante Zizic e Momo Diouf nel reparto centri. Senza contare che Momo Diouf è stato eccezionale, meritevolissimo di essere il secondo centro. Peccato che, a conti fatti, è diventato il primo centro. Bravissimo per attitudine difensiva, intimidazione al ferro, movimenti spalle a canestro, letture: con lui in campo Bologna è decisamente migliore e l'ex Reggio riesce a metterci un'energia e forza di volontà che in pochi altri hanno. 15 punti e 4 rimbalzi di enorme valore. Bravissimo!

Poi c'è Zizic che, ormai, credo si possa definire non più adatto a questa competizione. In campo è completamente spaesato, gli sfugge il pallone dalle mani, volte le spalle quando gli avversari conducono un pick&roll, si fa costantemente battere, non porta mai un aiuto difensivo con i tempi giusti. In questo momento, banalmente, non può essere il primo centro di una squadra di Eurolega e forse nemmeno il secondo visto che Diouf si è dimostrato molto migliore di lui.

Il risultato, in questa situazione, è che i centri avversari sembrano sempre Shaquille O'Neal o qualcosa di simile. Questa sera il meritevole Neal Sako, proveniente da Cholet, ha dominato sotto canestro con 19 punti e 11 rimbalzi.

Serve intervenire sul mercato. Ora più che mai sembra necessario. Altrimenti l'Eurolega potrebbe già compromettersi. Questa sconfitta contro l'Asvel è per la Virtus un enorme campanello d'allarme: serve reagire su più fronti.

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