Anadolu Efes-Virtus, Banchi: "Orgoglioso. Possiamo vincere anche a Vitoria"
Le parole del coach di Segafredo Virtus Bologna, Luca Banchi, dopo l'incredibile impresa dei suoi ragazzi contro l'Efes, che ha regalato la "finale" per andare ai playoff a Bologna
La Virtus Bologna compie il miracolo sportivo più bello della stagione 23/24 di Eurolega fino a questo momento.
Dopo sette sconfitte consecutive nella massima competizione continentale, la Segafredo supera l'Anadolu Efes ad Istanbul, decreta la fine di una dinastia, elimina i turchi dalla manifestazione e si lancia verso i playoff, da raggiungere tramite il match di venerdì a Vitoria. La formazione emiliana mette in campo una prova di tutto rispetto dal punto di vista tecnico-tattico, ma a fare la differenza è l'applicazione mostrata da ogni componente del roster durante il corso dei quaranta minuti: Bologna ha affrontato la diatriba con spirito di sacrificio, cattiveria agonistica, voglia di mettersi in gioco e di prendersi una grossa rivincita, in seguito a tutte le critiche piovute sul club negli ultimi tempi.
Ogni interprete ha messo in pratica ciò che coach Banchi ha chiesto sin dall'inizio dell'annata: la Vu nera ha condiviso il pallone alla ricerca del miglior tiro, ha attaccato e difeso coralmente, di sistema, senza incaponirsi in soluzioni individuali ed estemporanee, e ha saputo colpire quando necessario, certo, potendo affidarsi sul talento di alcune individualità. La guida tecnica bianconera, al termine dell'incontro, non può che essere soddisfatta per quanto mostrato dai suoi ragazzi: “Sono orgoglioso. Siamo stati solidi e determinati. Abbiamo scelto di abbracciare questa opportunità. con tutto quello che abbiamo costruito in una stagione lunga. Grande rispetto per l’Efes, ma noi stasera abbiamo davvero meritato di vincere e di avere un’altra partita venerdì. Siamo a una vittoria dai playoff, andiamo avanti." Le dichiarazioni di Luca Banchi fanno da contorno ad una serata pazzesca, inimmaginabile fino a qualche ora prima; la Segafredo è stata brava a concedersi l'opportunità di giocare questo play in e ora non vuole farsi sfuggire quella di incontrare il Real Madrid in una serie al meglio delle cinque partite.
"A livello di partite del genere conta ogni singolo possesso, e tutti i giocatori possono cambiare la partita." - prosegue coach Banchi - "Abbiamo il potenziale per vincere a Vitoria. Non abbiamo esperienza dei play-in, anche perché è la prima volta che si disputano. Stasera abbiamo visto cosa significa. Si gioca con meno lucidità, più palle perse, il linguaggio del corpo era quello di due squadre che volevano vincere. Abbiamo messo entrambi il massimo dell’energia in campo, e siamo stati un pochino meglio di loro." Il tema dei palloni regalati agli avversari, effettivamente, ha riguardato entrambe le compagini, ma con una rilevante differenza tra le due: la Virtus ha perso sedici volte la sfera, ma ha chiuso con ventuno assist di squadra, mentre i padroni di casa non hanno avuto il controllo della palla in dieci occasioni, tuttavia le assistenze sono state solamente otto. Giocando con più pressione, è normale venga meno un po' di lucidità in qualche circostanza, ma Bologna è stata in grado di compensare condividendo i possessi nella metà campo avversaria e non concedendo canestri facili all'Anadolu, nemmeno dopo un pallone buttato. In questo senso, il lavoro di Ante Zizic, Bryant Dunston ed Achille Polonara all'interno del pitturato ha fatto la differenza, poiché i tre lunghi felsinei sono riusciti a schermare le plance nella maniera corretta, senza commettere troppi falli e, soprattutto, senza farsi trovare impreparati in occasione di qualche transizione offensiva tentata dall'Efes.
Coach Banchi ha, infine, voluto analizzare due momenti catartici del match, dopo i quali, evidentemente, la squadra si è resa conto di poter portare a casa l'incontro: "Fin dalle ultime battute del primo quarto e nel secondo avevo la sensazione che potessimo chiudere con un vantaggio più significativo, ma ci sono state chiamate orribili. Ma questo tipo di difesa ci ha dato la possibilità di scavare il solco nel primo quarto. E il rientro rapido dal -11 ha dato a tutti la consapevolezza di essere in sintonia con la partita." E' stato fondamentale per la Segafredo rientrare velocemente dal 23-11 del primo quarto, segnare subito con Lundberg e Belinelli e coinvolgere tutti gli interpreti vicini a canestro, mentre la difesa di fine primo parziale ed inizio secondo ha indirizzato il match su binari più congeniali per le caratteristiche dei singoli virtussini, abituati, ormai, a vincere solo le partite in cui la cattiveria agonistica e l'aggressività nella propria metà campo riescono ad essere fattori importanti.