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Dopo quattro vittorie consecutive si ferma la corsa del Fenerbahce, alla Stark Arena vince in rimonta il Partizan 85-84. I turchi, nonostante le numerose assenze (Pierre, Guduric, Calathes, Sanli), hanno condotto la partita per larghi tratti, ma nel finale si sono dovuti arrendere alla squadra di Obradovic (senza Punter) che è cresciuta difensivamente nel corso della partita.

La partita

In avvio le difese concedono molto, quella dei serbi soprattutto, di conseguenza gli attacchi hanno grande libertà e nel primo quarto le percentuali dal campo sono altissime. Il Partizan però è meno preciso nella gestione della palla e il Fener colpisce anche in contropiede. Dorsey e Hayes-Davis guidano i turchi che chiudono il primo quarto avanti 27-23.

L'ex Barça non si ferma e apre la seconda frazione di gioco con altre due triple che danno la doppia cifra di vantaggio ai suoi. Il Partizan non riesce ad avere continuità in attacco, mente il Fener è micidiale da dietro l'arco e continua a correre molto bene il campo in transizione, complice una difesa serba ancora troppo facile da battere. All'intervallo il punteggio dice 47-56, con un Hayes-Davis scatenato da 21 punti e il 100% al tiro nel primo tempo.

A partire dal terzo quarto la partita cambia faccia. Il Partizan stringe le maglie in difesa e il Fener fa molta più fatica a trovare la via del canestro, complici anche le tante assenze che riducono notevomente le soluzioni offensive dei turchi. I serbi, che avevano toccato anche il -14, ricuciono lo svantaggio azione dopo azione e nei primi minuti dell'ultima frazione impattano la gara sul 73 pari.

Il finale è al cardiopalma. Sono decisive due leggerezze del Fener che prima si dimentica Kaminsky in mezzo all'area, poi perde palla con Madar e in contropiede subisce l'inchiodata di Smailagic. Rischia grosso anche il Partizan che dopo i liberi di Wilbekin butta via la palla su una rimessa disegnata perfettamente e concede ai turchi il tiro per vincere la partita. La conclusione di Dorsey però si spegne sul ferro e la Stark Arena può festeggiare.

Il Partizan ritrova la difesa e vince

Quella del Partizan e una vittoria sudata, voluta e ottenuta con un grande sforzo collettivo. I serbi non hanno mai smesso di lottare e alla fine hanno avuto ragione. La serata non era iniziata nel migliore dei modi e anche se il distacco non era mai stato così ampio, il Partizan non dava l'impressione di poter svoltare la partita, controllata dal Fener per tutti i primi due quarti.

Nel secondo tempo però i giocatori di Obradovic sono entrati in campo con un'altra faccia e hanno concesso pochissimo ai turchi, che infatti hanno segnato solo 28 punti nella seconda metà di gara. La difesa, che era stata onestamente imbarazzante nel primo tempo, si è quindi rivelata la chiave per vincere la partita.

Chiaramente bisogna tenere conto della situazione di emergenza del Fenerbahce, che ha ruotato in otto e nel secondo tempo era in riserva di energie, ma non era assolutamente scontato vedere un cambiamento del genere nella metà campo difensiva da parte dei serbi.

Fener, difficile fare più di così

La palla persa di Madar nel finale fa ancora male, ma onestamente era difficile aspettarsi di più da questo Fener. La squadra di Itoudis ha giocato un ottimo primo tempo, ha mosso molto bene la palla e ha cavalcato un ispiratissimo Hayes-Davis, poi è inevitabilmente calata nella ripresa. Complice la difesa del Partizan, nel secondo tempo i turchi hanno perso fluidità in attacco, Hayes-Davis si è spento e nessun'altro è riuscito a guidare la squadra come aveva fatto l'ex Barça.

Se a questo aggiungiamo un Motley da 5 falli in appena 13 minuti e un Wilbekin mai in ritmo è chiaro che per il Fener era veramente difficile vincere la partita. I turchi ci sono comunque andati molto vicino e hanno dimostrato di essere un'ottima squadra nonostante le assenze. Questa è solamente la seconda sconfitta in una stagione fino a qui positiva.

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