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Will Clyburn va al tiro contro l'Olympiacos

Nel prepartita Dusko Ivanovic aveva chiesto di mostrare carattere alla sua Virtus Bologna e le vu nere lo hanno fatto. Difficile chiedere di più a una squadra che mancava di uno dei suoi migliori giocatori come Toko Shengelia e soprattutto su un campo come il Pireo.

I reds vincono comodamente 87-77 al termine di una partita composta da parziali. La squadra di Bartzokas gigioneggia, va avanti giocando sul velluto, pensa di avere già chiuso la gara, si fa rimontare e poi la rivince di nuovo nel secondo tempo.

Olympiacos-Virtus: Bologna mostra l'orgoglio

Sembrava la replica della gara persa ieri sera a Oaka dall'Olimpia Milano. I greci che partono a mille con percentuali fuori dalla norma e un pubblico che li spinge inesorabilmente. Primo quarto da 29-17 in cui i greci toccano anche il +18.

Poi arriva il secondo quarto, ovvero i dieci migliori minuti giocati dalla Virtus nella partita. Controparziale completamente inaspettato da 14-29 in cui, a spiccare, sono proprio i 29 punti segnati, che sono un'anomalia per una squadra che fatica enormemente a costruire in fase offensiva.

Ma, come si è visto, dai restanti 30' minuti di gara, le prodezze del secondo quarto rimangono un'eccezione e fugace ispirazione di un Belinelli che ha provato a caricarsi i suoi sulle spalle in un momento di inerzia positiva.

Al rientro dagli spogliatoi i greci hanno mosso la palla ancora meglio e hanno rimesso il giusto margine tra loro e la Segafredo. La Virtus ovviamente non ha avuto più la forza di compiere una seconda rimonta e ha ceduto senza dare troppi grattacapi agli avversari che, come in altre occasioni, si sono permessi di gigioneggiare, essere spesso imprecisi e adagiarsi un po' sul talento dei singoli.

Papanikolau e Zizic lottano a rimbalzo

L'MVP di Olympiacos-Virtus

Sempre lui, Sasha Vezenkov. 27 punti con 6/9 da due, 2 su 3 da tre, 10 rimbalzi e 38 di valutazione. Una prova dominante. E ovviamente senza sudare, senza quasi farsi vedere. Questa è la grande forza di questo giocatore: dominare senza essere appariscente, ma facendo sempre e soltanto la cosa giusta in campo.

Insieme a lui, decisivo Evan Fournier (20 con 4/9 da tre, 5 rimbalzi e 7 assist), soprattutto in un secondo tempo in cui è stato incontenibile. La retroguardia bianconera non è riuscita mai a limitarlo nelle uscite dai blocchi dalle quali riusciva a prendere sempre un vantaggio che, seppur piccolo, si rivelava poi decisivo. 

Se il francese diventa questo giocatore più integrato nel sistema, efficiente e forza solo sporadicamente allora l'Olympiacos può pensare in grande.

Sasha Vezenkov

Virtus Bologna, cosa dice la partita con l'Olympiacos?

Niente che già non sapessimo. Che questa squadra è dannatamente corta, costruita piuttosto male e povera di talento, soprattutto sugli esterni. 

E' una squadra che fatica disperatamente a creare un vantaggio in attacco e che per costruire un tiro pulito deve sempre compiere le fatiche di Ercole. 

Ad oggi, come ha detto più volte Ivanovic, serve recuperare la voglia di lottare costantemente, la fiducia nei propri mezzi e il carattere. Tutte cose che le vu nere stanno lentamente recuperando. Altrimenti non ci sarebbe stata quella rimonta nel secondo periodo. 

Però l'impressione è che con l'Olympiacos ci siano una, due, tre o quattro categorie di differenza. Le note più positive vengono da un Belinelli (20) che gioca la migliore gara della stagione e probabilmente mostra la migliore condizione fisica e da un Morgan (15) finalmente protagonista e più responsabilizzato.

La sostanza è che la Virtus perde al Pireo, ma lottando e con orgoglio. Il percorso, però, è ancora molto lungo.

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