Milano lotta ma ancora non basta, a Vitoria vince Baskonia
L'Olimpia Milano cade anche alla Buesa di Vitoria, al termine di una partita tra due squadre da rivedere contro avversari, almeno ad oggi, più solidi. 88-83 il risultato finale in favore di Baskonia.
Pioggia dal perimetro
Squadre altalenanti finora. Condividono questo e assenze importanti, Milano e Baskonia. Shields e anche coach Messina indisponibili, con almeno il secondo papabile a rientrare nel derby della notte di Halloween. Sedekerskis out e Howard arruolato all'ultimo ma sicuramente non al meglio.
Non sembra serata di difese. Per la miglior Milano, ormai un po' lontana nella memoria, strano a dirsi. Non per quella attuale titolare del peggior defensive rating della competizione. Baskonia propone subito la solita pallacanestro da Buesa. Si corre il campo, si accetta qualche forzatura. Milano non si tira indietro e le percentuali altissime consentono una partita a punteggio elevato.
Baldwin, Luwawu-Cabarrot, addirittura Forrest e il solito Howard da una parte, Brooks e un caldissimo Mirotic da 5/6 e 16 punti (dei 21 finali) nei primi 20'. Percentuali ottime, con una qual certa connivenza delle difese, tra improbabili aiuti dal lato forte a un Moneke deciso a saggiare le capacità balistiche di Mirotic. Tutto bello, ma 52 punti subiti di cui 32 nel secondo quarto, non possono esser un buon dato per l'Olimpia.
Capitale umano Milano
Senza Shields, senza McCormack e Diop, senza coach Ettore Messina. Che Milano è stata dunque? senza almeno due protagonisti di primo piano e il back-up nel ruolo di centro, contro una squadra molto fisica come Baskonia, quali sono le somme da tirare?
Anche la serata di Vitoria, come molte fino a qui, lascia amaro in bocca ma forse qualche indicazione positiva si può trarre. Partiamo dai lunghi. Lo strapotere fisico della squadra di Laso era da mettere in conto. Nebo sta praticamente debuttando e non ha ampi minutaggi nelle gambe, Caruso è di fatto un rookie a questi livelli nonostante i 25 anni (beato lui per inciso). 44-35 l'inquietante dato a rimbalzo, di cui 18 offensivi, sembrano mostrare tutto nero, ma soprattutto i lampi finali di Nebo e l'ottimo attegiamento di Willy (7 punti con 100% dal campo) mostrano che risorse si possono trovare.
L'interregno Fioretti, ha deciso per una gestione più distesa o almeno continua nei minutaggi dei giocatori. Gioco-forza per l'assenza di Shields, ma anche meno punitiva, anche quando alcune scelte potevano far presagire il peggio. E qualche risposta è arrivata. Armoni Brooks, tra i migliori, se non il migliore (17), Bolmaro 8 assist e Dimitrijevic 15 con un parziale di 7 punti consecutivi ad inizio quarto finale, che ha tenuto Milano a contatto.
Non una partita perfetta dei tre, specialmente degli ultimi due citati. Tuttavia la mole di minuti consecutivamente in campo, anche "concedendo" errori e letture improprie pare esser stata più funzionale. Fotografia di ciò proprio la ripresa del play macedone. Pressochè disastroso l'impatto nel primo stint, molto diverso l'apporto nei 20' finali.
Protagonisti
Se Baskonia festeggia la quarta vittoria in Eurolega, gran parte del merito va ascritto a Trent Forrest. 22 punti, 5 rimbalzi, 3 assist e soprattutto in insolito 3/3 dall'arco. Più usuali stan diventando i finali gestiti magistralmente, con gran personalità ed efficacia. Dal 74 pari del 35', 12 punti consecutivi per l'ex Hawks che indirizzano la contesa verso i padroni di casa. Altra conferma in questo inizio di stagione anche per l'ex di turno, Luwawu-Cabarrot. 16 e contributo molto costante per tutto l'arco della gara. Infine Khalifa Diop, 9 punti ma 11 rimbalzi, 7 offensivi. Una costante presenza, anche se le mani non son da pianista.
https://twitter.com/Baskonia/status/1851390362599723078
Per Milano, la copertina dei numeri non può che esser per Nikola Mirotic. Un primo tempo con una incapacità nel poter sbagliare un tiro da 3. 21 punti con 6 rimbalzi, ma anche l'ombra di un finale di gara, un po' tangenziale per l'attacco milanese, che tanto avevo sorretto nella prima frazione. Senza Shields, si erge ad indiscussa prima punta. Rispetto a Shields, meno pronto a prendersi sulle spalle la squadra quando conta, cosa che il danese non manca mai di fare, anche in serate meno positive.
Ora il derby, dopo un'altra serata amara per le nostre italiane. Una sfida carica di attesa, proprio vista la complicata situazione di entrambe. Sarà Halloween ma ci sarà da non aver paura.
photocredit: Baskonia X