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Partita simile a Gara 2. Sassari va di forza con un super terzo quarto, la Reyer rimane palesemente al buio in quei 10' che horror che indirizzano il match e serve alla Dinamo un match point golosissimo da provare a concretizzare ancora tra le mura amiche, sabato in Gara 4.

80-69 il finale in Sardegna, con Venezia tradita pesantemente dal suo asse play-pivot e tenuta a galla da Tessitori e Spissu. La Dinamo ha energia, concretezza e cuore per reagire ad un avvio di ultimo quarto da brividi e chiude una Gara 3 oggettivamente sempre in controllo dal secondo quarto in poi.

SASSARI VA A MILLE, SEMIFINALI AD UN PASSO

La partita

Partita di grande equilibrio, con tanta energia da ambo le parti. La Reyer sfida al tiro dall'arco Sassari chiudendo meglio l'area e dopo un avvio spumeggiante le percentuali isolane da lontano calano. Venezia ha un impatto positivo e finalmente di qualità da parte di Spissu, che ha tanta inventiva e mette in ritmo tante conclusioni dei compagni, lotta a rimbalzo ed al 10' è sotto di 2 punti.

Nel secondo quarto gli oro-granata partono fortissimo e con un 0-9 di break sembrano mandare un segnale chiaro alla Dinamo, che non si fa pregare e trova in Diop e Gentile le anime della rinascita. Dowe entra nel match dal post e gli isolani iniziano a serrare i ranghi dietro, aiutati da Raspino e dalla serata tragica di un Granger mai così brutto. Al 20' è 41-35 con il canestro sulla sirena di Robinson da rimbalzo d'attacco: segni di disattenzione che saranno confermati poi.

Nel terzo quarto parte a bomba la squadra di Bucchi, che recupera tanti palloni, difende alla morte ed attacca che è uno spettacolo con Jones. Dal +6 si passa velocemente al +20 con un tremendo 16-2 di break che non ammette repliche. Venezia sembra quella di Gara 2, sopita ed azzannata, ma ha un sussulto con il suo parco italiani ed al 30' è sotto di 16.

Nell'ultimo quarto gli oro-granata partono forte con Tessitori, Moraschini e De Nicolao tornando a -8, ma Dowe, Diop e Jones tornano all'opera ed il vantaggio viene riportato a margine di sicurezza dopo l'ennesimo pallone perso dalla squadra di Spahija (+18). Nel finale ancora gli italiani tentano di riaprire i giochi, Moraschini mette sul ferro il missile del -5 ed è Gentile a mandare i titoli di coda in anticipo.

BENDZIUS, PROTAGONISTA ALL'INIZIO

Sassari, energia debordante e difesa di grande livello

Si confermano finora dei playoff debordanti per Sassari. La squadra di Bucchi dopo aver impartito una sonora lezione in Gara 2, tramortisce la Reyer anche in Gara 3, ancora con un terzo quarto da sogno. Se nelle prime due uscite il controllo dei rimbalzi aveva fatto la differenza, in Gara 3 questo dato è stato molto più equilibrato (43-39) ed ha avuto meno impatto. Gli isolani - nonostante un equilibrio chiaro - hanno preso il sopravvento con energia, difesa e pulizia delle giocate in attacco.

Nel terzo quarto c'è tutta la Dinamo di coach Bucchi: le palle recuperate portano giocate in transizione che accrescono il morale e l'energia interna di ogni singolo giocatore, sprigionata logicamente nella metà campo difensiva. Sassari si muove come un corpo unico per oltre 7' e questo fa la differenza: la Reyer crolla e si ritrova molto presto a -20 con un break di 16-2 che non può dar spazio a repliche. Tiri forzati, airball, palle perse, squadra scollata, tutte cose causate dall'energia incredibile degli isolani, anche se non in toto.

La grande fiducia difensiva si traduce in ritmo offensivo, con Dowe che serve 9 assist in una serata meno felice al tiro e ne approfittano i vari Gentile e Jones, che spezzano totalmente le ultime resistenze oro-granata con delle triple pesantissime. La squadra di casa è meno dominante di Gara 2 solo per l'impatto degli italiani di Venezia, ma la sensazione che lasciano queste 3 partite è che la squadra di Bucchi può solo che chiudere i conti sabato, tra un team di Spahija ben lontano dagli standard di 3 settimane fa ed un'inerzia mentale totalmente in mano a Robinson e soci.

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Reyer, per avere speranze serve impatto, cuore, attenzione e coesione

Chiariamo le situazioni. La Reyer non può essere questa. Gli oro-granata lasciano Gara 3 con un mix di sensazioni: da un lato la totale impotenza ed un senso di scollamento nelle difficoltà del terzo quarto, dall'altro lato invece dà speranza il tentativo duplice di rimonta disperata messo in atto ad inizio ultimo quarto e poi nuovamente negli ultimi 130".

Andiamo con ordine. Venezia non stava demeritando sino al suo massimo vantaggio sul 22-27, dove i vari Spissu, Tessitori e Willis stavano dando una bella mano: rimbalzi, energia, qualche errore di troppo a non concretizzare un margine più ampio, ma certamente una squadra con piglio diverso ed altra aggressività. Tra la fine del secondo quarto e l'inizio del terzo arriva un break pauroso di 35-10 che lascia onestamente poche speranze per l'immediato futuro.

Si torna alle solite di Gara 2: una sola squadra in campo, una Sassari tarantolata a maramaldeggiare in campo ed una Reyer in piena balìa dell'avversaria, tra palle perse, rimbalzi concessi, palle vaganti e soprattutto un'energia azzerata. Jones, Gentile, Dowe tempestano la difesa lagunare, Granger e Watt sono in confusione netta e Venezia affonda trovandosi sul -20. Una nuova Gara 2 sembrava dunque giungere sulle teste della squadra di Spahija, che ha cercato di scuotere i suoi mettendo dentro gli italiani.

Italiani che rispondono: De Nicolao, Tessitori e Moraschini danno energia con Spissu e Venezia torna in singola cifra di disavanzo, poi riallargata a 18 punti da alcune palle perse banali ed un ulteriore scollamento. Ci ripensano Moraschini e Spissu con "Tex" a ridare energia, solidità e qualità, ma è troppo poco. Ora certamente per G4 si dovrà ripartire da questo finale quantomeno salvabile, ma è chiaro che è troppo poco per sperare nel colpaccio esterno e -di conseguenza - nell'allungare la serie ad una G5 ad oggi lontana.

Se l'impatto di alcuni dei principali interpreti come Granger (disastro assoluto) e Watt è questo, allora la Reyer non avrà tantissime speranze di sopravvivenza in una Gara 4 che dovrà fornire risposte in un senso o nell'altro. Dal play ex Baskonia non ci si aspettava una prova da 0 punti con 0/7 dal campo e -19 di plus/minus: esperienza e mentalità dovrebbero fare la differenza in queste uscite. Disastroso nella sfida che poteva ridare il fattore campo ai suoi, ora ci si attende una prova di grande orgoglio sabato, d'altronde è chiaro che l'uruguagio è stato voluto da Venezia per questo, per alzare il livello quando conta e nelle difficoltà.

Sabato dunque i lagunari si giocano tutto. Le ricette? Coesione nelle difficoltà, cuore, attenzione ad ogni dettaglio e soprattutto un impatto diverso da parte di tanti giocatori. Non sarà ovviamente perdonabile un avvio di periodo come ciò che è arrivato nel terzo quarto, perché è chiaro che Sassari non si fa sfuggire nulla ed è in grande fiducia.

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Foto Sassari e Reyer

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