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Panathinaikos corsaro ad Istanbul. All'Ulker Sports Arena, il Fenerbahce cade 76-81 grazie alla solita letale tripla nel finale di Sloukas e ai canestri di Lessort. Vana la furiosa rimonta dei padroni di casa nel secondo tempo. Il Pana torna al successo dopo due sconfitte consecutive e lo fa con uno statement game in casa di una delle contender più credibili.

Panathinaikos di necessità virtù

Partita dalle grandi attese, che non verranno deluse. Eppure i presupposti non erano dei migliori. Diverse assenze tra le quali spicca quella di Mitoglu per gli ospiti, ma almeno Sloukas e Guduric, seppur non al meglio son recuperati.

Il Pana aggredisce la partita. Allacciatissimo Nunn, Osman (discretamente fischiato) ed Hernangomez sono quasi interscambiali per fare scopa con Hayes-Davis e Colson. Difensivamente i Greens sono asfissianti, il Fener non trova penetrazioni pulite, e le riaperture sono anche peggio, perdendo troppi palloni (15 alla fine).

Un quasi tranquillo Ataman, prova diversi quintetti, anche un inedito poker di guardie (Sloukas, Grant, Brown e Nunn), il Pana lungi dall'essere un prodotto finito, ma per diversi minuti specialmente nel primo tempo, mostra un potenziale superiore anche alla passata edizione, conclusa sollevando la coppa. Ottimo l'impatto dei nuovi Brown (12 di cui 9 nel primo tempo) e Yurtseven (12 con 6 rimbalzi), due frecce in più non banali da aver in faretra.

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Yurtseven già nelle visioni di Sloukas

Fenerbahce transizione quasi vincente

Il Fener cade per la seconda volta consecutivamente in casa. Ma è una sconfitta ben diversa dall'abulica serata contro la Stella Rossa. Un primo tempo difficile, anche per l'intensità difensiva ospite e le note positive che emergono quando la truppa di Jasikevicius, riesce ad alzare il ritmo e non far schierare a metacampo la difesa ateniese. Transizioni di alta qualità, trovando nei primi secondi vantaggi sempre ben conservati e concretizzati.

Melli e Biberovic contribuiscono con triple e giocate e, nonostante la serata sottotono di Hayes-Davis (solo 3 punti e ancor meno impatto), i turchi restano in scia. Nel terzo quarto, Baldwin raccoglie il testimone e prova a prendersi la squadra sulle spalle, segnando 11 punti (14 finali) con un tris di triple. Ma la messe di liberi guadagnata da Yurtseven garantisce ancora un vantaggio confortevole agli ospiti. Il Fener è vivo, ma il Pana è solido.

La scintilla accesa porta i suoi frutti, e nel quarto finale, la furia del Fenerbahce si abbatte su un Pana stanco ma che sembrava in controllo sul +9, con la seconda bomba della partita dell'ex Sloukas. Invece, pioggia dall'arco, 14-0 di parziale, Biberovic vola a quota 16 e il Fener è 70-65. Sembra in discesa e invece, serve un altro invece.

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Chi se non lui

Kostas Sloukas. E cosa c'è di più Sloukasiano di esser decisivo. Un copione visto tante volte, con tutte le maglie e anche sul Bosforo ne sanno qualcosa. Assist per Brown, e 5 punti consecutivi tra cui la tripla del sorpasso, le giocate del parziale di 8-0 che risulterà definitivo. Non può esser una sorpresa, sicuramente il solito fattore vincente.

Sembra inutile, ma Melius abundare quam deficere. Per una corazzata come il Pana aver un campione del genere, sempre più specialista di questi finali, cambia di molto il paesaggio. Soprattutto ora che, come nel ciclismo la specialità della casa pare diventata fare il finisseur.

Partita superba, oltre le cifre, un clinic di letture, scelte e canestri, degni di uno dei giocatori più vincenti della storia recente del basket europeo, alla 392ima presenza in Eurolega, issandosi ai piedi del podio all-time. Vista l'ispirazione, non paiono lontane le 405 di un altro grande play come il Chacho Rodriguez.

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photocredit: Eurohoops x

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