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La Virtus Bologna batte il Fenerbahce e mantiene il terzo posto nella classifica di Eurolega. I bianconeri, dopo un avvio complicato, riescono ad indirizzare l'incontro, grazie ad una difesa magistrale tra secondo, terzo e quarto quarto e ad un attacco concreto.

"Siamo molto contenti per la vittoria e per come abbiamo controllato il Fener. Per gestire il ritmo nei primi dieci minuti abbiamo fatto tanta fatica, anche contro la loro fisicità. Il team è rimasto concentrato e poco a poco abbiamo portato l'avversario sul nostro flow, nella nostra direzione. Oggi tanta consistenza e qualità di pallacanestro, un grande passo avanti, soprattutto in una situazione di grande emergenza. Cordinier era ancora fuori, ma tutti hanno dato energia. È una vera vittoria di squadra, voglio ringraziare tutti: quelli dentro e fuori dal campo, e i nostri tifosi." L'inizio della conferenza stampa post partita di Luca Banchi è molto evocativo: tanta gioia per la vittoria ed il passo avanti della squadra a livello di gioco, ma emergenza infortuni che continua a colpire la Segafredo.

Il coach della Virtus continua ad analizzare il match, passando in rassegna anche un primo quarto molto complicato per la sua squadra, all'interno del quale il Fenerbahce ha colpito ripetutamente dal post basso con Motley ed è riuscito a giocare in transizione veloce, senza, quindi, far arrestare il proprio ritmo dalla Segafredo: "Dobbiamo celebrare ogni step che facciamo, per qualcuno sarà solo una vittoria, ma noi abbiamo capito che siamo capaci di competere e questo è molto positivo. Nel primo periodo non abbiamo arginato il ritmo del loro gioco prevalentemente per le nostre scelte offensive e poi bisognava essere un po’ più cinici nella scelta dei falli per toglierli i canestri nei primi otto/dieci secondi dell’azione, l’unico modo per loro per recuperare."

"Serviva concentrazione, loro hanno un grande arsenale, abbiamo testato nel primo tempo Motley, abbiamo fatto un lavoro egregio su Wilbekin, Guduric e sui loro creatori di gioco: in questa ottica Dunston e Cacok hanno fatto una gara di grande sostanza e Cacok ha giocato molto bene anche in attacco. Il numero 15 ha alleggerito la pressione dai piccoli con la sua mobilità e la sua velocità è stata difficile da contenere per loro. Lavoro egregio a rimbalzo, che nasce dalla pressione sul perimetro: costringere una squadra che tira 30 tiri da tre a partita a tirare meno ed a segnare col 20% ci ha permesso di avere vantaggi. Saremo sempre in questa condizione, in emergenza, in più queste squadre giocano con tre lunghi contemporaneamente in campo, quindi le nostre guardie spesso volte devono marcare Hayes-Davis, Mirotic e quei giocatori lì. Dobbiamo essere esigenti su queste situazioni, non è semplice, ma stasera abbiamo fatto un lavoro importantissimo." L'analisi prosegue toccando il tema del pitturato, centrale per sviscerare ogni tematica relativa a questo Virtus-Fenerbahce: la difesa della Vu nera, dopo un periodo di adattamento al match di cinque minuti circa, ha iniziato a fare grande pressione sul perimetro ed a fermare Guduric e Wilbekin, impedendo loro la prima costruzione di gioco, mentre in area Cacok e Dunston riuscivano ad anticipare Motley e Sanli, permettendo alla squadra di correre velocemente dall'altra parte del campo. Devontae Cacok, volendo entrare più nello specifico, si rivela essere fondamentale anche in fase offensiva, grazie al suo dinamismo, alla sua mobilità ed al fisico di cui può disporre.

Infine, coach Banchi tocca il tema dell'identità di squadra e ripropone il termine "DNA", al quale tiene particolarmente. La sua squadra deve affidarsi a serate come queste quando si guarda allo specchio, senza dimenticare quanto sia fondamentale nello sport dare continuità di prestazione: "Abbiamo avuto la disciplina di essere fiduciosi nel fatto che questa partita e questo avversario potessimo indirizzarlo nel nostro territorio. Dopo tre minuti ho chiamato time out ed ho avuto la sensazione che li stessimo portando dalla nostra parte. Questo determina identità di squadra e stile di gioco che comincia ad entrare nel DNA di questi giocatori."

Molto meno felice e più agitato l'assistant coach di un Dimitris Itoudis espulso e, quindi, impossibilitato a presentarsi in sala stampa per la conferenza post gara. Così Stefanos Dedas pochi istanti dopo la sirena finale: "Congratulazioni per la vittoria, la Virtus è in una buona forma da inizio stagione. Siamo venuti qui preparati a vincere, in alcune parti del match abbiamo giocato bene, ma abbiamo commesso troppi errori difensivi, anche quando eravamo davanti, e Bologna non perdona. Oggi non ha perdonato niente, abbiamo pagato su tutto. Nel quarto quarto, soprattutto dopo l’espulsione di Itoudis, abbiamo mostrato di poterci rialzare con qualche trick difensivo, ma quando ci fermavamo prendevano rimbalzo o segnavano tiri. Itoudis non ha detto niente agli arbitri, in tre secondi è stato espulso. Noi sappiamo all’interno del gruppo dove ricostruire la nostra serie di vittorie, come ad inizio stagione. Non siamo felici, ma nemmeno disperati." Diretto, conciso, sulle spine, scontento della prestazione da parte dei suoi: coach Dedas mette in evidenza i problemi difensivi mostrati dai gialloblù nel corso degli ultimi tre quarti e torna anche sull'episodio dell'espulsione.

Alla nostra domanda riguardante l'esclusione totale dal match di Tyler Dorsey, invece, coach Dedas si mostra ignaro di quanto accaduto e scarica la patata bollente: "Panchinare Dorsey per quaranta minuti è stata una scelta di Itoudis, dovete chiedere a lui."

La Virtus prosegue nel suo splendido cammino continentale e si dimostra in grado di colpire anche squadre, sulla carta, di un livello superiore. La continuità di gioco, fino a questo momento, non manca, i risultati nemmeno e ciò significa che, nonostante le defezioni, la Segafredo può davvero competere in questa Eurolega.

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