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La Virtus Bologna compie l'impresa e, contro il pronostico, espugna il Sinan Erdem a Istanbul e batte l'Efes 67-64 in una partita giocata con concentrazione e senso del sacrificio estremi.

Quello confezionato da Luca Banchi e dalla sua squadra è un capolavoro per la capacità di lottare su ogni singolo pallone per 40 minuti, risollevandosi dagli errori e continuando a fare le cose giuste contro un avversario che veniva da un filotto di vittorie e che si presentava come migliore attacco dell'Eurolega. Chapeau, e ora sfida totale al Baskonia.

La partita

Clyburn parte subito da uomo-tuttofare con due triple delle sue, ma la Virtus parte con prontezza facendo le cose giuste. Sono cinque triple per l'ex Cska, è tutto l'attacco dei turchi in questo inizio. Sono 17 per Clyburn: se è così, gli si stringe la mano e si dice "bravo". Tutto l'Efes prende fiducia da lui, la Virtus invece perde due palloni consecutivi e allora è +11 per i padroni di casa. Quando tutto può subito crollare, Bologna reagisce e, rubando qualche pallone, torna subito a -5. Il 23-21 dopo 10' è una grande reazione.

Polonara cancella Oturu due volte, ma Bologna non riesce ad approfittare del momento di flessione dei turchi, collezionando una serie di palle perse banali la cui tendenza va assolutamente invertita. E' un secondo quarto totalmente diverso, dove comandano le difese. Zizic entra e protegge benissimo il ferro contro la sua ex squadra: la Virtus toglie l'area all'Efes, con lo straordinario lavoro del croato e di Polonara. Il 36-35 all'intervallo è frutto di un ottimo primo tempo, fatto di grande difesa. Se si diminuiscono le palle perse, la gara può essere apertissima.

La Virtus riparte fortissimo a rimbalzo, per l'Efes si accende Larkin, ma i turchi rimangono frenetici in attacco e, nonostante qualche sbavatura, Bologna è lì in partita, continuando a lottare con tutti i mezzi possibili. Nella seconda parte del quarto i turchi salgono di tono e hanno diverse occasioni per provare ad allungare, ma la Virtus rimane viva, partendo sempre dalla difesa, e si arriva agli ultimi 10' sul 50-48.

E' battaglia totale nel quarto periodo, con guerriglia sotto le plance e Virtus che continua a proporre una difesa lucidissima e un attacco che cerca sempre di trovare il tiro migliore con pazienza. Dopo l'antisportivo di Bryant la Virtus trova addirittura un sinora inedito +5. In tutto questo Pajola è eroico, domina i due lati del campo, per intensità e lucidità e guida il 14-2 di parziale. L'Efes non vede più il canestro e le vu nere mancano in attacco il colpo del KO. Lotta all'ultimo sangue su ogni pallone e, nel possesso decisivo, torna la mano di Iffe che con la tripla manda in visibilio Bologna! Che vittoria...

Le chiavi tattiche

Prima i 17 punti di Clyburn in un amen che sembrano il preludio di un dominio, poi in realtà l'ex Cska si spegne e non rientra più nella partita.

Il secondo quintetto Virtus che cambia faccia alla gara, aprendo le danze a una difesa virtussina che da quel momento diventa eroica e impressionante per intensità e fisicità. Zizic gioca una delle migliori gare in bianconero e Polonara è straripante con la sua energia, insieme al solito Abass che ormai è irrinunciabile per questa squadra.

Quindi una gara in cui l'Efes diventa nervoso con il proprio attacco che non macina più vantaggi e si trova spesso a dover prendere tiri forzati o altamente contestati. Quella difesa nel pitturato e quella lotta furibonda a rimbalzo hanno fatto la differenza. Quel 40-43 nel dato delle carambole catturate dice molto della vittoria Virtus: era un dato fondamentale e l'aver lottato così tanto e bene vicino al ferro è stato decisivo.

Le 16 palle perse non sono poche e avrebbero potuto essere il dato in cui recriminare in caso di sconfitta. L'Efes ne commette solo 10, ma produce anche solo 8 assist a fronte dei 21 virtussini. Fermare completamente l'attacco turco è stata la grande conquista delle vu nere: si sapeva che per avere possibilità di vittoria era necessario partire dalla difesa e così è stato.

Thomspon tenuto a 0 punti, Pleiss a 3, Oturu a 2, Beaubois a 5: sono numeri che dicono tanto dello sforzo profuso in fase difensiva da tutta la squadra.

Una Virtus oltre l'eroismo e il cuore: che partita pazzesca

A proposito di sforzo difensivo, che gara di Abass e che gara di Dunston, lì nei pressi del canestro. Ma soprattutto che gara di Alessandro Pajola, l'assoluto protagonista della vittoria bianconera. In difesa è semplicemente un manuale di teoria unito alla fame di successo del Gladiatore interpretato da Russell Crowe: il fuoco negli occhi e l'intelletto che fuma da quanto lavora. Quegli scivolamenti laterali, quel movimento di piedi, quel tuffarsi su ogni singolo pallone, che meraviglia... E poi il modo in cui riesce a mettere ritmo nell'attacco, senza contare quella tripla importantissima a rimpolpare il parziale. Giù il cappello!

E i complimenti vanno fatti a coach Banchi per una gara preparata in maniera perfetta. Dopo aver ricevuto qualche critica per le rotazioni discutibili in alcuni frangenti durante le ultime uscite, il coach grossetano questa volta non sbaglia un colpo, cavalca i giocatori giusti al momento giusto e gestisce al meglio ogni singolo momento della gara.

Poi la mano di Iffe nel finale a chiudere la partita. Che è un segnale inequivocabile perché riporta la mente al girone d'andata e, effettivamente, la Virtus vista questa sera è stata quella sontuosa del girone d'andata, che parte da una difesa stritolante e poi lotta fino a costo di veder sgorgare il sangue.

Ora la rivincita col Baskonia. Da approcciare con lo stesso fuoco. Ma intanto è una vittoria tutta da godere che riporta gli animi e i cuori altissimi.

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