Virtus ancora in Eurolega? La decisione non è imminente...

Virtus ancora senza un'idea precisa di quanto succederà nelle prossime settimane per capire se la prossima sarà un'altra stagione di Eurolega oppure un ritorno in Eurocup.

La partecipazione della Virtus Bologna alla prossima Eurolega resta un tema ancora senza soluzione.

Durante l'incontro con la stampa nel sabato delle Final 4 di Berlino, il CEO di Eurolega Paulius Motiejunas ha risposto ad un paio di nostre domande molto dirette sulla questione.

- Ci sono 5 squadre che al 25 di maggio non sanno a quale manifestazione parteciperanno nel 2024/25. State pensando di migliorare questa situazione che le mette in grande difficoltà a livello di costruzione dei roster, visto che tutte le squadre sono al lavoro da gennaio? E' ovvio che partano assai svantaggiate...

«Lo sappiamo e ci stiamo lavorando. Si tratta di Virtus Bologna, Stella Rossa, Partizan, Valencia ed Alba. Per il prossimo anno sarà ancora questione di wild card annuali, ma poi vorremmo passare a termini da 2 a 5 anni per dare stabilità».

- Quando verrà presa la decisione finale?

«Ad inizio luglio, basandoci sui criteri che caratterizzano questa lega».

Ad un'ulteriore domanda posta da un altro giornalista, il tema Virtus viene toccato direttamente.

«Conosciamo il progetto per l'arena, si tratta di qualcosa di grande, conosciamo bene la proprietà e chi ci lavora. Per quest'anno sarà ancora una questione di concessione di un'eventuale wild card annuale, come detto, ma il progetto per Bologna può diventare pluriennale».

Ovvio sottolineare come quest'ultima affermazione possa suonare come un campanello d'allarme, quasi a sembrare, nell'interpretazione di diversi presenti, una sorta di ammissione che l'anno prossimo potrebbe esserci l'esclusione, a favore di un ritorno su basi pluriennali tra 365 giorni.

Tuttavia sono soltanto supposizioni, fermo restando che la nostra idea non cambia: arrivare a fine maggio senza sapere a quale competizione si parteciperà non è accettabile ed è situazione che porta ben lontano da un concetto di equità competitiva.