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Olympiacos-Partizan, attesa come gara a punteggio alto, si rivela una grande prova difensiva della squadra di Bartzokas.

Due sconfitte consecutive casalinghe da un parte, tre vittorie dopo un inizio difficile dall'altra.

Olympiacos-Partizan va in scena al Pireo con stati d'animo differenti, ben lontani da quelli di un paio di settimane fa, quando i "reds" parevano una sorta di macchina perfetta ed i serbi erano alle prese col pagamento del duro scotto dell'impatto con l'Eurolega.

Bartzokas ed Obradovic sono garanzia di qualità, ma è ovvio come 6 assenze in casa serba siano un ostacolo difficilmente superabile, anche per un fenomeno della panchina come il leggendario Zele.

Ci si attendeva una sfida ad alto punteggio, vista la presenza del miglior attacco, quello di Zeljko, e del terzo migliore, quello di Bartzokas, di fronte a due difese che sono la peggiore, sempre i serbi, e la quint'ultima (il riferimento è ai dati di Offensive e Defensive Rating, ovvero punti fatti o subiti per 100 possessi). Il parquet ci ha invece presentato il primo vero squillo difensivo dei "reds", che hanno tolto il respiro agli avversari soprattutto nel secondo tempo.

Ha vinto quindi l'Olympiacos 87-58 e lo ha fatto con grande merito.

LA GARA

"Reds" sempre avanti, ma sono i secondi 20' a fare la differenza.

La fuga locale iniziale viene rintuzzata dai bianconeri con un buon secondo quarto che porta le squadre al riposo sul 45-38. Il Partizan ci prova e resta lì sino al 48-45 di metà terzo quarto, poi è solo Oly (39-13 gli ultimi 15').

Ancora una volta è Larentsakis a fare la differenza, segnando tutti gli 11 punti finali del terzo quarto ed aprendo un divario (68-54) che potrà solo ampliarsi.

I 4 punti messi a segno dal Partizan negli ultimi 10' sono difficilmente commentabili.

LE CHIAVI

Finalmente una grande difesa da parte dell'Olympiacos, la parte del gioco, l'unica, che sinora non aveva convinto in pieno, soprattutto in occasione della rimonta subita dal Valencia una settimana fa.

Fondamentale la gabbia costruita intorno a Punter, che non ha avuto respiro sull'arco, dovendo ritagliarsi 10 dei suoi 14 punti con tiri da due, chiudendo con 1/7 da tre: con una percentuale simile il Partizan, in queste condizioni di emergenza, non ha possibilità.

Di contro il 51,7% da tre dei padroni di casa ha fatto l'ulteriore differenza, che alla fine ci sta tutta come espressa dal punteggio.

MVP

Guardi i tabellini ed ovviamente dici Sloukas: 17, 3/6 da due, 3/4 da tre, 8 assist e solo 2 perse non sono roba semplice da mentre lì, tuttavia ancora una volta c'è un Larentsakis che pare essere l'anima combattente di questa squadra quando le cose si fanno difficili.

E' lui che chiude la gara con quegli 11 punti già menzionati, è lui che dà la scossa decisiva.

Quasi inutile menzionare Sasha Vezenkov. Serata tranquilla con "soli" 15 punti figli di un 4/6 da due e 2/4 da tre cui aggiunge 7 rimbalzi. Ormai un 25 di valutazione è quasi una passeggiata per chi oggi è MVP della competizione (Laprovittola sarà d'accordo?): il tutto sempre senza dare l'idea di un dominio che invece è realtà.

COACH TO COACH

«Nella nostra testa era gara da vincere assolutamente e dovevamo farlo con difesa, intensità e condivisione. Lo abbiamo fatto difendendo bene, poi in attacco abbiamo molti punti nelle mani». Bartzokas conferma che la partita aveva il "circoletto rosso" dopo le ultime due uscite casalinghe.

Obradovic non cerca scuse ma non può non sottolineare come «sia difficile quando ti mancano un giocatore o due, oggi a me ne mancavano 6. Ma più di questo è che non abbiamo dato tutto, eccetto il secondo quarto».

(Photo Credit: Twitter Olympiacos BC)

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