Obradovic, Hezonja e Spanoulis sono stati protagonisti in questi giorni di alcune dichiarazioni che mostrano onestà, ammirazione e rispetto.

Tutte le squadre di Eurolega sono al lavoro nella preparazione della stagione di Eurolega, con le tante amichevoli e le famose "prime positive indicazioni" che vendono sogni gratuitamente (avete mai sentito qualcuno dire dopo queste gare che le cose vanno male e la stagione sarà un disastro?).

In giorni che ci hanno detto abbastanza poco, a parte l'ennesimo colpo di mercato delle greche, questa volta col Pana a firmare Cedi Osman, qualche storia ha catturato la nostra attenzione qua e là per l'Europa.

Zeljko Obradovic ha recentemente affrontato il tema della rivoluzione senza precedenti avvenuta al Partizan, con 14 giocatori nuovi e solo 1 rimasto, oltre ad un giovanissimo. Così il più grande di tutti durante uno show televisivo serbo, manifestando l'onestà intellettuale che lo accompagna dal primo giorno di quegli anni '90 in cui iniziò la straordinaria carriera proprio col Partizan.

«La stagione scorsa negativa? Credo sia una conseguenza del fatto di aver lavorato male, di non aver dato gli insegnamenti giusti ai giocatori che quindi non hanno reso come ci aspettavamo. Qualsiasi cosa sia stata, è stata sbagliata».

obradovic-partizan

«Queste sono le ragioni di una pessima stagione, poi se avessimo vinto solo qualche gara in più parleremmo d'altro, ma è lo sport... Sei sempre al limite e devi saper gestire quei dettagli che ti portano in alto o in basso. Gira una gara, gira una stagione. Dobbiamo far sì che non accada più quest'anno».

«La rivoluzione nel roster? Non era pianificata. E' stata sorprendente e diverse cose ci hanno portato a quello. Alcuni contratti erano in scadenza, altri abbiamo progressivamente deciso di terminarli prima e così in accordo col presidente (Mijailovic)e col GM (Savic) abbiamo preso questa direzione. Ed oggi siamo soddisfatti della squadra che abbiamo».

«Obradovic è sempre disponibile e sa dirti tutto quanto un giocatore ha bisogno di sentire da un allenatore»

(Mario Hezonja)

Mario Hezonja, dopo la serata dedicata alla commemorazione di Drazen Petrovic, che ha onorato anche coi suoi 36 punti, ha toccato proprio il tema Partizan una delle squadre che era indicata come sua possibile destinazione estiva prima di accordarsi per il rinnovo al Real sino al 2029, quando avrà 34 anni.

«Mi vedo giocare qui un giorno, ma allo stesso tempo anche no. Però sono molto grato al club. Io sono un personaggio poco socializzante, ma non ricordo di aver apprezzato una conversazione come quella avuta con Zeljko Obradovic».

«E' stato incredibile quanto l'uomo sia tranquillo e come se fosse atto d'oro... Tutto ciò che ha fatto per la pallacanestro è unico, gli devo molto, non solo per quest'estate».

«Sa come essermi vicino, sempre disponibile e pronto a dirti tutto ciò che un giocatore ha bisogno da un Coach. Devo ringraziare lui così come Zoran Savic».

Appare evidente come Hezonja confermi in l'interesse del Partizan durante questa sessione di mercato di cui è stato protagonista assoluto.

Mario Hezonja, Real Madrid | Eurodevotion

Vassilis Spanoulis ha parlato con Gazzetta.gr alla vigilia del ritiro della maglia di Georgios Printezis, compagno di mille battaglie e mille trofei sollevati. Nel riconoscerne lo stradivario valore umano oltre ch tecnico, Kill Bill ha voluto regalarci una storiella divertente ed un... pronostico.

«Siamo grandi amici, abbiamo condiviso momenti fantastici, sono molto fiero di lui e di quanto ha raggiunto».

«Giocatore straordinario, quando gli davi la palla sapevi che poteva concludere in qualsiasi modo. Ma soprattutto uomo eccezionale, nello spogliatoio capace di scherzare con grande senso dell'umorismo, ma poi quando c'era da fare sul serio sempre il primo».

«Spesso ha cercato di evitarmi perché sapeva che con me avrebbe dovuto parlare di basket in lunghe conversazioni. Allora scappava...».

«Un pronostico? Lo conosco, al 99,9% piangerà durante la cerimonia di ritiro della maglia».

PS Printezis ha pianto...

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