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Partizan vince
Bonga Partizan

La vittoria del Partizan vede per la prima volta i ragazzi di Obradović raggiungere un record positivo in stagione e consacra per l'ennesima volta la maturità della squadra.

Parigi è costretta a cedere per 92-86 alla Štark Arena.

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34, 67, 100

Sono i numeri senza senso del primo quarto del Paris Basketball. La gara inizia a ritmi super alti, con il punteggio che lievita in un attimo.

La banda di Thiago Splitter bucherella e trafigge la difesa del Partizan, utilizzando varie soluzioni e colpendola sempre con la migliore e la più veloce. In questo contesto, la squadra mette le ali colpendo da tre a ripetizione.

 

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Il Partizan appare più macchinoso, con le lunghe leve di Ward a schermarne il play, Carlik Jones. Non gli serve troppo tempo per sciogliersi, ma rimane un filo più impreciso, per contrasto rispetto a un Paris che appare perfetto nella conversione dei tiri che scaglia e della manovra che esprime.

Gli ospiti segnano 34 punti in 10', grazie a un folle 6/9 da tre, che equivale al 67% di successo e a un 6/6 da due, che equivale al 100%.

Il Muro Partizan

Il Partizan a partire dall'inizio del secondo quarto di gara allunga la difesa oltre la metà campo. Il risultato sono soli 4 punti subiti nei primi 4'.

La squadra beneficia di un rallentamento naturale degli avversari, ma anche di un efficacia nel rallentare l'ingresso nei giochi di Parigi, che era stato fulmineo e troppo facile per tutto il primo quarto. I primi mattoncini del muro sono messi.

 

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Jones inizia a concretizzare con forza anche usato da handler secondario e iniziando l'azione senza palla, punendo da fuori e la risalita serba viene ultimata con la tripla di Lakic, che sancisce il vantaggio.

Il Paris perde certezza, non gioca fluido né incosciente, si frena e viene sommerso dalla bolgia di Belgrado. La difesa di cambi del Partizan, prima bucata a ripetizione, comincia a funzionare e manda in confusione i portatori di palla francesi. Il mattoncino finale del muro del secondo quarto è eretto.

Titoli di coda

Dopo due quarti di così diametrale asimmetria, il resto della gara è un confronto aperto e di grande parità, ma l'impronta serba rimane indelebile su tutto l'andamento della sfida e viene scarsamente messa in discussione.

L'inizio del terzo quarto sembra un incipit del primo a parti inverse, per la precisione e la fluidità con cui il Partizan riesce a mettere sotto gli avversari.

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La difesa allungata di marca serba continua a essere arma di successo e il finale è già un epilogo ben indirizzato per i padroni di casa, che gioiscono e continuano la loro operazione di rilancio in EL.

Photo credit: KK Partizan X

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