Il Fenerbahce è inarrestabile! I gialloblu espugnano anche il Principato
Fenerbahce-Monaco era uno dei big match del nono round di Eurolega, se non il vero e proprio match di cartello vista la qualità del gioco messa in campo dalle due squadre e la posizione in classifica che queste ricoprivano.
Turchi e monegaschi, infatti, sono decisamente due delle squadre più in palla e più convincenti di questo inizio di stagione per risultati, gioco espresso e continuità di rendimento nell'arco dei 40 minuti. Ecco quindi che il braccio di ferro della Salle Gaston Medecin poteva dire molto degli attuali equilibri europei.
Il risultato finale di 93-96 per gli ospiti dice due cose: che queste sono realmente due delle squadre ad oggi migliori nel vecchio continente e che il Fener, per ora, è squadra praticamente imbattibile. E la cosa è piacevolmente sorprendente per una squadra che, ricordiamolo, dovrebbe essere solo all'inizio di un nuovo ciclo.
Il Fener comanda la gara, poi Monaco rischia la rimonta
Grandissima intensità quella vista alla Salle Gaston Medecin e anche grandissima qualità espressa, soprattutto per quello che riguarda la fase offensiva, al netto di qualche disattenzione difensiva che le squadre dovranno curare per arrivare al massimo delle proprie potenzialità.
Monaco parte meglio, poi il Fenerbahce inizia a scaldare i motori e a prendere il sopravvento sulla partita. Il Fener vince tutti i primi tre quarti e scava il proprio vantaggio soprattutto nel terzo periodo dove gioca una pallacanestro celestiale per la qualità del collettivo, ma anche per le giocate dei singoli. Il 34-22 dal 20' al 30' sembra spaccare la partita: i turchi toccano anche il +19 e sembra che sul match ci sia ormai una serie ipoteca.
Però, guai a parlare di match concluso perché contro una squadra talentuosa come Monaco possono bastare 10 minuti per mandare all'aria quel vantaggio e perdere la contesa. E, infatti, il rischio si palesa. Gli uomini di Itoudis, dopo aver giocato tre quarti praticamente perfetti, calano d'intensità e l'orgoglio monegasco rientra nel match a suon di triple. Mike James e compagni ricuciono fino al -2 con una tripla di Okobo e un tap in di Hall; poi il Fener è lucido e chiude la contesa. Mike James sbaglia sulla sirena la tripla che avrebbe potuto regalare l'overtime dopo essere stato l'artefice della rimonta nel quarto periodo (33-17 il parziale).
Vince la squadra che complessivamente ha avuto il pallino del gioco più a lungo. E vince la squadra che globalmente, tra due eccellenze, ha espresso la migliore pallacanestro. Una constatazione che sta tutta nel rapporto assist/palle perse: buono quello di Monaco (18/10), ma celestiale quello turco (25/9)! Grande parità invece per quanto riguarda i rimbalzi (31 v 33) e il tiro dall'arco (46.2% v 48.1%)
Monaco, forse è mancata la difesa
Il quarto periodo è stato Monaco alla massima potenza: intensità folle, circolazione frenetica di palla ed esplosione di talento. Col solito enorme Mike James che ha regalato canestri fantascientifici.
Per gli altri 30 minuti però i monegaschi si sono piegati alla precisione e lucidità del Fenerbahce. I turchi sono sembrati sempre molto in controllo e consci di quello che facevano; Monaco a tratti un po' in confusione, affidandosi troppo alle giocate individuali. Che è cosa normale per questa squadra, la quale però si esalta anche con la compartecipazione di tutti gli interpreti. Il confine è sottile, ma Monaco, se lo trova al meglio, diventa squadra da Final Four.
In ogni caso, come al solito, la fase offensiva ha funzionato. I 93 punti sono lì a dimostrarlo e anche tutti gli altri dati. Quello che è mancato stasera probabilmente è stata la difesa; soprattutto quella sul perimetro. Al Fener, a volte, è bastato davvero poco per trovare un uomo libero sul perimetro e gli uomini di Itoudis hanno ringraziato e colpito ripetutamente.
La difesa interna ha funzionato (molto bene Hall), però la comunicazione sugli esterni spesso si è fatta desiderare. Cosa abbastanza inedita, visto che Monaco aveva difeso molto bene nelle scorse uscite. Quando il livello si alza di parecchio, forse, però, ancora non si è perfetti. E va anche bene che sia così: c'è tempo per correggersi.
Poi, ci ripetiamo, è evidente come la squadra giri intorno a James prima e Lloyd e Okobo dopo. Sono i tre tenori. Quello che forse sta dando meno del previsto è John Brown che Obradovic sta impiegando maggiormente da ala grande. E' quello il ruolo in cui riesce ad esprimersi meglio? L'esperienza a Kazan sembra dire di no, ma il coach serbo lo vede lì. L'impressione, però, è che sia un po' imbrigliato.
Il Fenerbahce sembra essere un giocattolo perfetto
Sì, nel quarto quarto hanno rischiato la rimonta, ma ci sta che la squadra sia arrivata un po' stanca negli ultimi 10 minuti. Visto che i primi 30 sono stati di una qualità assoluta.
Incredibile come Itoudis sia riuscito subito a creare un gruppo con un'identità molto chiara e con idee in campo solidissime: sembra davvero che questi giocatori giochino insieme da anni, quando invece lo fanno solo da qualche mese. La fase offensiva è un piacere per gli occhi: grande circolazione di palla, movimenti off the ball continui e una lettura delle situazioni, da parte di tutti gli interpreti, veramente notevole. Il maestro d'orchestra di questa sinfonia sul campo è Nick Calathes: totalmente rinato, a suo agio e anche decisivo nei momenti decisivi - come questa sera con una scorribanda importantissima a canestro. Per lui 15 punti, 7 assist e 25 di valutazione.
Il Fener sembra davvero una squadra assemblata con dedizione e con grande conoscenza del gioco: rispetto ad altri team non impressiona per i nomi che annovera, ma tutti s'incastrano molto bene fra di loro. Senza contare che manca ancora Nemanja Bjelica.
La cosa che sorprende è che il gruppo è anche molto versatile. Sa giocare sia con un lungo e quasi quattro esterni intorno sia con due centri di ruolo (Booker e Motley, Booker e Jekiri) in campo allo stesso tempo con un'ala piccola molto stazzata. Due schemi molto differenti, ma dalla stessa efficacia. Il fatto di avere spesso in campo tre portatori di palla o creatori di gioco di grande livello (Calathes, Wilbekin, Guduric, Edwards che ruotano) alza, e non di poco, la qualità globale.
In aggiunta a questo non manca nemmeno il collante tra questi due reparti. Può essere Pierre (stasera assente) oppure Hayes-Davis che, come Calathes, sembra rinato con i gialloblu. L'ex Barça ha giocato una gara perfetta: grande presenza difensiva, attacca il ferro senza paura e si fa sempre trovare pronto sugli scarichi per un tiro dall'arco piedi per terra che mette con grande continuità. Stasera 21 punti con 4/5 dall'arco, 5 rimbalzi e una prova di grande solidità.