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Zach Leday a canestro contro Lauvergne
Zach Leday

Per chiudere il doppio turno di Eurolega, al Forum di Assago arriva l'Asvel Villeurbanne, reduce da due grandi vittorie casalinghe contro Efes e Real. L'Olimpia Milano, però, non si fa sorprendere e, nonostante qualche difficoltà in più rispetto alle ultime partite, vince ancora una volta.

Al Forum finisce 92-84.

L'Olimpia parte a rilento

La partita non inzia bene per l'Olimpia, che fatica a trovare il ritmo e la fluidità offensiva visti nelle ultime uscite. Nei primi cinque minuti i biancorossi segnano appena 4 punti. Merito della difesa dei francesi, che impedisce a Milano di correre e la costringe a tirare negli ultimi secondi dell'azione. La squadra di Messina, tuttavia, non si disunisce, costruisce con pazienza i propri attacchi e, non senza difficoltà, riesce a smuovere il tabellone. 

Con l'ingresso di Dimitrijevic, l'attacco meneghino sale di giri. Il macedone si rivela, ancora una volta, una spina nel fianco della difesa avversaria, in questo caso in versione assistman in asse con Gillespie. Causeur, come al solito, è preziosissimo da entrambi i lati del campo. Nonostante ciò, l'Olimpia non riesce a mettere la testa avanti. La squadra di Poupet, infatti, sa sfruttare molto bene l'accoppiamento difensivo di Mirotic con Lauvergne, il quale approfitta delle lacune difensive del montenegrino per punire Milano con i pick and roll e i pick and pop. 

I biancorossi mettono la testa avanti per la prima volta soltanto dopo 17 minuti e all'intervallo sono avanti 41-37.

Fabien Causeur

Milano non scappa mai definitivamente, ma alla fine vince ancora

Una volta trovato il vantaggio, Milano continua ad attaccare con ordine ed efficacia. Mannion colpisce da tre e in penetrazione, Leday è immarcabile con il suo caratteristico tiro a una mano dal centro dell'area, eppure l'Olimpia non scappa via. I biancorossi, infatti, sono troppo leggeri nella metacampo difensiva e l'Asvel continua a segnare con estrema facilità. Nel terzo quarto i francesi realizzano 25 punti e a 10 minuti dalla fine sono ad un solo possesso di distanza.

Come si è visto nelle ultime partite, però, ora Milano sa gestire queste situazioni e quei momenti di buio assoluto tanto frequenti nelle ultimi stagioni non ci sono più. Ora, nei momenti caldi della partita, l'Olimpia sa dare quella spallata necessaria per chiudere la pratica. E così ha fatto anche questa volta. Nel momento del bisogno, la squadra di Messina ha trovato il contributo di un ottimo Diop, Mirotic si è sbloccato dall'arco e tutta la squadra ha fatto un sforzo ulteriore, volando finalmente a +10. 

L'Asvel non ha comunque ceduto con facilità, tornando ancora una volta ad un solo possesso, ma alla fine è stato costretto ad arrendersi contro una Milano che veramnete non si ferma più e che, con questa vittoria, torna definitivamente nella lotta playoff dopo diverso tempo.

Nikola Mirotic

È ancora la vittoria del collettivo

Non è stata la stessa prestazione di qualità vista a Istanbul col Fenerbahce e nemmeno la vittoria piuttosto comoda contro la Stella Rossa di due giorni fa, ma l'Olimpia Milano ha vinto un'altra partita, la quinta di fila, e ha confermato di essere in un momento di forma strepitoso. 

Questa volta, la squadra di Messina ha faticato maggiormente a giocare ad alto ritmo e, in alcuni frangenti, ha concesso troppo all'Asvel. Alla fine, però, ha pienamente meritato la vittoria, segnando ancora una volta tanti punti, passandosi bene la palla (20 assist anche questa sera) e coinvolgendo tutti, anche nei momenti più concitati della sfida come nel caso di Diop. 

Milano è stata brava a capire che per fare male all'Asvel serviva attaccare con costanza il ferro, viste le lacune difensive sugli esterni della squadra di Poupet (condizionata anche dai 2 falli in pochi minuti di Roberson). Così facendo, l'Olimpia ha subito falli su falli ed è andata tantissimo in lunetta (ben 35 liberi tentati). I canestri a cronometro fermo si sono rilevati fondamentali per smuovere il tabellone anche quando l'attacco era un po' più macchinoso. 

Per quanto riguarda i singoli, Leday e Mirotic sono stati per l'ennesima volta i protagonisti con 17 punti ciascuno. Ma sono stati nuovamente essenziali anche Mannion e Causeur, così come Brooks. Questa Milano non ha un solo leader, ma tanti uomini le cui caratteristiche vengono esaltate dal sistema di gioco. E quando questo succede, vincere diventa certamente più semplice.

Nico Mannion
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