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Il Real Madrid vince ancora al Pavelló Nou Congost, ripetendo quanto fatto negli ultimi 25 anni

C'è voluto tanto sforzo ed impegno, ma il Real è uscito vincitore dalla Catalogna, sbaragliando la concorrenza della squadra di Pedro Martinez per 94-88.

Abbiamo analizzato il match della Jornada 2 di Liga, in classico stile Eurodevotion.

Real batte Manresa

La vispa Manresa

Subito il clima della partita appare chiaro, un paio di ritardi difensivi di Abalde sono già cinque punti di una Manresa che non pare vogliosa di lasciare campo facile agli uomini di Chus Mateo.

Manresa è vivace e sfacciata, sebbene il Real nei primi minuti riesca a farsi facilmente beffe della difesa catalana, scherzandola con la direzione d'orchestra di Campazzo e andando a segno con continuità.

Ma i ragazzi di Martinez rimangono sul pezzo, resistono e si oppongono. Il Real perde di brillantezza e consente ai padroni di casa di mettere la testa avanti e di tenere il vantaggio.

Le merengues creano meno e Manresa si inserisce nelle asole della svagatezza dei blancos, alimentando entusiasmo e fiducia. Gli ospiti riescono però a rimettersi in carreggiata nelle ultime battute del primo tempo e a tornare a riconquistare il vantaggio.

42 punti con 11 palle perse nel solo primo tempo, per i padroni di casa non sono affatto un bottino da buttare. E dicono della grande energia con cui si è approcciata la sfida, oltre i limiti tecnici.

30-25 e Dzanan Musa

Al rientro degli spogliatoi si intravede da lontano un progressivo, ma lento, tentativo di assalto madridista alla Bastiglia, che si concretizza verso la metà del terzo quarto.

Il Real macina certezze dall'arco, trova con continuità il modo di far saltare la prima linea difensiva catalana e pesca divinamente i propri frombolieri più dirompenti. Nella sola terza frazione le merengues segneranno un corposo 6/10 dai 6,75.

Musa è sugli scudi. Prende e converte i suoi tiri, ispirati dalle strane dinamiche divinatorie. Il bosniaco si prende il protagonismo sulla gara, non lo lascerà più.

Allo stesso tempo Manresa resta indomita, rivoltosa. Sotto di doppia cifra in un match che sembrava decisivo, riemerge. E lotta con coraggio, piazzando un parziale di rientro che la riporta a contatto in vista dell'ultima frazione.

Un terzo quarto da 30-25, sovrabbondante, che lascia all'ultimo quarto se confermar o ribaltare la leadership del Real.

Leadership che viene messa più di una volta in discussione dalla vispa Manresa, che si aggrappa in più di un caso a vicinanza pericolosa. Ma il Real, seppur senza scrollarsi mai delle spalle gli avversari, è solido nel finale e non si fa spaventare. Ed è seconda vittoria in campionato in attesa del ruggente clasico.

Protagonisti

Un protagonista indubbio, che ha tenuto aperta una partita che se non no aveva senso di rimanere aperta, è stato il dato a rimbalzo; 43 a 32 per Manresa, che era 23 a 14 alla metà, a testimonianza di una leadership continuativa.

È vero che il Real era orfano di Tavares, ma andare così tanto sotto non era certo cosa da attendersi.

Generale in campo e grande timoniere dei blancos è stato un Campazzo da 15+8+4, che ha anche chiuso con personalità i giochi nel finale. Ovviamente subito in coda a Musa e ai suoi 23 punti, con 5/7 dall'arco.

Versante Manresa, c'è stato un contributo collettivo alla coraggiosa prestazione. Badio top scorer, Steinbergs prezioso ad aprire il campo, l'anima un Perez davvero esemplificativo dello spirito di squadra. 12 punti, conditi da 9 assist, di grande sfacciataggine ed intraprendenza.

Photo credit: Real Madrid Baloncesto Facebook e X, acb.com

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