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Shane Larkin
Shane Larkin

L'Efes non fa sconti. Dopo aver battuto la Stella Rossa due giorni fa, i turchi vincono anche contro il Partizan, in una gara molto simile a quella di mercoledì. Anche questa volta, infatti, la squadra di Mijatovic ha saputo aspettare la partita, per poi azzannarla nel momento decisivo. 

Dopo il 30-10 rifilato alla Stella nell'ultimo quarto, questa volta l'Efes ha piazzato un parziale di 28-16 negli ultimi dieci minuti, conquistando la terza vittoria consecutiva.

Il racconto della sfida, terminata 86-77.

Il Partizan conduce per larghi tratti, ma l'Efes viene fuori nell'ultimo quarto

La partita non inizia nel migliore dei modi per i padroni di casa, che nei primi minuti concedono canestri piuttosto facili al Partizan. In particolare, Poirier è troppo morbido sotto canestro e Tyrique Jones, ex della sfida, lo punisce segnando 8 punti in un batter d'occhio.

L'Efes inizia a carburare dopo qualche minuto, quando allarga il campo e cominicia a muovere la palla da una parte all'altra, togliendo punti di riferimento alla difesa serba. Thompson smazza assist, Nwora e Osmani segnano e Oturu dà molta più energia rispetto a Poirier. 

La partita si accende, si alzano i ritmi e l'intensità. Tuttavia, la qualità del gioco non è delle migliori. Entrambe le squadre, infatti, faticano ad inanellare una serie di buone giocate offensive, più per demerito degli attacchi che per merito delle difese. 

All'intervallo gli ospiti sono avanti 33-38.

Nel secondo tempo la musica cambia. Il livello di gioco si alza, in particolare in casa Efes. Larkin si accende, incantando con un paio delle sue prodezze, Beaubois entra in partita, Osmani (career high in Eurolega con 25 punti) continua a colpire e Thompson amministra il gioco con autorità (11 punti + 11 assist alla fine).

Il vantaggio del Partizan si assottiglia sempre di più, ma alla fine del terzo quarto i serbi sono ancora avanti. La vera svolta per i padroni di casa arriva nell'ultimo quarto, quando l'Efes sembra non poter più sbagliare un tiro. L'arena si accende e, alla fine, la resistenza bianconera cede sotto la spinta travolgente dei turchi.

Ercan Osmani

Partizan, le assenze e un opaco Carlik Jones si fanno sentire

Non può essere un caso che la seconda sconfitta consecutiva del Partizan coincida con la seconda partita di fila in cui Carlik Jones fatica a incidere, arrivando in alcuni momenti a farlo addirittura negativamente.

Con Ntilikina, Marinkovic e Lundberg indisponibili, infatti, Obradovic necessita di avere a disposizione il miglior Jones - certamente non è quello visto oggi (4/14 dal campo, 2 di PIR) - per vincere. 

Questa sera, senza la leadership del suo numero due il Partizan ha tremendamente sentito la mancanza di un giocatore che guidasse la squadra nell'ultimo quarto, quando l'Efes è salito in cattedra. In questo senso, anche l'assenza di Lundberg ha sicuramente pesato.

Darius Thompson

L'Efes vince con il tiro da tre e senza tiri liberi

Tre tiri liberi tentati in tutta la partita, di cui uno per fallo tecnico. Statistica piuttosto singolare per l'Efes, che non ha quasi mai attaccato il ferro, ma ha insistito nel muovere la palla fuori dall'arco per trovare il miglior tiro possibile dalla lunga distanza.

Lo dimostrano i 31 tiri da tre tentati (di cui 15 mandati a bersaglio); uno solo in meno rispetto ai tiri da due. 

Quando la palla si muove bene come è successo nel secondo tempo, tirare così tanto diventa la soluzione migliore, soprattutto se si hanno tanti giocatori letali sugli esterni come Thompson e Larkin - capaci sia di tirare che smazzare assist - e come Beaubois (4/7 dall'arco), Nwora (3/6) e Osmani (4/7), che sono ottimi tiratori. 

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