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Fenerbahçe-Stella Rossa, gara che ha aperto il giovedì del Round 7 di Eurolega, termina 93-79 per i padroni di casa.

Alla Ulker Arena va in scena il più classico dei testa-coda. La capolista Fenerbahce, una delle squadre che non ci aspettavamo subito così in alto ma che occupa quella posizione meritoriamente, e una Stella Rossa che si è dimostrata, in queste prime uscite, la squadra più fragile della competizione.

La sconfitta del Palau, poi, ha per certi versi rafforzato le convinzioni dei turchi, che hanno trovato un apporto importante della panchina, con una serie di giocatori sino ad allora poco protagonisti che si sono distinti per impatto ed efficacia. Giocarsela sino all'ultimo tiro con il Barça in una serata non positivissima di tanti dei leader ha aggiunto certezze al sistema di Itoudis.

L'esame Stella Rossa, sulla carta non dei più duri per quanto visto sinora, è stato superato con qualche pensiero di troppo dopo un primo tempo più equilibrato del previsto. I padroni di casa hanno messo un'ipoteca sulla sfida nel terzo quarto che è bastata per il positivo esito finale.

Fenerbahce- Stella Rossa: la gara

Inizio deciso dei gialloblu che grazie ad una difesa efficacissima nutrono un attacco brillante. E' 18-6 e sembra tutto facile.

Esce Calathes e le redini del gioco in mano a Wilbekin ancora una volta mostrano tutti i suoi limiti organizzativi che rendono il gioco troppo rimuginato e con palla quasi sempre ferma. La Zvezda ringrazia e si porta sotto fino al 24-23 del primo quarto.

Addirittura i serbi provano a scappare, contro un Fener che pare stranamente disordinato: è 29-34, ma qui arriva la reazione turca ed in pochi minuti si va sul 41-36 con 5 punti decisivi di Mahmutoglu.

Fuga giusta? Nemmeno per sogno. Reazione serba ed a metà gara è 42-41.

«We are too sloppy», siamo troppo molli, dice Guduric all'intervallo, aggiungendo che «serve fare qualunque cosa molto meglio». 8 palle perse spiegano al meglio le correttissime parole del serbo.

Le parole di uno dei leader emotivi del Fener sembrano sortire l'effetto sperato: il parziale del secondo tempo recita 51-38 per i padroni di casa con un'ottima produzione offensiva. Non il Fener brillante delle scorse giornate, ma una serata di riposo è concessa a chiunque. Ci può anche stare che una squadra sicura di sé capisca quale sia la serata in cui si può permettere un approccio meno intenso del solito. E' segnale di grande consapevolezza.

Dopo sette giornate è 6-1 per i gialloblu con la sola sconfitta di Barcellona di un punto. Beh, mica male.

Le chiavi

35-26 è la netta differenza a rimbalzo. Se la Stella avesse voluto rimanere in partita e provare in qualche modo a vincerla avrebbe dovuto contenere questo dato. Il disavanzo accumulato non ha permesso scenari differenti da quello effettivamente andato in scena alla Ulker Arena. Tra l'altro 10 di questi vengono dal solo eccezionale Motley, di cui parleremo nel punto successivo.

Il Fener tira anche meglio dall'arco: 37.9% contro il 31.6% degli ospiti. Ma a fare la differenza è anche il numero dei tiri presi dall'arco: 29 per la squadra di Itoudis, 19 per quello di Jovanovic. I padroni di casa hanno ottenuto 15 punti in più dall'arco rispetto agli avversari: un gap che fa tutta la differenza.

Straordinario il rapporto assist/palle perse del Fenerbahce (24-14) che dimostra quale sia la bontà del gioco espresso dalla squadra di Itoudis: fase offensiva di grande qualità che, a costo di perdere qualche pallone in più, opta per una circolazione di palla fatta di rapidità e intensità che permette di costruire un attacco efficace e bello da guardare.

Oltre al super Johnathan Motley, Guduric si conferma metronomo vero di questo gruppo: altra grande prova da 17 punti e 5 rimbalzi. Dopo la buona uscita di Barcellona si conferma alla grande il capitano Mahmutoglou che sembra vivere un momento di grande spolvero: scoppiettante prestazione da 20 punti con 5/9 dall'arco. Serataccia per Wilbekin (0/5 da tre punti) e le solite prestazioni solide da Pierre e Hayes-Davis.

La Stella Rossa sembra veramente essere solo Nedovic e Vildoza (17 e 13 punti). Due talenti cristallini, ma troppo poco per rendere i biancorossi una squadra vera.

MVP

Forse siamo ripetitivi, ma che stagione sta facendo Johnathan Motley? Difficile ricordare un rookie che è riuscito ad impattare allo stesso modo in Eurolega.

La straordinaria qualità di questo ragazzo si era già ampiamente nella scorsa stagione di EuroCup in cui, finché ha potuto giocare col Lokomotiv Kuban, aveva giganteggiato contro i pariruolo. Ecco, il ragazzo non sembra aver minimamente sofferto il passaggio al piano superiore delle competizioni europee. I suoi numeri in queste prime 7 partite sono davvero da far strabuzzare gli occhi.

Stasera sono 25 punti e 10 rimbalzi con 33 di PIR, insieme alla sensazione di totale controllo sotto le plance. E' l'uomo di Itoudis sotto canestro (nonostante non sia un centro puro, va ricordato) e sembra esserlo sempre di più. Pare, poi, che i margini di miglioramento possano essere davvero molto ampi. E allora è difficile prevedere dove possa arrivare questo ragazzo.

Intanto ce lo godiamo perché sta facendo vedere davvero grandi cose.

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