Ettore Messina ha incontrato i giornalisti all'Unipol Forum per il Media Day in vista della nuova stagione. Tanti i temi toccati dall'allenatore biancorosso.

L'Eurolega 24-25

“Ogni anno l’Eurolega è sempre più complessa e sono sempre due/ tre partite che non ti andare ai playoff. Ci sono tanti fattori. Guardando i roster ci sono tre squadre (Real, Pana ed Oly) che sono favorite per arrivare alle F4 e poi le altre 15 che hanno costruito dei buonissimi roster e che vogliono fare i playoff o i play-in. Non sarà facile. Vi ricordate 4 anni fa che vincemmo le partite che dovevamo vincere e riuscimmo a fare qualche colpo in trasferta, chiudendo la stagione al quarto posto e l’anno dopo al terzo. La continuità sarà fondamentale”.

Gli addii di Melli, Napier e Hall

“Nicolò è un grande giocatore che ci ha dato moltissimo, è stato un punto di riferimento importante per noi. Però nella vita ci sono delle volte in cui le aspettative reciproche, e il come si vedono le situazioni, non collimano, e di conseguenza ci si separa. Non è, credo, né la prima né l’ultima volta che avvengono queste situazioni sia nel mondo dello sport che nel mondo del lavoro”. 

"È un ragazzo a cui siamo tutti molto legati. Per due anni consecutivi è arrivato in momenti difficili per la squadra, e ha fatto tanto per aiutarci a superare quelle difficoltà. Se abbiamo vinto due dei nostri tre scudetti è anche grazie al suo contributo.

Soprattutto nel primo anno, ci ha dato speranza per raggiungere i play-off di EuroLeague, anche se alla fine abbiamo perso le ultime due partite che ci avrebbero portato a Istanbul.Nel secondo anno, ha lavorato duramente per creare coesione nello spogliatoio, sia dentro che fuori dal campo. Mi dispiace che alla fine del primo anno non siamo riusciti a trovare un accordo per il rinnovo. Forse, se avessimo trovato subito un’intesa, le cose sarebbero andate diversamente.

Anche l’anno scorso il suo contributo è stato molto importante, ma abbiamo deciso, insieme alla proprietà, di puntare su un progetto diverso, più giovane. Abbiamo parlato con lui e ci siamo resi conto che le aspettative erano diverse da entrambe le parti.Sono felice che ora giochi al Bayern, un grande club. Per lui e per Johannes ho solo parole di grande rispetto e affetto”. Su Napier

"Avremmo voluto rimanesse con noi ma è stato mal consigliato”. Su Devon Hall

Sulla fine della carriera di Kyle Hines 

“Lascia un vuoto importante. È un giocatore di grande prestigio, di grandissima personalità, di grandissima coerenza, di grandissima correttezza e quindi un esempio quotidiano. È stato il nostro Tim Duncan in tutti questi anni: poche parole, qualche sopracciglio alzato quando le cose riteneva che dovessero essere corrette, alto livello di esigenza nei confronti di sé stesso, nei confronti di tutte quelle che erano le componenti della squadra. 

Come detto, lascia un vuoto importante, però al tempo stesso lascia anche un messaggio forte su come le cose devono essere fatte. Compresa quella capacità, nonostante tutti i titoli, nonostante la sua grandezza, di non sentirsi mai più importante né della squadra né del club. Che fosse l’Olympiacos, il Cska, l’Olimpia Milano”.

Il ritorno di Zach Leday

“Zach è una bella cosa vederlo tornare con dei miglioramenti e questo è merito di Z.Obradovic. In questi primi allenamenti è molto presente, ieri ha fatto una cosa bellissima con Diop. So che i nostri tifosi sono molto contenti che sia tornato qui e lo siamo anche noi”.

Bolmaro e Dimitrjevic

“Sono due giocatori complementari: uno un grande atleta che mette molta pressione in difesa e attacca il ferro. L’altro è un giocatore che ha il senso del rimo della partita e che ha grande visione. Due giocatori che possono giocare insieme e dividersi le responsabilità. Uno viene da due ottime stagione in Russia a Kazan, dove mi dicevano i miei amici del CSKA che li ha fatto impazzire. Leandro è giovane, ma ha già giocato in NBA, con il Barcellona e Bayern Monaco. Hanno le spalle abbastanza larghe per farcela”.

La nuova Olimpia Milano

“La squadra abbiamo pensato di ringiovanirla perchè era arrivato il momento. Infatti, credo che abbiamo abbassato notevolmente l’età media del gruppo e che renderla più atletica e più profonda fosse importante per competere in Italia ed Europa.”

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