Questa sera, alle ore 20:30, Virtus Bologna ed Anadolu Efes Istanbul si affronteranno alla Segafredo Arena per la sesta giornata di Eurolega. Il match si preannuncia molto interessante: i felsinei arrivano da quattro vittorie consecutive, i turchi hanno voglia di rivalsa, in seguito alla pessima prestazione fornita contro l'Olympiacos ed al derby perso in campionato contro il Galatasaray.

Prima dell'allenamento di Larkin e compagni, abbiamo avuto la fortuna di conoscere meglio coach Erdem Can e Darius Thompson, profilo molto discusso ad inizio estate per la possibilità che diventasse un giocatore della nazionale italiana. Di seguito le mini interviste.

Darius, dopo l'esperienza con il Baskonia, in questo inizio stagione con l'Efes che differenze stai trovando tra i due ambienti? "Capisco l'italiano, ma ti rispondo in inglese, così non combino pasticci! (ride). Siamo una squadra nuova, cerchiamo di costruire le nostre abitudini, di conoscerci. Il Baskonia e l'Anadolu sono due squadre molto diverse e giocano in due campionati differenti." E' di buon umore il nuovo innesto dei turchi, pronto a dare il massimo in un incontro complicato.

Dopo la stagione passata in Eurolega stai migliorando sempre di più. C'è qualcosa su cui vorresti lavorare maggiormente per essere ancor più forte? "Lavoro duro, voglio migliorare in ogni cosa. Faccio qualsiasi sforzo per essere il miglior compagno di squadra possibile. Ascolto il mio coach e vedo cosa riesco a dimostrare sul campo."

Poi, la domanda delle domande. Come si fa per battere la Virtus? Come dovete giocare? "E' sempre speciale giocare contro un team come la Segafredo, soprattutto perché siamo in Italia. La Virtus è una delle squadre più forti, ha una grande storia, viene dall'Eurocup ed è una formazione che sta facendo molto bene in questo periodo, quindi dovremo essere pronti per competere. Sarà dura." I bianconeri iniziano a destare qualche preoccupazione anche negli animi delle compagini più competitive degli ultimi anni e dei campioni.

Coach Can, dopo questi primi due mesi, quanto crede ci vorrà ancora per portare tutte le sue idee ed il suo sistema alla squadra? "Non è facile implementare nella squadra tutte le strutture che vorresti portare, soprattutto con nuovi giocatori ed in un nuovo ambiente. Ci sono nuovi principi, è tutto nuovo, i giocatori hanno diverse abitudini. Dobbiamo solo accorciare questo periodo di adattamento il più possibile." L'ex assistente di Obradovic ai tempi del Fenerbahce, consapevole dell'inizio di stagione non così brillante da parte dei suoi, mette in luce, giustamente, cosa comporta cambiare la guida tecnica del team in estate.

Di recente avete affrontato due potenze spagnole come Barça e Real. Queste due squadre giocano in modo diverso, ma secondo lei sono entrambe da Final 4? "Non è facile da nuova squadra e con un nuovo roster affrontare grandi formazioni come Real e Barcellona, che giocano da tanto tempo insieme e che hanno la tradizione di giocare insieme sin da inizio stagione. Al di là di quello che succede, se combatti con tutti i membri del roster sul campo non è importante chi è l'avversario, il match riguarda solo te stesso e nel nostro caso non è stato accettabile il modo in cui abbiamo perso qualche gara." La critica diretta di coach Can è, in realtà, un modo per spronare i suoi ragazzi, fin troppo remissivi nelle sconfitte subite dal club in Eurolega ed autori di una pessima prova a livello offensivo contro l'Olympiacos (solo 57 punti segnati).

Ha avuto una stagione eccezionale ad Ankara e ora ad Istanbul è una grande sfida. Quanto sta portando alle sue squadre della esperienza NBA? "Nella mia esperienza NBA ho lavorato con grandi allenatori come Quin Snyder, che è un genio, ha i suoi principi, le sue idee ed è pronto a condividerle con tutti. E' stato molto importante per me. Nell'ultimo anno ho cercato di mettere in piedi la mia idea di difesa e attacco, ho preso molto da Snyder, così come da tanti altri. Da coach devi sempre migliorarti, non puoi fermarti, ogni giorno, ogni allenamento ti porta nuovi insegnamenti." L'ex capo allenatore degli Utah Jazz rappresenta, quindi, il principale modello di guida tecnica per il coach dell'Efes.

Qual è la chiave per battere la Segafredo? "Loro sono in grande forma, stanno giocando bene, quindi ci sarà una grande atmosfera. La chiave sarà rimanere concentrarti per quaranta minuti fino alla fine del match ed eseguire il nostro piano partita."

Virtus Bologna-Anadolu Efes è un incontro tutto da vivere e le premesse del pre partita ce lo confermano. Non ci resta che attendere il calar del sole (poco) ed immergerci nell'atmosfera della Segafredo Arena.

Round 6: vincono Asvel e Valencia
"Milos" Shengelia ed una Virtus da favola: Efes KO!